Non sarà l'eterno Pozzovivo, ma seppur di un lustro più giovane pure Manuele Boaro si potrebbe ritagliare la sua fetta di "eternità" ciclistica. Di anni 36, il corridore di Bassano del Grappa ha deciso di chiudere un quinquennio in Astana proprio con la settimana di gare di Pozzato, che culminerà domani con la Veneto Classic che si corre praticamente a casa Boaro. E come per Pozzovivo, la domanda cardine è: sarà l'ultima corsa nella tua attuale squadra o dell'intera carriera? La risposta di Manuele è molto simile a quella di Domenico, ma anche a quella dell'ancor meno anziano Kristian Sbaragli: un concetto-chiave è "voglio continuare ma non è che pur di farlo accetto tutto".
«Mi fido totalmente del mio procuratore Moreno Nicoletti e insieme a lui la prossima settimana decideremo il da farsi - esordisce Manuele Boaro, che rispetto ai colleghi aggiunge la seguente riflessione -: la possibile fusione, poi non concretizzatasi, tra Soudal e Jumbo Visma ha un po' bloccato il mercato. Comunque stiamo parlando con alcune squadre che si sono fatte avanti: non ne faccio un discorso di World Tour o Professional, ma in base alle situazioni che si potranno creare decideremo se vale di più la pena correre un altro anno o assumere altri ruoli. In carriera ho aiutato Contador a vincere il Giro, ho corso insieme a Nibali, Sagan e altri campioni, e ho ottenuto tre vittorie (successi di tappa in Danimarca, Loira e Croazia ndr): direi che sono felice.»
Ma ora, l'en plein casalingo a terminare l'avventura col team kazako. Il Giro del Veneto e la Serenissima Gravel non è riuscito a completarle («Nel ciclismo di adesso si spinge sempre, si va forte forte forte...») domani a Bassano gli auguriamo di vivere un emozionante traguardo e di trovare poi la soluzione più soddisfacente.
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