ARNAUD DE LIE, IL CAMPIONE CONTADINO

PROFESSIONISTI | 30/03/2023 | 08:12
di Francesca Monzone

Lescheret è un piccolo borgo nelle Ardenne dove vivono poco più di 100 persone, si trova a sud di Bastogne, ed è in questo luogo con fienili e case in pietra che è cresciuto Arnaud De Lie, il fiore all’occhiello del ciclismo vallone. Tra queste colline non lontano da quelle che vengono chiamate le Ardenne Blue, vive la famiglia De Lie, proprietaria di una fattoria dove vengono allevate più di 400 mucche da latte, che contribuiscono alla produzione casearia del consorzio delle Ardenne. Le stagioni in questa regione si alternano lentamente e gli inverni sono caratterizzati dalla nebbia e dalle temperature rigide.


Per tutta la Vallonia, che si sta ancora riprendendo dal ritiro di Philippe Gil­bert, Arnaud rappresenta il futuro del ciclismo e a dimostrazione di questo all’ingresso della sua fattoria c’è una  scritta enorme con il suo nome. A farla è stato papà Philippe, quando nel 2019 suo figlio conquistò il titolo na­zionale nella categoria juniores. «Devo dipingere di nuovo questa scritta - ave­va detto - : lo farò quando vincerà il titolo nazionale tra gli élite e so che non dovremo at­ten­dere ancora molto tempo».


Arnaud De Lie non vuole rinnegare le proprie origini contadine e ammette di essere un corridore forte proprio perché ha conosciuto la fatica del lavoro in campagna. Per il vallone il ciclismo e la campagna hanno il sacrificio come pun­to comune e ogni giorno lo ricorda a se stesso: «Queste due professioni ri­chiedono lo stesso rigore. Se non mun­gi gli animali con regolarità, puoi andare incontro a grossi problemi. Allo stes­so tempo se non ti alleni tutti i giorni, ti accade la stessa cosa. Nel la­voro in fattoria ho imparato a non contare mai i miei sforzi. Probabil­mente non sarei diventato un corridore così bravo se non fossi stato anche un contadino».

In questa stagione appena iniziata De Lie ha già fatto vedere le sue doti straordinarie, e adesso nella lista dei favoriti delle gare veloci il suo nome è sempre presente. Al suo esordio stagionale in Spa­gna ha subito ottenuto la vittoria alla Clasica Comunitat Valenciana, superando nella volata il connazionale Bier­mans e il potente Boasson Hagen. Alla Etoile de Basseges, dopo il successo nella prima e nella terza frazione, il potente belga ha portato a casa la ma­glia verde della classifica a punti, ma è nelle Classiche di primavera che tutti attendono di vederlo anche se lui pensa di essere troppo giovane per il Giro delle Fiandre.

«Il Giro delle Fiandre è troppo lungo e troppo nervoso, ma so per certo che voglio brillare nelle Classiche. Ho im­parato molto lo scorso anno e penso che in una corsa come la Ronde conti più la testa che il fisico. Ho capito mol­to in un anno e so che mi piace essere ad una gara quando so che posso lottare per la vittoria».

Roubaix e Sanremo sono nel suo futuro prossimo ed è in queste due Clas­siche Mo­numento che sogna di tagliare per primo il traguardo. «La Sanremo è una gara che sento nel­le mie corde, posso affrontare il Poggio davanti, è una di quelle corse che ti dà adrenalina. La Parigi-Rou­baix è la mia preferita: è piatta, ci vuole forza, tutto sembra possibile in questa corsa e per me  sarebbe meglio se il tempo fosse brutto».
Ci sarà tempo per questo ragazzone che ha compiuto 21 an­ni il prossimo 16 marzo, esattamente due giorni prima della Milano-San­remo, che per la prima volta ha corso quest’anno.

Soprannominato il “Toro di Le­sche­ret” per quel suo modo simpatico di imitare le corna di un toro quando passa il traguardo vittoroso, il talento della Lotto Dstny spesso viene paragonato a Philippe Gilbert, il suo idolo, insieme al quale ha corso inella scorsa stagione.

«Arnaud è un corridore di grande ta­lento - ha commentato Gilbert al termine del suo ultimo anno alla Lotto -. È un corridore che unisce alla straordinaria forza fisica la capacità di saper in­terpretare bene la corsa e lo fa con una calma naturale».

La pace di Arnaud arriva da quella terra in cui è vissuto e al suo rapporto speciale con la natura e gli animali. «Non potrei mai abitare in una grande città come Monaco o simili. Quando esco con la mountain bike e incontro un cervo, resto incantato e non potrei mai sostituire queste emozioni con la vita in città».

Nella sua fattoria a Lescheret, De Lie tra­scorre il suo tempo con il cane Oscar e le 4 mucche che lui definisce speciali e che ha chiamato Simone, Wa­chaute, Sidonie e Noisette, preferisce i suoi animali anche alla compagnia de­gli amici nel paese.

Il vallone ama le Classiche più di qualunque altra cosa e per il momento i grandi giri non sembrano essere nel suo futuro. «Ad oggi sono certo che non fanno parte dei miei piani. Pre­fe­risco fare grandi gare di un giorno, da­re il massimo in eventi come le Flan­drien­nes, la Bretagne Classic o il Gp de Québec e aspettare fino al 2024 per cimentarmi in una corsa dura di tre settimane».

ll suo titolo di campione nazionale juniores l’aveva ottenuto dopo aver percorso 110 chilometri di fuga sui 120 totali, andando all’attacco prima della fine del primo giro. Fu dopo questa sua prestazione che i tecnici della Lotto Soudal lo misero nel mirino e riuscirono a portarlo poi in squadra. Adesso la Lotto-Dstny deve lavorare bene, perché con il sistema dei punteggi è retrocessa e, anche se parteciperà a quasi tutte le gare del World Tour, è in una posizione scomoda e ha bisogno di vittorie importanti per mantenere gli sponsor. Nel team sponsorizzato dallo Stato, De Lie viene considerato già un leader e verrà aiutato a crescere senza bruciare le tappe, seguendo l’andamento naturale dell’atleta. Arnaud è giovane ma le sue idee sono chiare e rispecchiano un carattere maturo. È consapevole del suo talento e sa dove vuole arrivare. È convinto che la campagna cambierà, e che non sa­rà più quel luogo dove si vive a contatto di una natura ancora libera. Per questo sa che non farà l’allevatore una volta finita la carriera da corridore e allo stesso tempo sa che continuerà a correre finché troverà divertente farlo e che smetterà quando non sentirà più quelle sensazioni meravigliose che oggi lo portano a cercare la vittoria.

«Se a 20 anni non sai attaccare, non sa­rai mai attore principale a 25 o 30 an­ni. Che corridore potrei diventare se il mio unico obiettivo fosse quello di sta­re sulle ruote degli altri? Lo sport do­vrebbe essere divertente. Devi divertirti, anche quando non vinci: alla fine della scorsa stagione avevo smesso di vincere e tutti si chiedevano perché, ma io non ero preoccupato, sentivo che andavo fortissimo e che non rimanevo indietro e solo questo per me era im­portante. Infatti, sono tornato. E adesso...».

da tuttoBICI di marzo

Copyright © TBW
COMMENTI
Grande corridore
30 marzo 2023 20:28 Andrella73
...questo è un grande corridore, avrà il tempo per dimostrare il suo valore ma sembra davvero avere i numeri per farlo!

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
La UAE Team Emirates ha completato la sua formazione per il 2025 ingaggiando per una stagione il danese Julius Johansen, il cui arrivo porta a 29 il numero di corridori del team emiratino per la prossima stagione. Il 25enne Johansen ...


A soli 66 anni, vinto da una malattia muscolare degenerativa, si è spento ieri pomeriggio l’ex professionista olandese Jos Lammertink. Già da giovane si era messo in luce conquistando il titolo nazionale olandese tra i dilettanti ed è stato tra...


Sette trionfi, sette Oscar! Elisa Longo Borghini eguaglia il record di Fabiana Luperini e torna su quel trono di miglior ciclista italiana che aveva ceduto momentaneamente lo scorso anno, al termine di una stagione difficile, conclusa anzitempo a causa di...


La nebbia mattutina avvolge l’ombra del Vigorelli nella tipica atmosfera d’autunno ormai inoltrato. Tutto è silenzio intorno, ma laggiù in lontananza, al bordo della pista umida e sdrucciolevole, si scorgono quattro figure che, leggere, diremmo quasi eteree, fanno capannello intorno...


Ottantatrè anni, fiorentino, campione italiano dilettanti nel 1962 e una settimana dopo già professionista fino al 1978, Roberto Poggiali fa parte della commissione che aggiudica i premi del Giglio d’oro. Questa è la seconda puntata dei suoi ricordi e racconti,...


E’ stata una grande sorpresa per Ivano Fanini l’arrivo di una troupe della televisione tedesca ARD, ovvero la Rai teutonica, per intervistarlo sul tema del doping nel ciclismo professionistico.  Sullo slancio anche dell’interesse sollevato nel mondo del ciclismo per...


Non sono buone le notizie in merito al numero delle gare per élite e under 23 in Toscana per la stagione 2025. Si tratta è vero di una bozza del calendario, e quindi sono possibili variazioni ed inserimenti di...


Una serata speciale per un saluto speciale, quello dell’Uc Trevigiani Energiapura Marchiol al campione italiano under 23 Edoardo Zamperini, passato alla squadra francese Arkea-b&b Hotels Development.All’arrivederci c’erano il presidente Ettore Renato Barzi, il vicepresidente Roberto Zanatta, lo sponsor della ditta...


Sono trentadue, ovvero tre in meno rispetto a quelle di quest’anno, le gare juniores in Toscana per la stagione 2025. La bozza del calendario è stata resa nota durante la riunione svoltasi al circolo di Castelnuovo di Prato e presieduta...


La seconda vittoria del Team MBH Bank Colpack Ballan CSB nel ciclocross arriva da Barletta, in Puglia, dove Lorenzo Masciarelli dimostra di essere in crescita di condizione dopo il successo della settimana scorsa a Valsamoggia (BO).Il pescarese ha battuto Vittorio Carrer con un vantaggio di...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024