Tra Ponte a Egola e San Romano nel comprensorio del cuoio e delle pelli, lungo la Tosco Romagnola nel punto in cui sotto scorre la Firenze-Pisa-Livorno. E’ qui in un’area verde e incantevole che si sono ritrovati, campioni del pedale e amici. La squisita accoglienza e disponibilità del padrone di casa Mauro Nannetti, la fattiva collaborazione di Massimo Salvadori per gli amici “Sean Connery”, la maestria al fuoco e dietro la griglia di Marcello Bartoli. Sono stati loro a radunare un gruppo di amici che nel ciclismo sono stati protagonisti per le loro imprese e vittorie in bici e taluni con compiti specifici sono ancora in questo sport. C’era l’olimpionico della 100 Km a cronometro a squadre di Los Angeles 1984 Marco Giovannetti, “fisicamente” come quando vinse il Giro di Spagna nel 1990 e la maglia tricolore due anni dopo.
Presenti Massimiliano Mori oggi procuratore e tra i suoi atleti il recente Campione Italiano Under 23 Gabriele Benedetti, campione del mondo juniores a cronometro a squadre ad Atene nel 1992 e Franco Cavallini, oggi titolare dell’apprezzato Calzaturifico Ambra già sponsor per anni nel ciclismo, mentre quando correva fu secondo nel Campionato del Mondo juniores nel 1984 dietro a Tom Cordes. C’erano poi l’esuberante Simone Biasci, una “forza della natura” per grinta e carattere, campione italiano juniores in linea nel 1988; Carmelo Barone e Sandro Manzi due ex atleti che vantano numerose vittorie (Barone vinse crono e gara in linea ai Giochi del Mediterraneo nel 1975) ed oggi apprezzati addetti ai lavori nel settore “assistenza tecnica e cambio ruota” e nel servizio di Radio Informazioni.
Ospiti anche l’apprezzato direttore sportivo Antonio Politano, Alfonsini, Walter Pettinati che segue da vicino il ciclismo femminile e non solo. Ed ancora Mansani, Fustaino, Caponi, Zuanel, Grassi, ed un super appassionato sportivo unico nel suo genere ma se scriviamo Renzo Donati nessuno lo conosce a differenza se lo chiamiamo con il nome d’arte “Capello”. Una serata incantevole e piacevole, con musica, canzoni e tanti racconti di strada, quelli che solo il ciclismo possiede. Episodi, fatti, tre ore che sono volate via parlando del ciclismo che fu, di quello attuale, Tour de France in primis e non solo, delle preoccupazioni per il futuro. Alla fine tutti contenti per avere rinsaldato antiche amicizie tra una portata e l’altra, con un brindisi finale ed un augurio per ritrovarsi ancora. Una cena di rinascita e di ripartenza dopo la pandemia e tante grazie a Mauro Nannetti, che in bici ha macinato tanti chilometri nelle categorie dilettantistiche ed in quelle amatoriali e che ora insegna al figlio Gabriele, giovanissimo della G6 nelle file del Team Bike Ballero.
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