Con il nuovo Decreto del 18 dicembre sono arrivate le indicazioni che chiariscono le limitazioni relative l'attività sportiva, ciclismo incluso, emanate con il DPCM del 3 dicembre scorso.
Ovvero cosa sarà consentito e cosa sarà vietato per quanto riguarda l’attività motoria nelle giornate in cui l’intero Paese si alternerà tra le restrizioni adottate nelle zona rossa e arancione. La confusione è tanta e fare chiarezza, per non incorrere in multe salate, è necessario.
Quali sono le regole relative sul ciclismo in zona rossa e arancione a Natale e durante le festività dell'anno nuovo? Il ciclismo è uno sport particolare, perché la bicicletta, può essere vista sia come mezzo di trasporto che come attrezzo per svolgere un’attività sportiva. Prima di tutto dobbiamo partire dal fatto che nelle giornate del 24, 25, 26, 27 e 31 dicembre e poi 1, 2, 3, 5 e 6 gennaio tutta l’Italia sarà zona rossa. La Nazione diventerà arancione nei giorni del 28, 29, 30 dicembre e 4 gennaio.
A questo punto, bisogna spiegare con precisione cosa potranno fare gli sportivi, in particolare chi vuole praticare il ciclismo nelle zone rosse e arancioni a Natale non come professione, ma per passione, ovvero chi svolge l’attività amatoriale.
Come prima cosa dobbiamo precisare che, in base a quanto riportato dal Decreto, il ciclismo rientra nelle attività sportive e non in quelle motorie: per attività motoria si intende una semplice ginnastica o la passeggiata, anche se fatta a passo veloce o la corsetta. Difatti nel Decreto del 18 dicembre si legge: L’attività motoria è consentita solo in prossimità della propria abitazione, nel rispetto della distanza di almeno un metro da altre persone e con obbligo di utilizzo dei dispositivi di protezioni individuali. Mentre per quanto riguarda l’attività sportiva si legge: L’attività sportiva è possibile solo all’aperto e in forma individuale e può essere svolta, con l’osservanza del distanziamento interpersonale di almeno due metri e del divieto di assembramento, anche presso aree attrezzate e parchi pubblici, ove accessibili, non necessariamente ubicati in prossimità della propria abitazione. Non è più praticabile all’aperto presso centri o circoli sportivi, poiché questi restano chiusi. L’attività sportiva non si potrà svolgere al di fuori del proprio Comune di residenza. E’ consentito uscire dal proprio Comune solo per comprovate esigenze lavorative (es. atleta professionista) o situazioni di necessità o per motivi di salute. Portare sempre autocertificazione e mascherina a bordo.
Dopo aver letto questo, è chiaro che solo chi il ciclismo lo fa per professione, potrà uscire dal proprio comune di residenza, mentre gli altri, ovvero gli amatori o appassionati, non potranno oltrepassare i confini comunali.
Sia ben chiaro, comunque, che bisognerà sempre rispettare le regole del coprifuoco, ovvero, tutti a casa dalle 22 alle 5 del mattino. Un altro chiarimento riguarda il concetto di atleta professionista, che deve essere considerato atleta di interesse nazionale e che dovrà portare con sé la tessera che dimostri il proprio “status“ di atleta e munito di autocertificazione.
Il consiglio che ci sentiamo di dare a tutti gli appassionati è di rispettare le regole e di evitare inutili scorciatoie o false dichiarazioni, per evadere dal proprio Comune di residenza, perché il danno non sarebbe solo per chi è stato multato, ma anche nei confronti di chi si è attenuto alle regole. Per tanto per il bene di tutto il ciclismo, pedaliamo nei nostri Comuni, per evitare che per colpa di pochi si torni a quell’accanimento che nel primo lockdown ha visto molta gente prendere di mira, indistintamente, chiunque fosse su una bici.
Il 6 gennaio, giorno dell'Epifania, ancora zona rossa con divieto di spostamento se non per motivi di necessità, salute e lavoro, per ricongiungimenti familiari o per fare visita ad amici o parenti una sola volta al giorno, con autocertificazione. Previste tutte le altre disposizioni del massimo livello di contenimento che abbiamo imparato a conoscere in questi 10 mesi.
Giovedi 7 e venerdi 8 gennaio il Paese torna in giallo, ma con divieto di spostamento tra regioni, salvo i consueti casi previsti. Ci si potrà muovere all'interno della propria regione. Coprifuoco sempre dalle 22 alle 5 dell'indomani. Bar e ristoranti potranno riaprire in quei due giorni fino alle ore 18, poi solo asporto fino alle 22 e consegna a casa. Negozi aperti fino alle 20, via libera anche ai centri commerciali.
Sabato 9 e domenica 10 l'Italia tornerà arancione, e si prevede che sia così per tutto gennaio, ogni weekend. Vietato muoversi da regione e da comune, tranne le consuete eccezioni anche per centri con meno di 5 mila abitanti (in un raggio di 30 chilometri), sempre con autocertificazione. Bar e ristoranti aperti, ma solo per asporto (fino alle 22) e consegna a domicilio. Negozi aperti, centri commerciali chiusi.
Da lunedì 11 a venerdì 15 gennaio si entra in una fase al momento senza certezze, dipenderà dalla divisione in fasce di colore. Saranno in ogni caso vietati gli spostamenti tra regioni, anche gialle. Nelle zone rosse la deroga agli spostamenti per due persone per andare a trovare amici o familiari è limitata al comune e non più alla regione come nelle feste di Natale.
Venerdì 8 il Governo emanerà il nuovo DPCM che ci porterà fino al 31 gennaio, giorno in cui termina l'attuale stato di emergenza che potrà comunque essere prorogato per altri sei mesi.