
Pochi giorni dopo quello di Simona Frapporti, il ciclismo femminile fa i conti con un altro ritiro, quello di Elena Franchi. Anche lei ha scelto i social per dare l'annuncio e questo è il suo messaggio.
«Eccomi qua, arrivata al capolinea. Esco a testa alta e fiera del mio percorso fatto. In tanti mi avete scritto, chiamato e la solidarietà ricevuta in questi gironi è stata enorme e mi ha travolto in maniera positiva.
Sedici anni fa circa un compagno di classe mi prese allo sfinimento chiedendomi continuamente di provare ad andare alla scuola di ciclismo del paese per provare a correre in bici... un amore a prima vista con il ciclismo, quella bici sulla quale quando salii feci ben pochi km prima della mia prima caduta ma con la pazienza dei miei primi allenatori che mi hanno poi sempre seguito in tutto il mio percorso, mi insegnarono le basi e mi avviarono a questo lungo viaggio.
A loro devo solo dire grazie per aver creduto in me, uno scricciolo che faceva fatica anche a finire le gare ma con una grinta che voleva spaccare il mondo.
Ricorderò sempre la Giordana, una donna che ha dato tanto alla scuola di ciclismo del mio paese, ora scomparsa da qualche anno, che disse: "se cresce un po', con la grinta che ha non la ferma nessuno".
Un enorme grazie a chi mi ha seguito poi nelle file delle esordienti e allieve, una squadra femminile nata grazie a Mauro Veneziani, ricorderò per sempre la prima gar, rimarrà nei nostri ricordi come una di quelle avventure da raccontare quando si è anziani ai propri nipoti.
Non scorderò la mia prima compagna di questo lungo viaggio @deb_veneziani con cui ho condiviso gioie e dolori in anni molto importanti per la crescita di un'atleta.
Grazie poi a tutti coloro che si sono presi cura di me in questi anni, meccanici, fisioterapisti, osteopati, psicologa sportiva, nutrizionista, direttori sportivi, accompagnatori... ognuno di voi mi ha lasciato tanto e mi ha fatto diventare la persona che sono ora, con tanti difetti ma con la testa sulle spalle. Un ringraziamento speciale e doveroso va a Manuela e Davide Lunardini che, dopo l'incidente del 2019, si sono presi cura di me con grande professionalità, facendomi recuperare in tempo record e col passare del tempo si è instaurato anche un bellissimo rapporto umano con loro.
Grazie a chi ha creduto in me, chi mi ha tifato, incitato e chi ha sempre avuto una bella parola da dirmi».
Buona vita, Elena.
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