
“Shake the old way, nights too dark to see. Free tomorrow, it's bright with something new” (Dimentica i vecchi tempi, notti troppo buie da vedere, il domani è libero, è luminoso e porta novità) sono due versi di “The New Day”, singolo estratto dal primo album di successo dei Greta Van Fleet, che ben potrebbero sposarsi con la situazione di Samuele Battistella.
Negli ultimi mesi, infatti, il ventiseienne di Castelfranco Veneto si è messo alle spalle due anni non esattamente eccelsi vissuti con la maglia dell’Astana e ha voltato pagina accogliendo con entusiasmo, una dopo l’altra, le tante novità che hanno cambiato non solo la sua vita professionale ma anche quella privata. Prima ancora di vestire ufficialmente i nuovi colori della EF Education-EasyPost (formazione dove è approdato firmando un biennale dopo quattro stagioni in Astana), Battistella e la sua compagna Alessia hanno accolto in casa la primogenita Mia, un lieto arrivo questo che, sommato allo sbarco nella compagine di Jonathan Vaughters, ha portato il campione del mondo Under 23 del 2019 ad approcciare la stagione 2025 con tante nuove responsabilità.
Di questi cambiamenti nella sua vita abbiamo parlato con lui al via del Trofeo Laigueglia, prima corsa italiana di un calendario che lo porterà, a maggio, a riattaccare per la terza volta in carriera il numero al Giro d’Italia.
Il primo mese di corse con il nuovo team è alle spalle: come è andato?
“La squadra, la sua organizzazione e la sua mentalità mi piacciono molto. L’unico problema è che volevo partire forte ma ho avuto una tendinite al ginocchio a metà gennaio per cui sono stato costretto a fermarmi venti giorni perdendo un bel blocco di allenamento. Anche qui però la squadra mi è stata molto vicina, mi ha detto di prenderla con tranquillità e di risolvere il problema. Una volta risolto, le prime corse che ho fatto fino ad oggi, al pari di quelle che disputerò finché non ritornerò in forma, sono state a supporto della squadra. La partenza, in sostanza, è stata un po’ a rilento ma l’obiettivo è sempre quello di arrivare al meglio al Giro d’Italia e vincere il prima possibile: non m’importa quale gara, m’interessa vincere.
Il tuo programma quindi dopo il Laigueglia cosa prevede?
Farò due settimane di allenamento, quindi Milano-Torino, Paesi Baschi e un po’ di Belgio.
Per te e la tua carriera questa rappresenta una ventata di aria fresca: che ambiente hai trovato e come sei stato accolto?
“È un ambiente diverso perché non ci sono molti italiani, è molto internazionale ma per fortuna ho fatto i primi anni in NTT Dimension Data e quindi ero già abituato”.
Dall’interno che tipo di organizzazione quella dell’EF- Education-EasyPost? C’è qualche aspetto che ti ha colpito e che hai riscontrato per la prima volta?
“Mi ha colpito molto il fatto che ti lasciano davvero la libertà di decidere su qualsiasi cosa, che si tratti dell’allenamento o del programma gare. Sono molto aperti al dialogo e questo mi piace”.
La squadra non è l’unica novità per te entrando in questo 2025 perché adesso a casa, con la nascita di Mia, siete in tre: volevo chiederti come procede la vita da papà e quanto è difficile ora, in questo momento, stare lontano da casa.
“La mia fidanzata mi supporta molto quindi, ad esempio, quando ho allenamenti lunghi durante la notte bada lei alla bambina che comunque, fortunatamente, dorme bene. La cosa più difficile ora è davvero andare via di casa e non vederla per un po’ però penso che pian piano mi abituerò”.
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