Negli ultimi anni Erica Magnaldi ha dimostrato di essere una certezza per la UAE ADQ, forte in salita, resistente, ma soprattutto innamorata del suo lavoro. Dopo dei buoni risultati nel 2024, la ciclista di Cuneo sta già lavorando per affrontare al meglio la quarta stagione con la formazione emiratina. In questi giorni si trova a Benidorm per un training camp con la squadra e ne abbiamo approfittato per fare un bilancio delle sue ultime stagioni e capire come si sta preparando al nuovo ruolo di gregaria di lusso per Elisa Longo Borghini.
Quella di Erica Magnaldi è stata una stagione costante e con tanti piazzamenti, ancora una volta si è dedicata alle corse a tappe cogliendo il primo podio al Giro, un risultato che l’ha spinta a lavorare ancora più a fondo. «Dal mio 2024 prendo tante cose positive e molti insegnamenti di cui faccio estremamente tesoro. Sono contenta di essere riuscita ad approcciarmi ad alcune gare in un modo più libero ed aggressivo, per esempio al Giro ho curato meno la classifica generale e ho potuto provare a giocarmi qualche tappa. Il terzo posto a Chieti è un buon risultato, non è una vittoria o un sogno che si realizza, ma un chiaro punto di partenza. Sono fiera anche della performance al Tour de France, è stata una corsa molto competitiva e mi è dispiaciuto mancare la top ten per una manciata di secondi. Per me è un buon risultato perché ho confermato che posso dare solidità. Ci sono tanti buoni piazzamenti, ma sinceramente questo non mi basta…» ci spiega Erica che negli anni si è confermata come un punto di riferimento per la squadra, un’atleta su cui si può sempre contare. La costanza è una sua caratteristica, è “consistent” come dicono in inglese eppure vorrebbe fare un passo ulteriore. «Mi sento un’atleta solida, è la mia caratteristica principale e che mi piace molto– prosegue – grazie alla tenacia riesco avere un buon rendimento per tutta la stagione, ma mi piacerebbe non essere solo sempre presente, ma lasciare il segno»
Nel grande cambiamento in casa UAE ADQ Erica dovrebbe essere quella maggiormente influenzata, ma anche l’atleta ad avere più di tutte un ruolo chiave nel nuovo assetto della squadra. Fino a questo momento all’interno della formazione è stata lei ad essere incaricata di provare a fare classifica, ma con l’arrivo di Elisa Longo Borghini le pressioni si spostano tutte sulla campionessa italiana di cui lei si prepara ad essere una gregaria di extra lusso. «Sono felicissima dell’arrivo di Elisa e credo che il mio ruolo sicuramente cambierà. Il ciclismo femminile è in continua evoluzione e mi rendo conto che allo stato attuale mi manca qualcosa per poter garantire il risultato alla squadra mentre la Longo è una certezza. MI metto a sua disposizione e sono pronta a ricoprire il ruolo da gregario, ma questo non significa dover rinunciare definitivamente a fare la mia corsa, in alcuni casa dovrò lavorare, in altri sarò invece più libera di esprimermi» ci spiega Erica che nel Giro 2022 aveva già lavorato come gregaria ai servizi di Mavi Garcia. In quell’occasione la Uae adq aveva ottenuto un ottimo terzo posto, il risultato migliore in una grande corse a tappe, ma ora si punta al bottino pieno. Attorno ad Elisa Longo Borghini ci sarà infatti una vera e propria corrazzata composta da molte atlete italiane. Come ci aveva detto qualche giorno fa anche Silvia Persico, questo cambio di rotta è destinato a creare ordine in squadra, ma anche a dare tutte un po’ più di libertà. Anche Erica vuole farsi trovare pronta, preparata a lavorare ma anche per andare a caccia di qualche occasione personale e proprio la presenza «Negli ultimi due anni sia io che Silvia abbiamo un po’ sofferto della responsabilità che avevamo sulle spalle. In assenza di un’unica leader avevamo il compito di fare noi classifica e di ottenere risultato ad ogni costo e questo alla lunga diventa particolarmente stressante. Avere una figura come Elisa significherà avere più ordine, una vera capitana, ma anche avere più possibilità di rischiare, di attaccare, di far saltare il banco senza la paura di perdere tutto per la squadra, una cosa che una leader difficilmente può fare»
Dopo un breve periodo di stacco Erica sta entrando poco alla volta nel pieno regime degli allenamenti, alla bici affianca la corsa a piedi, disciplina che ha sempre amato e anche die lavori in palestra. Con il suo preparatore Dario Giovine ha creato un avvicinamento alle gare graduale per essere pronta al debutto, dopo il training camp con la squadra si trasferirà a Malaga per ambientarsi al caldo e poi partirà alla volta dell’Australia per inaugurare il suo 2025 di gare. «Da quando sono arrivata in Uae ho iniziato un percorso di crescita costante, i miei tempi sono migliorati così la mia resistenza, ma anche il ciclismo si è evoluto. Quello che una volta poteva garantire una vittoria o un ottimo piazzamento su una salita ora non basta più, non è sufficiente nemmeno per entrare nelle prime dieci. Da una parte è stressante, ma tutto questo rende il ciclismo uno sport ancora più bello e sfidante – prosegue Erica- in squadra ho trovato una famiglia, me ne sono accorta appena sono arrivata e con il tempo mi sono ritagliata anche un ruolo di rispetto sia da parte dello staff che delle altre ragazze. Per l’età e per l’esperienza acquisita sento di essere diventata un punto di riferimento per delle ragazze, soprattutto le più giovani, alcune in squadra hanno addirittura dieci anni meno di me. Molte mi fanno domande, mi chiedono consigli, è bellissimo, mi rende orgogliosa perché è una cosa che fino a qualche anno fa facevo anche io e spero di continuare ad essere un punto di riferimento in questa stagione e in quelle a venire.»
Ancora il calendario non è definito, ma dopo la parentesi australiana, il 2025 dovrebbe essere grosso modo una copia di quanto visto nel 2024 con predilezione per le corse a tappe nei confronti delle classiche del nord. Ci sarà molto probabilmente il blocco spagnolo con volta Valenciana, Vuelta e forse il Giro. L’obiettivo di Erica è quello di andare a segno, magari proprio in una tappa di un grande giro, ma non solo, l’atleta di Cuneo pensa anche a quello che succederà tra un po’ di mesi senza nasconderci il suo piccolo sogno. «Sarebbe bellissimo poter ritornare a vestire la maglia azzurra ai mondiali; nel 2025 si correranno in Ruanda e a quanto pare il percorso sarà particolarmente duro. Se le cose si manterranno così Elisa Longo Borghini sarà la nostra capitana e se in questa stagione riuscissi bene ad affinare il mio ruolo da gregaria potremmo puntare a qualcosa di grosso. Sarebbe un duetto super, un’avventura fantastica di cui sarei estremamente orgogliosa.»
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