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Il dolore per la perdita di un grande amico, un fratello, e poi quella testa che comincia a girare con il battito cardiaco che si fa sempre più flebile e lento. Provvidenziale l'intervento di Alessandro, suo figlio, che capisce che c’è poco da perdere tempo e accompagna Paolo Guerciotti al pronto soccorso. Tutto è bene ciò che finisce bene: Paolo Guerciotti sta bene, è a casa e ora deve solo pensare a recuperare da una perdita che è difficile da riempire e un’operazione alla quale è stato costretto sottoporsi.
Mercoledì alle 5.30 era partito per la Puglia dalla Malpensa, destinazione Pezze di Greco per partecipare al funerale di Vito Ditano. Sveglia alle 4, arrivo alle 9. Riesce a vedere Vito, a dare una carezza al suo caro Vito. Lo stress è tanto, l’emozione infinita. Poi il funerale, un pranzo con amici comuni come Giuseppe Calabrese, Lucio Dognini e Luca Bramati. A fine pranzo Paolo si alza, il suo volto è ceruleo, la testa gli gira, le forze sono quelle che sono, Alessandro comprende immediatamente che c’è qualcosa che non gira per il verso giusto. Niente da fare, papà Paolo vuole andare ugualmente in aeroporto, c’è un volo di ritorno da prendere assolutamente, ma le forze sono al minimo. Alessandro riesce a convincerlo ad andare al pronto soccorso. Chiama l’ambulanza: non c’è tempo da perdere. I sanitari lo capiscono immediatamente: codice rosso. Con urgenza viene portato in cardiologia e al mattino viene sottoposto ad operazione, dove gli viene applicato un “pace maker”.
Ora Paolo Guerciotti, 75 anni, portati con baldanza, è tornato a casa e sta bene. «Ho vissuto troppe emozioni, perdere Vito è stato per me straziante, un duro colpo e il mio cuore ne ha risentito», dice a tuttobiciweb Paolo. «Ma ora sto bene, ho solo bisogno di riposarmi un po’, di stare tranquillo e ringrazio lo staff sanitario dell'ospedale San Paolo di Bari che è un’eccellenza nella cardiologia e sono stati tempestivi e professionali come pochi. Grazie anche a mio figlio, che non ha sottovalutato la situazione». Buon riposo Paolo.
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