L'immagine non lascia spazio ad equivoci: c'è uno squalo che dagli abissi risale in superficie per puntare alla sua preda, il Trofeo Senza Fine. Non servono altre parole per capire che
Vincenzo Nibali ha sciolto le riserve e ha deciso di prendere il via al Giro d'Italia che scatta sabato da Torino.
Lo squalo è caduto il 14 aprile scorso in allenamento a causa di una distrazione e si è procurato la frattura dello scafoide destro. Fin dal primo momento il suo pensiero è stato uno solo:
partecipare al Giro d'Italia. Prima l'intervento in osteosintesi in una clinica di Lugano, poi l'applicazione di un tutore a Forlì, quindi il grande lavoro di recupero con tanta fisioterapia, cure specifiche per favorire la calcificazione dell'ooso, e naturalmente tanta bicicletta sulle strade della Valtellina.
Questa mattina, la decisione più attesa:, dopo l'ennesimo consulto con i sanitari e i tecnici della Trek Segafredo. Vincenzo Nibali sarà a Torino sabato con l'obiettivo di correre un Giro d'Italia da protagonista. E con un video di pochissimi secondi, lo Squalo regala il messaggio più atteso: «Ragazzi, ci vediamo al Giro!».
Il medico della Trek-Segafredo Emilio Magni, che ha seguito Nibali durante tutto il recupero, spiega la situazione: «Il chirurgo che ha operato Vincenzo, il dottor Tami, ha eseguito le radiografie al polso ed ha evidenziato che la piastra era ben posizionata e non c'erano dislocazioni. Significa che il polso ha risposto bene agli stress creati durante l'ultima settimana di intenso allenamento. Il successivo check-up ha confermato il buon recupero di funzionalità e articolazione del polso, consentendo al Dottor Tami di dare la sua approvazione al ritorno di Vincenzo alle corse. Tutto è andato nel migliore dei modi».
«È stata una gara contro il tempo e sono molto felice di averla vinta - ha detto lo Squalo -. Dal giorno dell'incidente, il 14 aprile, non ho fatto altro che pensare di riprendermi per essere al Giro. Non ho le migliori condizioni, quelle che speravo di avere senza l'incidente, e avrò anche bisogno di molta cautela pedalando in gruppo. Ma adesso, finalmente, posso solo pensare alla competizione che, ovviamente dovrò vivere giorno dopo giorno. Voglio dirlo chiaramente: è inutile e impossibile dire se mi potrò pensare alla classifica generale o magari punterò alle vittorie di tappa. Voglio provare a lasciare un segno al Giro, ma capirò come farlo solo lungo la strada».
Nibali sarà uno dei leader della Trek-Segafredo insieme a Bauke Mollema e Giulio Ciccone. Confermato così il tridente d'attacco con cui la squadra aveva programmato di affrontare la Corsa Rosa a inizio stagione: «Ogni pezzo è a posto, siamo pronti per la sfida - ha detto il direttore generale Luca Guercilena -. Siamo molto felici di avere Vincenzo al via e, soprattutto, siamo entusiasti di avere un trio di capitani che speriamo correrà il Giro da protagonista. Le loro caratteristiche tecniche e il gioco di squadra saranno la chiave per coltivare le nostre ambizioni».
Se Nibali, Mollema e Ciccone condivideranno la leadership nelle tappe più difficili, la Trek-Segafredo avrà un unico riferimento per gli sprint: Matteo Moschetti. A supportare i leader ci saranno Gianluca Brambilla, Koen de Kort, Amanuel Ghebreigzabhier e Jacopo Mosca.
«I nostri direttori sportivi Kim Andersen, Adriano Baffi e Paolo Slongo sanno di poter contare su un team affidabile e versatile. Moschetti avrà diverse possibilità di mostrare la sua classe e ha la piena fiducia della squadra. Brambilla, de Kort, Ghebreigzabhier e Mosca saranno elementi molto preziosi: il loro contributo sarà fondamentale e non solo come gregari» conclude Guercilena.