Una caduta terribile, giù dalla discesa del Passo Godi. Una curva impostata male, la ruota davanti che inchioda, quella dietro che perde aderenza e la bicicletta che si trasforma in un cavallo imbizzarrito, disarciona il corridore e poi si spezza letteralmente. Matej Mohoric catapultato con un'incredibile giro della morte, subito si rialza e cerca la bici per ripartire, poi gli fanno capire che è meglio sedersi, aspettare i soccorsi, farsi visitare. Non perde mai la lucidità, chiede subito di avvisare la sua compagna e detta il numero di telefono, cosa che ha subito rincuorato il diesse Franco Pellizotti, che è stato tra i primi a soccorrere lo sloveno.
Poi in ospedale ad Avezzano gli accertamenti di rito, ancora in corso. Ma per fortuna la grande paura è passata.
AGGIORNAMENTO ORE 21. All'ospedale di Avezzano Mohoric è stato sottoposto a tutti gli esami: gli sono stati riscontrati una commozione cerebrale e un politrauma con abrasioni multiple. Dormirà nell'hotel della squadra e si sottoporrà ai protocolli UCI post-commozione cerebrale, monitorato dal Direttore sanitario del team, Daniele Zaccaria.Propio il dottor Zaccaria spiega: "Matej è sempre stato cosciente dal momento della caduta. Molto spesso l'istinto dei corridori è quello di continuare, ma Matej ha capito di non sentirsi bene. Questo è importante quando si ha a che fare con una commozione cerebrale e un trauma cranico. Il casco ha fatto il suo lavoro, e la dinamica della caduta ha rallentato l'impatto. Voglio ringraziare l'equipe medica del Giro, che è stata davvero ben organizzata e ha fatto un ottimo lavoro".