Appena le hanno messo il microfono davanti ha cominciato ad urlare di gioia. A 38 anni, Annemiek Van Vleuten ha vinto il suo primo oro olimpico: «Non ci posso credere, sono felicissima - ha ammesso raggiante -. Dopo l'epilogo della prova in linea, ci tenevo particolarmente a fare bene in questa cronometro. Ho lavorato tanto per conquistare la medaglia d'oro, che non cambia la vita ma premia la mia dedizione e il percorso affrontato per raggiungerlo. Dopo la prova in linea non ho guardato i social, nè ascoltato i media che avevano acceso polemiche sulla nostra condotta tattica, ero solamente concentrata su questa seconda gara. Non sono un'atleta perfetta, credo sia un bel messaggio che io abbia vinto, con i miei difetti e i miei limiti, senza aver sacrificato tutta la vita al lavoro. Ultima olimpiade? Non lo so, ho 38 anni ma oggi ho messo in campo la mia miglior performance di sempre, mi piace ancora fare progetti e migliorarmi un poco alla volta, smetterò solo quando calerò e non mi divertirò più. Primo pensiero? Per mia mamma che mi ha seguito in televisione e dopo Rio non mi ha chiesto di smettere, nonostante il grande spavento, e per papà che di sicuro mi starà guardando, dovunque egli sia, e spero sia orgoglioso di me».
Molto soddisfatta, quasi commossa, anche la svizzera Marlen Reusser, che ci ha tenuto a ringraziare il tecnico della Nazionale svizzera femminile Edmund Telser, altoatesino, che si porta così a casa un'altra medaglia dopo l'hattrick nel cross country: «Ho avuto qualche problema, non pensavo di essere così avanti in classifica. È stata la corsa perfetta, seppur con qualche errore tecnico, su cui devo migliorare. Però è pazzesco. Sono stata super concentrata fino alla fine, mi sono rilassata solo sul podio».
La meno sorridente sul podio è Anna Van der Breggen, campionessa del mondo in carica a cronometro e all'ultima Olimpiade della sua carriera, dal momento che si ritirerà a fine anno: «Non è stata la mia miglior crono, ma sono contenta di avere una medaglia al collo. È stata un'Olimpiade dalle emozioni contrastanti, con tanto entusiasmo ma anche tanto stress. Oggi forse ero un po' stanca, quindi ora penserò a riposarmi. Ho comunque lottato fino alla fine e sono orgogliosa di aver chiuso la mia avventura olimpica con questo spirito e questa grinta».
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