Prima la conferma, poi i dubbi, ma adesso Egan Bernal è in Italia per correre un Giro che gli piace e vuole vincere. «Ogni tappa nasconde delle insidie e bisogna prestare attenzione»: queste sono le parole che Bernal ha detto riguardo al percorso della corsa rosa.
«Ho corso tutta la prima parte della stagione. Dopo la Tirreno-Adriatico sono tornato in Colombia. Mi sono allenato in quota, ho fatto lunghe uscite. È stata la scelta migliore che ho fatto con la squadra e ne sono felice. Adesso sono in buona forma, non ho paura di riprendere le gare, spero di ritrovare la fiducia in me stesso, dopo un 2020 difficile».
Il 2019 è stato l’anno del trionfo, ma lo scorso anno i successi non sono arrivati e il colombiano è stato costretto a lasciare il Tour de France. Per lui problemi alla schiena, dolori che non passavano e, dopo una serie di accertamenti, si è capito che Bernal ha una diversa lunghezza tra le due gambe, che gli ha provocato un dislivellamento e una scoliosi.
«Al Giro, anche quando una tappa sembra semplice, devi essere vigile e correre con attenzione perché le insidie sono dietro ogni angolo». Bernal le strade italiane le conosce bene anche se alla corsa rosa non ha mai preso parte. Sarà questo il suo esordio. Ha corso con l’Androni di Gianni Savio e le nostre salite le conosce bene. «Probabilmente questa è stata la scelta migliore per me, dovrò trovare il mio ritmo. Ma tutte le tappe meritano attenzione. Nella cronometro di sabato il rischio di perdere tempo è molto alto. Al Giro non possiamo permetterci di perdere tempo il primo giorno. Qui, anche quando una tappa sembra semplice, devi essere vigile e correre sempre al massimo. In ogni caso sarà la terza settimana decidere il vincitore».
Bernal ha corso al Tour de France dove ha vinto nel 2019: un successo straordinario che in un attimo lo ha portato a diventare uno dei più forti corridori di corse a tappe del mondo. «Correre al Giro e al Tour de France non è diverso. Non vinciamo più un grande giro nello stesso modo in cui lo facevamo con Christopher Froome, ad esempio. Ora devi correre in modo più aggressivo, lo vediamo con l'atteggiamento di corridori come Alaphilippe. Comunque noi della Ineos Grenadiers abbiamo una squadra solida per fare bene e non abbiamo niente da perdere».
Egan Bernal tornerà su quelle stesse strade dove è cresciuto ed è diventato un grande corridore. Quest’anno ha corso già in Italia, ma tornare in Piemonte, su quelle strade dove ci sono tanti amici, sarà diverso per il colombiano.
«Abitavo a 50 chilometri da qui. Ho molti amici in questa regione, conosco bene le strade. Spero di vedere persone che conosco sul ciglio della strada. Sono felice di correre in Italia, spero di fare una buona gara». Il colombiano a 24 anni farà il suo esordio in questa corsa e grazie alla vittoria dello scorso anno di Tao Geoghegan Hart partirà con il numero 1. Ha ancora qualche problema alla schiena ed è curioso di vedere il giovane Evenepoel all’azione. «È un grande corridore e penso che farà bene – ha detto il colombiano riferendosi ad Evenepoel –. Non posso fare previsioni su quello che potrà fare, perché non lo conosco. Io di me posso dire che non ho ancora la condizione che avevo quando ho vinto il Tour. L'anno scorso non è stato facile, ma spero di ritrovare fiducia qui al Giro. Sono molto motivato e voglio fare bene».
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