«UN SOGNO, LA PASSIONE E LA STORIA: TESTIMONIANZE DI UN IMPEGNO DI FEDE SPORTIVA»: così recita il titolo di copertina di una documentata pubblicazione a firma di LUIGI IVO BENSA con la collaborazione del giornalista GRAZIANO CONSIGLIERI che ripercorre, si può dire passo dopo passo, la vita di un ultraottuagenario, l’imperiese Luigi Ivo Bensa di Oneglia, età che condivide, ovviamente, con il fratello gemello Maes, nome proprio del gemello che nelle intenzioni del papà dei due Bensa, Armando, nati il 15 maggio 1936, voleva ricordare, e l’ha fatto, il campione belga Sylvère MAES, vincitore dei Tour de France 1936 e 1939 e della Roubaix 1933, poi anche C.T. della nazionale, del quale era evidentemente tifoso devoto. È ritratto sorridente nella quarta di copertina con l’amico e quasi concittadino Giuseppe Perletto, scalatore di vaglia.
È veramente una lunga storia, più di sessant’anni, per Luigi Ivo Bensa che, unitamente all’amico Graziano Consiglieri, ha condensato - si fa per dire - in ben 240 pagine con caratteri tipografici in corpo piccolo, piccolissimo, che richiedono per la lettura vista di dieci decimi. Non ha proprio assecondato, in questo caso, la sovente richiamata “parsimonia ligure” con la cronistoria, documentata, puntigliosa, dettagliatissima, vita dei suoi anni fra funzionario della Motorizzazione Civile di Imperia, altrettanti quali presidente provinciale CONI, soprattutto la sua passione ciclistica, ereditata dal padre, con una carriera di livello internazionale, di primo piano, partendo dal ruolo di giudice d’arrivo a quello di presidente dei collegi di giuria in ambito di manifestazioni di primissimo rilievo, in varie parti del mondo, quando iniziava la mondializzazione perseguita dall’UCI.
Personalmente è uomo di poche, ma chiare, parole. Nel caso di questa pubblicazione però ha ricordato, ricostruito, contestualizzato i suoi tre ruoli, soprattutto quelli in ambito sportivo e famigliare, con continue citazioni d’episodi, eventi e persone, sovente personalità, soprattutto nell’ambito delle due ruote, un ambiente che attira il suo costante interesse anche se la presenza di persona è limitata dalle possibilità di deambulazione autonoma, come vorrebbe.
Riteniamo impossibile per noi condensare o citare nomi che Luigi Ivo Bensa propone nel suo scritto al quale ha dedicato un anno di ricerche, cura e scrittura. Abbondante è pure la documentazione iconografica che s’inserisce fra le fitte, dense, righe del libro che si apre con una significativa, sintetica, sentita prefazione di Luigi Ivo Bensa.
Una testimonianza di vita che volentieri Ivo mette a disposizione degli amici di una vita con i quali ha trascorso, e trascorre, tratti di un lungo e soddisfacente cammino, senza “mugugni” per usare un termine genovese estensibile a tutta la Liguria, rimpianti, rivendicazioni varie ma declinati al positivo sia per il lungo passato e il prossimo futuro.
g.f.
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