«La serietà, a qualsiasi livello, è una moneta che compra tutto»: se dicessi che l’ho rubata dai Dialoghi Morali di Seneca, pochi oserebbero dubitare. Invece l’ho presa da un altro libro, titolo I miei primi 80 anni, che nessuno (dico purtroppo) troverà nelle migliori librerie, tanto meno nelle peggiori, perché gli anni sono quelli dello Zio di tutti noi, Bruno Reverberi, e a modo suo ha voluto metterli nero su bianco solo per gli amici, in un numero limitato di copie, affidandosi a una penna scelta, come i nobili del Rinascimento si facevano imbiancare i salotti e le chiese dai Michelangeli e dai Raffaelli, in questo caso Angelo Costa, e mi pare basti il nome.
Lo dico subito: mi spiace, davvero mi spiace una cifra, l’abbia scritto Angelo Costa, cioè uno dei miei amici più amati, perché tutti penseranno subito che dica così bene perché parlo di un amico, come succede quasi sempre in Italia ormai, amici geniali e integerrimi a prescindere, nemici idioti e farabutti a prescindere. Invece no, lascio fuori l’amicizia da questo articolo, non c’entra nulla, parlo del libro e ne dico ciò che penso: è una piccola opera d'arte, confezionata con amore artigianale da bottega, ma con tanto talento e tanta cura. Nel panorama non esaltante della cicloeditoria, questa diventa una vera gemma, che sul serio ha la sola colpa d’essere a tiratura limitata, fossi un editore mi metterei davanti al cancello di Bruno finché non accetta di metterlo in vendita su larga scala.
Consiglio spassionato: bisogna riuscire a farselo prestare da chi ce l’ha, è un’occasione unica e divertentissima per pedalare negli 80 anni di una vita vera, genuina, ruspante, ma anche nei 60 anni del nostro ciclismo, del nostro sport, del nostro costume, in un certo modo nella nostra storia italiana.
Certo, ad Angelo lo voglio dire chiaro e tondo: operazione con bassissimo coefficiente di difficoltà, perché quando maneggi un materiale che porta il nome di Bruno Reverberi è anche difficile venirne fuori con un’opera noiosa, banale, scontata. Se mai, la vera difficoltà, avendo a che fare con un materiale altamente esplosivo, è selezionare, calibrare, riordinare, insomma capirci qualcosa in quel fungo atomico salito dal piccolo mondo di Bibbiano, il borgo dove Reverberi è nato qualche secolo dopo il Parmigiano Reggiano (così assicura lui, così voglio credere, anche se in giro per l’Emilia ho già conosciuto almeno duecento borghi in cui è garantito assicurato sia nato l’impareggiabile formaggio grana).
Mi sembra di vederli, i due reggiani migliori del ciclismo mondiale: lo Zio che racconta, buttandoci dentro tutto, attualità e ricordi, retroscena e confidenze, commenti e anatemi, saltando di qua e di là, a getto continuo, come fa ai raduni di partenza o nei dopogara del Giro d’Italia, e sull’altra sedia Angelo, che come spugna cerca di assorbire l’esondazione, magari tentando timidamente, con il suo garbo da Monsignor Della Casa che in trentacinque Giri d’Italia ha cercato inutilmente di insegnare anche a me, di metterci un ordine, segnandosi tutto con il suo scrupolo e la sua precisione, con il metodo usato sempre e ovunque per ogni sua riga scritta. Ma in mezzo a loro, sono sicuro, non me la raccontano, un salame: sì, perché le due canaglie, quando fanno comunella, per scrivere un libro o per i semplici auguri di Natale, comunque tagliano fette in continuazione, Bruno col coltello in mano diventa una Berkel umana, l’altro recita modi da vegano inappetente eppure magna con le frequenze di Pogy&Vinge al Tour, va su col suo passo e non denuncia un solo segno di fatica, se gli dici ma come fai ti guarda con due occhioni da cocker, con naturalezza, come tutti i fuoriclasse, e ti dice perché, sono due fettine...
Il risultato di questa Srl è comunque lì da gustare: non il salame, dico del libro. Segnato davvero dall’aforisma citato all’inizio, in realtà la stella polare di una vita, con i suoi alti e i suoi bassi, i suoi successi e le sue umiliazioni, le sue felicità e le sue tristezze, sempre comunque tentando di applicare quel mantra, “la serietà a qualsiasi livello è una moneta che compra tutto”. Angelo Costa riesce a trasmetterci davvero il fenomeno Bruno Reverberi, lui e il suo Casato, con le figure centrali della moglie Giuliana, santa e martire nelle vesti della più prossima sopportatrice di un marito eufemisticamente detto vulcanico, poi il figlio Roberto, il genero Maurizio, giù giù fino alla terza generazione dei nipoti, già reclutati in squadra, là dove è sempre difficilissimo capire quanto il branco Reverberi sia famiglia e quanto azienda sportiva.
Poche cronache, dati e date l’essenziale, tantissimo racconto, infinità di aneddoti quasi sempre sketch comici, anche se trattano questioni serie e pesanti, quante Reverberi ne ha affrontate a partire da quel ’64, quando decise che nella vita, oltre a trafficare in case e prosciutti, gli sarebbe piaciuto fare il ciclismo. In ogni caso, una grande assente in tutto il libro: la noia. Impossibile con lo Zio, impossibile con Angelo Costa. Poi certo, c’è tutto il resto: i corridori lanciati, da Cassani (sua la prefazione che trasuda riconoscenza) a Fontanelli, da Petacchi a Podenzana, da Ciccone a Colbrelli. Non mancano, come potrebbero, le grandi battaglie con le grandi squadre, gli anni cupi del doping, i memorabili vaffa ai potenti, dalla Melandri ministra a Petrucci presidente Coni, fino ai giudici boriosi e ottusi, ma anche e soprattutto ai suoi giovani meno ispirati, naturalmente il tutto condito dagli storici motti contadini, “meglio un uovo in mano che una gallina per aria”, “oggi si dividono i maschi dalle femmine”. E però, dopo averci riso sopra, prima dei saluti, imperdibile l’ultimo capitolo, analisi lucidissima e per niente comica di questa stagione del ciclismo, un vero saggio che dovrebbe girare sui tavoli dei vertici Uci. Dove difatti, puntualmente, immancabilmente, non girerà.
Ps: attenzione, a pagina 217 una foto di Bruno Reverberi che secondo me non è vera, se la sono fatta con l'Intelligenza Artificiale, uno smaccato falso storico: lo Zio ha i capelli e la cravatta.
da tuttoBICI di ottobre
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Titolo completo: I miei primi 80 anni - La mia vita, il mio ciclismo
Autore: Bruno Reverberi con Angelo Costa
La storia di Bruno Reverberi, dall'avventura della Termolan a quella della VF Group Bardiani Csf Faizané - Una storia di aneddoti ciclistici lunga cinquant'anni.
Pagine: 224 - Euro 15,00