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Dopo essere partito da Guwahati (India) e aver pedalato quasi ininterrottamente per 14 giorni, coprendo la distanza di 1800 chilometri e 30 mila metri di dislivello, Omar Di Felice ha raggiunto Bidur, piccolo villaggio nepalese a 50 chilometri dal confine tra Nepal e Tibet (Cina) di Rasuwagadhi.
Durante i primi 13 giorni l’ultracyclist ha completato la traversata integrale del Bhutan lungo la catena himalayana, inanellando tutta la serie di passi ad oltre 3000 metri sul livello del mare del piccolo regno incastonato tra Cina ed India, incluso il Chele La, che con i suoi 3900 metri è la strada carrozzabile più alta del Paese.
L’avventura è proseguita, quindi, tra India e Nepal, annoverando come maggiori difficoltà il traffico, il vento e la differenza di clima rispetto alla prima parte della traversata, con temperature di oltre 25°C lungo le strade parzialmente sterrate, battute da forti venti.
Arrivato a Kathmandu, dove ha effettuato un giorno di riposo fondamentale non solo per il recupero fisico, ma anche per un check completo alla bicicletta e qualche piccola modifica al bagaglio trasportato, è ripartito alla volta della frontiera con il Tibet che potrà attraversare a partire dal 20 Febbraio, data in cui saranno validi i permessi ricevuti dalle autorità.
Nella regione cinese sarà obbligatoria la presenza di una guida che verifichi quotidianamente il percorso e il rispetto delle tappe prestabilite nel piano di viaggio.
Sin qui l’avventura ha regalato scenari mozzafiato e lunghissime giornate vissute a stretto contatto con la natura incontaminata delle alte vette himalayane, ma la porzione tibetana, con gli altopiani e i passi a oltre 4000 metri sul livello del mare (oltre al grande freddo previsto, con temperature che si aggirano, attualmente, tra i -7°C di Lhasa e i -15°C delle zone più remote) si preannuncia altamente scenografica e ricca di nuove e uniche esperienze.
A causa delle restrizioni governative legate all’utilizzo di dispositivi satellitari nelle regioni del Tibet (Cina) e India, non sarà possibile seguire costantemente il live tracking ma Omar continuerà a pubblicare sui propri canali social media resoconti giornalieri e tutte le tracce percorse, compatibilmente con la disponibilità di connessione internet in zone remote.
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