La strategia della Intermarché Wanty Gobert per questo Giro d’Italia sarà la ricerca dell'equilibrio: a dirlo è Valerio Piva, il direttore sportivo del team belga che per il secondo anno sarà in ammiraglia a guidare i propri corridori. Piva è un tecnico di lunga esperienza e ha portato alla vittoria tanti uomini. Nel 2021 è arrivato nel team belga, dopo la chiusura della CCC, e i risultati sono immediatamente arrivati. Tra le squadre del World Tour la Intermarché Wanty Gobert è quella che più ha stupito in positivo, perché è entrata nella massima categoria solo lo scorso anno, ma ha già ottenuto risultati importanti e nella classifica UCI è ben posizionata.
«Nel nostro primo Giro d'Italia la scorsa stagione, abbiamo raggiunto il successo grazie allo stile di corsa aggressivo per il quale siamo conosciuti – ha detto Piva -. Miriamo a mantenere questa identità durante le prossime tre settimane. Per questo abbiamo scelto una squadra equilibrata, che ci consentirà di lottare per la vittoria indipendentemente dal tipo di terreno».
Piva ha scelto ragazzi che sapranno essere molto competitivi sia nelle tappe di montagna che in quelle pianeggianti, dove per vincere servono le caratteristiche di uomini da Classiche.
«In questa edizione della corsa rosa ci saranno molte salite, soprattutto durante la terza settimana che sarà molto impegnativa. Prenderemo giorno per giorno la nostra strada per la classifica generale. Ai miei occhi, i migliori scalatori li vedremo in cima alle salite dell’ultima settimana e anche la classifica si delineerà decisamente in quelle giornate. Domenico Pozzovivo ha le capacità per essere uno dei migliori, con il supporto di Jan Hirt e Rein Taaramäe».
La Intermarché Wanty Gobert ha deciso di puntare sul corridore lucano per la classifica generale: a 39 anni Pozzovivo correrà il suo sedicesimo Giro d’Italia. Piva però non ha pensato solo alle montagne e ha deciso di portare anche un altro corridore importante, si tratta dell’eritreo Biniam Girmay, che ha vinto la Gent-Wevelgem. Girmay è un corridore forte ed ha dimostrato che anche l’Africa può competere ai massimi livelli nel ciclismo.
« Insieme ai nostri scalatori di esperienza avremo anche Biniam Girmay e Barnabás Peák. Dai primi giorni di corsa in Ungheria, ci saranno tante belle occasioni per il nostro corridore eritreo di 22 anni, che sarà molto motivato a far bene nelle tappe pianeggianti e collinari, proprio come Aimé De Gendt, Lorenzo Rota e Loïc Vliegen».
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