
L'ex ciclista Alessandro Pavan è stato trovato morto in casa. Fatale al 54enne sarebbe stato un infarto. Sono stati alcuni parenti, che non lo vedevano da giorni, ad allertare i soccorsi nel tardo pomeriggio di ieri. L’uomo, che risiedeva in via Madonna della Neve, a Fiume Veneto, non rispondeva nemmeno al telefono.
Sono stati i vigili del fuoco, intervenuti insieme a personale del 118 e ai carabinieri, a sfondare la porta dell’abitazione e a trovare Pavan riverso sul letto della camera. Sul posto è intervenuto il medico legale, Michela Frustaci, che ha constatato il decesso.
Fu uno dei numerosi dilettanti dell’Uc Trevigiani. Nel 1990 si aggiudicò due campionati veneti su pista, nella corsa a punti e nell’inseguimento individuale. Nel 1991 vinse una corsa su strada e partecipò al Giro del Friuli dove il vittoriese Michele Poser, poi passato professionista, arrivò quarto.
Era nato il 16 gennaio 1971 a San Vito al Tagliamento. Con la società Bannia vinse cinque titoli italiani e 14 campionati regionali del Friuli nella corsa a punti e nell’inseguimento individuale nelle varie categorie giovanili. Cominciò a gareggiare con gli esordienti, poi passò agli allievi e juniores. Da dilettante venne accolto dalla Trevigiani.
Fu un passista veloce che si difendeva anche in salita. Corse con Andrea e Adriano Lorenzi, Fabio Bolzan, Desiderio Voltarel, Silvio Boarin, Gelindo Biondo, Stefano Frattolin, Claudio Ulliana, Paolo Slongo, Rudy Mosole, Luca Pavanello, Gabriele Perin, Massimo Mestriner, Tiziano Sartori, Mirco Vazzoler, Mauro Zanella, Stefano Ceritelli e Massimo Pizzolato agli ordini in ammiraglia di Gianenrico Zanardo, sette anni da direttore sportivo alla Uc Trevigiani che riportò in auge la società di Porta San Tomaso con risultati strepitosi.
Dal carattere introverso, aveva lavorato anche a Londra in veste di progettista di moda. Partecipò con la squadra al Teatro Comunale di Treviso alla diretta in tivù della trasmissione “Piacere RaiUno” condotta da Toto Cutugno nel 1991. Lascia il padre Italo e la sorella Elisa. La madre, già deceduta, si chiamava Margherita. L’addio verrà fissato non appena il magistrato concederà il nulla osta.
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