Mancano ancora tanti mesi alla partenza del Tour de France, ma le strategie di corsa e chi e come vincerà la Grande Boucle sono l’argomento principale di tutti i media del settore ciclistico. A dire la sua c’è anche Axel Merckx, l’ex corridore e figlio di Eddy, che il ciclismo lo conosce veramente bene e che vede Remco Evenepoel tra i migliori alla corsa gialla, ma non ancora pronto per la vittoria finale. Axel Merckx vive negli Stati Uniti da diversi anni ed è il general manager della Hagens Berman Axeon, squadra Continental nella quale hanno militato campioni del calibro di Tao Geoghegan Hart, Jasper Philipsen e Joao Almeida. Axel ha guardato bene il percorso dalla Grande Boucle presentato a Parigi e da tecnico esperto ha già delle idee nella sua mente. «Remco dovrà puntare alla top 5 e alle vittorie di tappa – ha detto Axel Merckx alla stampa belga –, un risultato come questo sarebbe già un buon inizio per lui. Il Tour non è paragonabile a nessuna corsa. Va più veloce, c'è più adrenalina, c'è più pressione da parte degli sponsor e pressione dei media. E’ una corsa difficile».
Remco il prossimo anno avrà 24 anni e farà il suo esordio alla corsa gialla, le aspettative sono tante e Axel Merckx è certo che potrà fare un buon risultato ma senza immaginare la vittoria finale.
«Dovrà dimostrare di avere il livello giusto per partecipare al Tour de France perché questa è una gara speciale e non sarà facile. Sicuramente i suoi avversari saranno Jonas Vingegaard, ma anche Tadej Pogacar e Primoz Roglic con la sua nuova squadra. Questo significa avere una gara molto aperta e molto difficile da gestire».
Il percorso non sarà facile e già dalle prime tappe in Italia ci sarà battaglia dura. In questo Tour ci sono due tappe a cronometro che aiuteranno Evenepoel ma la seconda, inserita nell’ultimo giorno di gara, arriverà dopo tappe di montagna impegnative. Ci saranno poi i settori di sterrato, terreno questo non molto amato dal fiammingo. «La tappa su sterrato probabilmente non è la più adatta per Remco, lo abbiamo visto due anni fa al Giro d'Italia. Ma ci saranno 59 chilometri di cronometro e questo per lui sarà un vantaggio. Ma Jonas Vingegaard potrebbe ripetere quello che ha fatto al Tour dello scorso anno. Questo Tour de France sarà un’edizione unica con i Giochi Olimpici organizzati a Parigi nella stessa estate. Non ci sarà quindi il tradizionale arrivo agli Champs-Élysées. Il finale di Nizza preannuncia una conclusione difficile per il Tour de France e sarà bello vedere quello che succederà nell’ultima giornata di gara con la cronometro»
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