Dopo l'Omnium dell'Olimpiade parigina appare chiaro che c'è un colpevole per il 13° posto di Letizia Paternoster: un malessere (dovuto probabilmente all'ansia da prestazione) che fin dalle prime ore di questa ultima giornata di Giochi ha colpito l'azzurra.
Queste le parole che abbiamo raccolto da lei nel velodromo di Saint Quentin En Yvelines dopo essersi ripresa e... rianimata: «Sono stata male fin dai rulli del mattino, ho assunto zuccheri e tutto ciò che serviva ma a un certo punto ho iniziato a vedere sfocato e alla fine sono svenuta. O almeno così credo perchè ho un vuoto. Sono giornate storte che capitano, ma non vuoi mai che capitino proprio all'Olimpiade. Questa settimana avevo numeri veramente buoni, coi preparatori che mi hanno seguito benissimo eravamo carichi perché stavo esprimendo valori che non avevo mai espresso in vita mia. Le mie avversarie odierne le conoscevo pure bene, ci ho corso contro in tante occasioni, ma purtroppo è andata così e c'è ben poco da aggiungere. Di sicuro la mia carriera non finisce qua, questo non è un addio ma un arrivederci: vengo da un anno dove sono cresciuta mese dopo mese, Coppa del Mondo dopo Coppa del Mondo, il percorso era quello giusto... A luglio ho avuto il Covid con una brutta bronchite, è vero, ma pensavamo di aver colmato pienamente quel gap. Poi oggi mi sono sentita improvvisamente così male e non so darmi una spiegazione. Forse la tensione accumulata che non sono riuscita a gestire? Magari non ha giovato essere l'ultima a gareggiare dopo tutti questi giorni, con importanti aspettative che io stessa mi ero data. Niente, il mio primo Omnium olimpico è andato così e ora mancano quattro anni a Los Angeles. Già da domani riprenderò a lavorare con ancora più grinta e determinazione per andarmi a prendere il grande sogno a cinque cerchi».