Ieri alla partenza del Giro del Veneto Marco Frigo ci aveva assicurato che la Israel Premier Tech non avrebbe solo marcato presenza ma avrebbe dato tutto per provare a vincere. In effetti, il talento neozelandese Corbin Strong è rimasto sempre nel gruppo dei migliori ed è rimasto fuori dal podio per pochi metri. Andando a scorrere l'ordine d'arrivo, il secondo atleta del team israeliano è, alla posizione numero 19, Domenico Pozzovivo. L'eterno Pozzovivo.
Così lo scalatore lucano ha commentato la corsa ai nostri microfoni appena prima di risalire nel bus: «Abbiamo preso in mano la gara nel circuito del Monte Berico ma c'erano tanti avversari con buona gamba e c'è stato un finale più caotico di quanto ci aspettassimo. Siamo riusciti a supportare Corbin fino all'ultimo saliscendi ma non siamo riusciti a posizionarlo davanti ai piedi della salita del traguardo. Resta una bella prestazione da parte di noi tutti.»
Fra un mese e mezzo avrà 41 anni e in quel momento saranno già chiare le idee sul suo immediato futuro. Questo infatti è ciò che lui ci ha risposto a precisa domanda: «Vedremo se la Veneto Classic di domenica sarà solo l'ultima gara del 2023 o dell'intera carriera. La gamba la sento ancora e non ho intenzione di ritirarmi: sicuramente, però, non voglio nemmeno fare come l'inverno scorso che sono stato in ballo fino a marzo. Mi pongo come limite la fine di ottobre: se non avrò trovato un contratto, dovrò accettare la situazione e decidere di smettere.»
Al collega olandese di WielerFlits presente a Vicenza, Domenico ha inoltre detto: «Dopo lo pneumotorace rimediato alla Vuelta a Castilla y Leon, che mi ha tenuto fuori due mesi, sono rientrato al Giro dell'Emilia e sto ritrovando la forma (36° alla Tre Valli Varesine, 20° al Gran Piemonte e appunto 19° al Giro del Veneto, ndr) quindi spero di avere ancora l'opportunità di dare qualcosa come corridore.»