BLABLABIKE, CIPOLLINI: «SPERO IN UN VINGEGAARD A PARI CONDIZIONI CON POGACAR PER UN CICLISMO MENO "NOIOSO"»

TUTTOBICI | 16/01/2025 | 19:45
di Nicolò Vallone

Chiamare in causa Mario Cipollini è come cavalcare un fiume in piena. Un fiume limpido, estremamente sincero e ricco di severo amore per questo sport. Senza frasi fatte, senza dichiarazioni "da zero a zero" e senza paura di essere scomodo, il fuoriclasse delle volate (e anche apprezzato opinionista) al telefono con Pier Augusto Stagi elabora un mix di critiche e speranze: che il ciclismo limiti la noia di pochi soliti noti vincitori, che chi racconta e commenta sui media abbia la giusta passione e cognizione di causa di ciascuna epoca prima di effettuare paragoni... e poi c'è il graffiante pessimismo, argomentato con abbondanti tesi, sul movimento italiano e la sua classe dirigente. Soprattutto nella settimana che ci porta alle elezioni federali, oltre 35 minuti tutti da sentire!


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La puntata finisce invece col commento di Davide Cassani al Giro d'Italia...

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COMMENTI
Due nomi a caso
13 gennaio 2025 23:46 Bullet
Cipollini e Cassani nello stesso podcast, mi viene da ridere. Cipollini dice giusto ma nello sport spezzatino odierno per far tornare a seguire il ciclismo bisogna saper creare l'attesa...e in questo il più grande cantore del ciclismo trasmesso in tv italiano era maestro.

Vittime
14 gennaio 2025 07:43 verita
Sono e siamo vittime di un ciclismo che hanno creato loro. Poi mi taccio sulle questioni personali fatte di violenze sotterfugi e conflitti di interesse.

Cipollini
14 gennaio 2025 09:43 PIERJI
Non capisco l'inizio del discorso: Cipollini parte parlando sulla speranza che non ci sia ancora la supremazia di Pogacar e poi va fuori tema parlando di Pantani e da lì prende una deriva che non c'entra nulla sul discorso sulla supremazia di Pogacar. Poi da lì passa a prendersela con i commentatori televisivi. Mahhhh

@pierji
14 gennaio 2025 11:25 Bullet
Secondo me cercava soltanto di portare quello visto al Tour in una certa dimensione perché, anche se non l'ha detto in modo diretto, chi ha corso ai livelli di Cipollini si rende conto del vero livello attuale e credo che alla fine il suo pensiero sia sulla stessa linea di quello che ha espresso Casagrande di recente.

@ bullett
15 gennaio 2025 17:21 Arrivo1991
Cipollini era un velocista. Non credo serva aggiungere altro. A Parigi, al Tour, non l'hanno mai visto arrivare. Ad esempio..

Considerazione
15 gennaio 2025 18:18 italia
"......per far tornare a seguire il ciclismo bisogna saper creare l'attesa..... ; non sono d'accordo; per far tornare il ciclismo occorre un buon "endorsement" ( una volta si chiamava raccomandazione) di qualche politico o partito che ...... conta.Ringrazio chi di dovere per non aver pubblicato ieri un mio post dove avevo un po ..... esagerato ..

@italia
15 gennaio 2025 22:16 Bullet
Per il movimento e per avere sponsor che investano ci va che tutti remino dalla stessa parte, politica compresa, però parlando di telecronaca, perché a quello mi riferivo, per far apprezzare di più il prodotto in tv bisognerebbe commentarlo in modo diverso così anche se non c'è lo spettacolo ogni 2 per 3 lo spettatore rimane in attesa del momento clou appeso alla voce del commentatore che lo tiene incollato allo schermo. @arrivo: è vero non ci è mai arrivato ma il ciclismo lo ha visto da dentro e ai suoi livelli poteva vedere da vicino o parlare con tutti e qualcosa che non fossero solo volate avrà visto.

X bullet
16 gennaio 2025 21:16 italia
Per creare un po di interesse in più, perché non si da il dato dello sprint dell'ultimo km degli ultimi 10, del tempo delle salite .......
: ma non vedete che i ciclofili impazzano con strava ? Una volta il tour dava il tempo della volata; ho un brutto sospetto.... che qualcuno voglia limitare l'interesse per questo sport ..... perché non è possibile essere così idioti....

Differenze tra epoche…
17 gennaio 2025 12:43 ZANIBIKEFIT
Per me il ciclismo è quello dopo il 2012, prima direi che erano dei brutti tentativi andati male, starei nel vago senza entrare troppo in quelle che sono le differenze tra epoche.
Questo ciclismo 2.0 piace a tutti, l’importante sarebbe cavalcare l’onda senza guardare troppo al passato.

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