Per La Gazzetta dello Sport Vincenzo Nibali è prossimo a tagliare un nuovo traguardo, che altro non è che un ritorno a casa, dove tutto ebbe inizio. «Vestito quei colori tra il 2013 e il 2016. E se è vero che aveva già vinto prima, e che si sarebbe ripetuto pure dopo, non è esagerato dire che Vincenzo Nibali con la maglia dell’Astana abbia vissuto l’apice della carriera, conquistando tre dei quattro grandi giri che ha in bacheca: due Giri d’Italia (2013 e 2016) e il Tour de France 2014. E adesso siamo in dirittura d’arrivo per il ritorno: la firma non c’è ancora, ma dovrebbe essere con il team kazako — in cui è tornato in auge Alexander Vinokourov alla dirigenza — che lo Squalo chiuderà la carriera», così scrive questa mattina Ciro Scognamiglio sulla rosea.
Lo Squalo, che dovrebbe ritornare in gruppo al Giro del Lussemburgo, dal 14 al 18 settembre, ha voglia di chiudere la carriera in modo diverso, togliendosi ancora qualche soddisfazione. «Gli anni d’oro di Nibali sono coincisi di fatto con il migliore periodo dell’Astana, che si era quasi «abituata» a vincere un grande giro all’anno potendo contare tra l’altro su un forte nucleo italiano: adesso i presupposti sono diversi, spiega Scognamiglio, ma Nibali potrebbe non essere l’unico colpo di rilievo in entrata per la squadra in cui gioca un ruolo importante Giuseppe Martinelli (nove grandi giri vinti in ammiraglia) e il responsabile della preparazione è Maurizio Mazzoleni. Lo Squalo dovrebbe essere seguito dal massofisioterapista Michele Pallini, mentre il medico Emilio Magni e l’ex allenatore Paolo Slongo resteranno alla Trek-Segafredo così come Antonio Nibali. I celesti di Vinokurov stanno anche trattando il trentino Gianni Moscon, che sembra destinato a lasciare Ineos-Grenadiers, gruppo con il quale (si chiamava Sky) è passato professionista nel 2016: finora la sua unica maglia. Restando sul tema italiani, sarebbe in arrivo anche Valerio Conti: il romano, maglia rosa per sei giorni al Giro d’Italia 2019, è in uscita dalla Uae Emirates.
E ieri la Gazzetta ha raggiunto al telefono proprio Alexander Vinokourov, a lungo anima della squadra ma la cui posizione era stata congelata in corrispondenza della crescita della manager Yana Seel. I nuovi equilibri, però, con l’uscita dello sponsor canadese Premier Tech, hanno riportato «Vino» al centro del villaggio. «Sarò il general manager, e sono fiducioso che in una nuova atmosfera più serena possiamo costruire una bella squadra. Nibali? Sì, siamo vicini», ha detto.