VENETO BIKE FORUM/1 «DIETRO SOLO A GERMANIA E AUSTRIA, MA SIAMO PARTITI DOPO! ECCO I NUOVI SERVIZI»

CICLOTURISMO | 27/03/2023 | 14:25
di Nicolò Vallone

"Il cicloturismo, volano per lo sviluppo del territorio"


Questo è il macrotema attorno a cui ruota il Veneto Bike Forum, una due-giorni di convegni in una delle aree di maggior tradizione ciclistica al mondo.


Con la conduzione del noto giornalista Marco Mazzocchi e di Ludovica Casellati, fondatrice di Viagginbici.com e di Luxury Bike Hotels, diversi personaggi del mondo turistico, ciclistico, economico e politico si susseguono in una serie di interventi all'interno del centro culturale San Gaetano, in contrada Altinate nel cuore di Padova.

Grande sponsor della manifestazione è la BCC Patavina.

 

Riportiamo di seguito i protagonisti dell'evento di oggi e dei relativi talk:

Franco Conzato (direttore generale Venicepromex, ente organizzatore dell'evento) - «Il Veneto è la regione d'Italia più importante nel cicloturismo e l'economia della bicicletta per noi è importantissima. Il fenomeno dell'e-bike in particolar modo è sempre più strutturato e tutt'altro che passeggero. Ogni 1000 biciclette si creano 5 posti di lavoro. Quello del cicloturismo è un mercato da 4 miliardi di euro. Di pari passo, si sviluppa il settore dei bike hotel. Tutto contornato da una parola chiave: sostenibilità. Un leitmotiv che portiamo avanti da tempo.»

Sergio Giordani (sindaco di Padova) - «Il fenomeno del turismo in bicicletta ha un potenziale enorme, e il Veneto è stata sempre terra di biciclette. Un tempo mezzo di trasporto quando eravamo ancora una regione povera, oggi anche strumento di turismo e tempo libero, e mezzo che permette di spostarsi in maniera sostenibile. Alle nuove linee tranviarie si affiancano piste ciclabili, e stiamo continuamente approvando progetti per nuove ciclabili. Con un occhio di riguardo alla nostra Università dove i numerosi studenti si recano sempre di più in bici. La bicicletta è un mezzo per scoprire e godersi i luoghi e fermarsi a conoscere le persone. Per questo si rendono necessari le strutture ad hoc, non solo le ciclovie ma anche la ricettività e il supporto tecnico per il ciclista. Il Veneto è attraversato da 5 delle 10 ciclovie nazionali, a conferma delle bellezze del nostro territorio, ricco di gioielli talvolta sconosciuti. Il PNRR consente ulteriormente di far fare al cicloturismo un salto di qualità. Questo forum è l'occasione perfetta per mettere a confronto gli operatori del settore.»

Antonio Santocono (presidente Camera di Commercio padovana) - «Quando venni a studiare qui dalla Sicilia cinquant'anni fa, mio papà mi disse che andavo in una terra di preti e di ciclisti. Oggi mi piacerebbe fosse ancora qui, per spiegargli cosa stanno facendo i veneti col ciclismo. L'Italia è al terzo posto dopo Germania e Austria per aspettativa dei cicloturisti, a Padova in particolare si vedono tante bici da migliaia di euro: segno di gente che sta bene ama la mobilità sostenibili.»

Pierpaolo Romio (creatore di Girolibero) - «Siamo nati nel 1998 per organizzare vacanze facili in bicicletta. Facili, sì, perché lavoriamo per tutti i target. Nel 2015 abbiamo realizzato la nuova sede in un capannone ristrutturato, dove abbiamo anche l'officina delle nostre bici, arancioni in onore dell'Olanda che è il paradiso della bici. Proprio nei Paesi Bassi ho scoperto il format della vacanza tra bici e barca: abbiamo acquistato lì un'imbarcazione dove portiamo i cicloturisti da Mantova a Venezia navigando sul Fissero Canal Bianco e sul Canal di Valle; si mangia e si dorme in barca, durante la giornata si pedala. Ma chiaramente abbiamo diversi tipo di vacanze in bici. Il 90% dei cicloturisti si fa la vacanza fai-da-te, quindi dobbiamo mettere i clienti in condizione di poter essere il più autonomi possibile. Ma anche assistere il 10% che ama farsi guidare. Le destinazioni principali delle vacanze Girolibero sono Bolzano e Venezia, ma non solo ovviamente! Il grosso dei nostri clienti ad oggi sono anglosassoni.»

Silvia Livoni (esperta in marketing territoriale e bike hub) - «Il cicloturismo porta ricchezza e sviluppo orizzontale, eppure non c'è ancora un canale facile, diretto e immediato per gestire al meglio il flusso, in costante aumento, di persone che cercano strutture che agevolino l'aspetto pratico e logistico e che esaltino l'aspetto emozionale della vacanza. Per diventare una destinazione attrattiva per i cicloturisti, bisogna fornire benefici sia per chi abita sia per chi visita il territorio. Tenendo presente che in ogni momento dell'anno possa esserci turismo (uno scandinavo è facile che venga a pedalare in inverno, ad esempio). Quindi postazioni di bike sharing, ricariche e-bike (metà dei cicloturisti, essendo spesso coppie di mezza età, utilizzano le elettriche), cicloparcheggi, manutenzione e assistenza, esperienze, bike hotel e restaurant. E naturalmente investire sulla comunicazione mirata. Sviluppare il cicloturismo è strategico oltretutto per quelle mete tradizionalmente meno turistiche dato che il 64% dei cicloturisti italiani cerca appositamente luoghi "meno mainstream". Un Paese che sta emergendo notevolmente in questo settore è la Spagna.»

Angelo Furlan (ex corridore, vincitore di tappe alla Vuelta e campione europeo BMX) - «In pandemia, da una cosa che potrebbe intrappolare come il telefonino, ci siamo resi liberi attraverso le dirette a metà tra allenamento e aneddoti di carriera. Da lì è nato il mio slogan "danza sui pedali". Essere un velocista da corridore mi ha aiutato tantissimo: 364 giorni nell'ombra per 10 secondi di gloria. Oltretutto correvo all'epoca di Bettini e Cipollini e spesso mi accontentavo di vincere le volate del gruppo. Ed essendo nella posizione peggiore del gruppo, capitava anche di cadere spesso. Sviluppavo tattiche soprattutto per salvare la pelle, più che per vincere. Un mestiere che mi ha insegnato al passare da essere capitano a essere l'ultima ruota del carro. Mi sono portato questo patrimonio nel mio post-carriera e ho deciso di provare a innovare il cicloturismo. Non mi davo pace a vedere che in Francia, da una rocca che potrebbe esserci in ogni paesino italiano, riescono a creare un grande indotto. Al che ho piantato bene i piedi per terra e mi sono reso conto che i primi avversari degli italiani... siamo noi stessi! Non tutti in Italia hanno capito quanto la bici possa costituire un'opportunità di lavoro. L'innovazione che provo a introdurre e far capire anche alle persone che non amano la bici quale potenziale economico abbia. Sto provando ad applicarlo con la rinascita dell'evento La Via dei Berici, in società con Pozzato e altri. Abbiamo ripreso un evento di beneficienza smesso nel 2018: faremo già dal venerdì una pedalata benefica che si mescola alla storia di Massignan raccontata da un poeta, ma soprattutto focalizzeremo tutto il weekend sugli accompagnatori, con tour in bici sui percorsi del Palladio, con gente da tutta Europa. Quello sarà al centro, più ancora della gara di mountain bike della domenica. Ci sarà pure un contest fotografico. Ci saranno pedalate gravel e prove di abilità per bambini. Lavoreremo con le scuole già dal mese prima. Dopo aver percorso 20 volte il giro del mondo da ciclista professionista, mi sono fermato un attimo e ho scoperto che il paradiso ce l'avevo dietro casa.»

Stefano Sisto (direttore organizzativo Turismo Regione Veneto) - «Nella nostra regione abbiamo 5 itinerari cicloturistici e 7 percorsi escursionistici, dal lago di Garda alle Dolomiti, dagli Euganei a Venezia. Sia di sede propria che ricavata all'interno di strade e sentieri già esistenti. Una rete regionale che si collega a reti interregionali, come ad esempio quella da Trieste. Abbiamo tante salite del Giro d'Italia e ora abbiamo pure le corse internazionali gravel. Lo "slow bike" richiede una rete ciclabile dedicata e come politica, sia a livello Regione che Comuni, stiamo lavorando per metterla a disposizione della crescente richiesta. A latere bisogna garantire servizi minimi per chi pedala. Il che avverrà anche attraverso una legiferazione ad hoc. Non siamo ancora al livello delle già citate Austria e Germania, ma siamo partiti dopo...»

Patrizio Bof (fondatore di Infinite Area e del bike hotel The Foscarini) - «In Veneto siamo pieni di ciclovice, ma anche di capannoni industriali da riutilizzare, occorre attivare i neuroni e "trasformare" il territorio in maniera virtuosa. A Treviso abbiamo creato il Palazzo della Luce da un palazzo cinquecentesco abbandonato. La missione oggi è concretizzare un nuovo modello di ospitalità, con tre parole chiave: leisure, bike e business, creando esperienze uniche. Dopo aver perso due anni di pandemia, le persone cercando qualcosa di bello ed esperienziale. Il The Foscarini ha 31 camere e l'abbiamo realizzato unendo studi di architettura italiani e inglesi, con un concezione estremamente moderna. Al suo interno c'è una tecnologia "umanizzata" con le macchinette del caffè che hanno nomi da vero bar e memorizzano i gusti degli utenti. I cancelli dell'albergo sono chiusi perché si fa tutto tramite app sul telefono, che permette anche di avere le mappe dei luoghi circostanti con tanto di tracce GTX scaricabili. Il profilo energetico è totalmente sostenibile, la bici si può lavare in apposita postazione e si può portare in camera. Su richiesta, mettiamo a disposizione shuttle, spedizione bagagli, massaggi sportivi, shopping tour, colazione personalizzata... E tra le experience abbiamo: Strada del Radicchio, ciclabile del Piave, Venezia città unica, Asolo e Possagno, riviera del Brenta...»

Davide Damiani (Sales Promotion Manager di Repower Italia) - «Ormai il cicloturismo e la mobilità sostenibile mette in moto industrie differenti che vanno a confluire in questo settore. Ad esempio noi di RePower partiamo come operatore elettrico e di fornitura luce-gas per piccole e medie imprese. Ma anche noi abbiamo un bel legame con la bicicletta. Ormai siamo dentro a una serie di oggetti e strumenti che ci danno parecchia soddisfazione, come la panchina intelligente che può ricaricare fino a 6 e-bike e fa da hotspot wi-fi. Abbiamo avuto questa idea due anni fa, quando ci siamo resi conto che in tutta Italia c'erano solo 3 punti di ricarica! Inaccettabile, soprattutto dopo che la pandemia ha costituito un booster per il mondo della bici. Ormai il bacino d'utenza cicloturistico supera di gran lungo quello crocieristico, ad esempio. Il cicloturista è mediamente ha 50 anni e progetta viaggi di almeno una settimana, con interesse sia per la natura, che per la cultura, che per l'enogastronomia. Con una tendenza alla pianificazione dell'itinerario e con un forte senso di community. E che si sta "destagionalizzando" ossia estende il periodo dell'anno in cui praticare cicloturismo. Abbiamo allora creato DINAclub, una piattaforma per raggruppare tutti i cicloturisti e offrire loro un luogo virtuale di aggregazione: a esso sono legate diverse rastrelliere con ricarica (un modello importante in questo senso è la Germania) e un servizio di download di mappe di Komoot. Con un testimonial d'eccezione come Paolo Bettini.»

Manuel Vecchiato (cofondatore di Wamii) - «Siamo tre fondatori, ex giovani ciclisti che hanno ben capito di non aver le doti per diventare professionisti ma hanno deciso di mettere i cicloturisti nelle condizioni più confortevoli per trovare gli itinerari giusti per lui. Abbiamo quindi creato questa piattaforma che integra percorsi sia cicloturistici che naturalistici che enogastronomici: la nostra app segnala al "turista lento" non solo percorsi ciclabili e verificati da noi personalmente, ma anche strutture ricettive, di ristorazione, noleggi bici, attrattive naturali e culturali, e persino le fontane. Tutto per permettere al cicloturista di godersi il 100% del territorio in cui sta pedalando. Wamii conviene pure alle strutture: anche quelle che non hanno un sito proprio, attraverso il proprio profilo sulla nostra app sono accessibili e "riconoscibili". Tutto è in tripla lingua, italiano-inglese-tedesco, e ci sono diversi filtri per una ricerca più efficace e personalizzata possibile. Ultimo ma non meno importante, attraverso Wamii si può prenotare una guida cicloturistica!»

Avv. Gianluca Santilli (presidente Osservatorio Bike Economy) e il giornalista del Sole24Ore Pierangelo Soldavini - «La politica deve parlare di più di cicloturismo, perché cicloturismo vuol dire sia sostenibilità economica che ambientale, e vuol dire posti di lavoro. Pensate a quanti giovani dei borghi, che anziché dover fare un lavoro che non piace nella grande città più vicina potrebbero specializzarsi nel fare la guida cicloturistica e valorizzare se stessi e il territorio. Ci è capitato di parlare agli Stati Generali del turismo e constatare quanto sia sconosciuto il cicloturismo. Si tratta di un ecosistema fatto di infrastrutture, salute, ambiente, tecnologia, cultura, qualità della vita. Il cicloturismo può valere un punto di Pil, eppure vale ancora un quarto rispetto a quello della Germania. Da questo convegno deve propagarsi l'interesse all'interno del Paese per sfruttare questa leva. Un volano formidabile per il cicloturismo sono le e-bike, che nel 2030 saranno tre quarti delle biciclette in Italia, dato che permettono a tutti di poter pedalare e andare in vacanza pedalando. Il cicloturismo si può, anzi si deve, abbinare pure al lusso. Ed è già abbinato alla moda, con marchi che vanno da Zara a Dior impegnati ultimamente nel lanciare capi da ciclismo. In Arabia Saudita hanno messo 1500 miliardi di dollari per i 7 giga-project turistici (e cicloturisti) tra cui la celebre AlUla. Se una regione come l'Abruzzo ad esempio potesse spendere ciò che spende l'Alto Adige, potrebbe generare 15 miliardi di euro.»

Carmen Gurinov (fondatrice di Viaggiare Curiosi) - «Siamo partiti cinque anni fa come una piccola StartUp a Montegrotto Terme. Con mio marito abbiamo messo in campo energie e conoscenze acquisite negli anni. Sono una geografa e conosco questi territori come le mie tasche, Quali servizi offriamo? Innanzitutto una bella flotta di biciclette [metà di essa sono e-bike e oggi pomeriggio le utilizzeremo per un giro del centro storico di Padova, che vi documenteremo sul mensile tuttoBICI di aprile, ndr] e poi organizziamo vacanze e gite. Nostre specialità sono gli addii a celibato e nubilato in giro per cantine, e i compleanni con giro in barca a remi!»

 

Appuntamento a domani con altri ospiti di rilievo nel settore. Compreso un altro ex professionista veneto molto molto attivo...

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