Faccio la raccolta di vaffa, non sempre, ma capita. Faccio parte della categoria dei giornalisti e dei ciclisti, quindi, in un mondo che annovera un numero sempre crescente di odiatori, posso dire di essere una buona raccoglitrice seriale di anatemi. Giornalista e ciclista: bingo!
Premesso che sono orgogliosissima di appartenere a queste due categorie, parlo da ciclista praticante e da giornalista che si occupa di ciclismo e di sicurezza sulla strada. Quindi, vado al punto. È di ieri la notizia della
multa elevata a Domenico Pozzovivo, per aver percorso un lungo tratto di strada al fianco di Diego Ulissi: quindi in doppia fila.
Sia ben chiaro: al momento è contro il codice della strada. È una vera e propria infrazione, ma capisco perfettamente la provocazione del corridore lucano lanciata ieri sul nostro sito. In qualche modo dobbiamo difenderci. Come lui, io per scelta non esco più in bici da sola (
lo avevo raccontato un anno fa in seguito all’uccisione di Giulia Cecchettin). Ho paura ed è statisticamente provato che si muore meno se si viaggia in coppia, come avviene in Gran Bretagna e in altri Paesi europei. In questo modo è molto più difficile che si arrivi alla fatidica giustificazione “non l'avevo visto”.
La
presa di posizione di ACCPI, che si è appellata oggi a tutti i giornalisti e mezzi di comunicazione invitandoli a raccontare sempre di più e sempre meglio la violenza stradale, l'ho condivisa e sostenuta. Così come la posizione in “doppia fila” di Pozzovivo, che nello stare in doppia fila non uccide proprio nessuno (due corridori affiancati occupano lo spazio di un'auto!), tutt’al più si salva la cotenna e costringe gli automobilisti più frettolosi a rallentare.
Gli incidenti stradali sono la prima causa di morte nel nostro Paese e io lo trovo inaccettabile. Non possiamo rassegnarci a questa costante e continua mattanza.