È bastata mezza giornata per identificare il pirata della strada che due giorni fa a Conegliano ha rischiato di far finire a terra Andrea Vendrame e ha sferrato un pugno al professionista veneto della Ag2r La Mondiale mentre si stava allenando
Nonostante la concitazione del momento il 26enne trevigiano di Santa Lucia di Piave è stato pronto a tirar fuori il cellulare dalla tasca della maglia e a immortalare la targa della macchina scura che si stava allontanando. Sulla strada su cui lunedì mattina è avvenuta l’aggressione inoltre c’era un testimone oculare, che si è precipitato dai carabinieri a raccontare quanto visto. Incrociare i numeri della motorizzazione e il modello di auto ha portato all’identificazione dell’automobilista, che ieri sera si è presentato spontaneamente in caserma.
«Andrea, rispettando alla lettera le indicazioni del decalogo di Zerosbatti, è stato svelto a registrare un breve filmino, che immortala l’auto impegnata nell’inversione a U e prova che l’automobilista stava scappando. In questi casi è meglio non agire, rivolgersi agli avvocati e alle forze dell’ordine. Per chi si trova in strada ricordo che la testimonianza è un dovere civico e civile, quando si assiste a comportamenti come quello di cui è stato vittima Andrea bisogna dimostrarsi responsabile e mettersi a disposizione come ha fatto il testimone di questa vicenda. Anche perché oggi succede a me, domani può capitare a te» racconta a tuttobiciweb l’avvocato milanese Federico Balconi, uno dei promotori dell’associazione no-profit Zerosbatti, nata per dare tutela legale a chi va in bici, a cui Vendrame si è rivolto.
Nel 2016 Vendrame fu investito e finì contro un finestrino riportando gravi ferite al volto di cui porta tutt’oggi i segni. Quest’altro incidente che danno può apportare alla sua carriera? «Presenteremo una denuncia per aggressione, percosse e lesioni. Non c’è prezzo che ripaghi un trauma. Il risarcimento dipende dai danni fisici che verranno stabiliti dal medico legale. Per fortuna, in questo caso non si tratta di danni fisici permanenti (la prognosi a oggi è di 10 giorni, ndr) ma andrà quantificato anche il danno morale. Andrea è un professionista, di certo è stata turbata la sua preparazione e, per quanto accaduto, chi può dire che d'ora in poi non avrà paura ad andare in bici?».
Quanto rischia questo “odiatore di ciclisti” che si è sfogato su Vendrame? «Rimanendo nell’ambito delle lesioni fino a 3 anni con la condizionale, se poi patteggerà anche meno. Dipenderà dal rinvio a giudizio e dalle decisioni del giudice di pace. Andrea è rimasto in piedi perché è un professionista, fosse successo a una persona con meno abilità nella conduzione della bici parleremmo di lesioni gravissime, quindi di una pena ben più pesante, visto che l’automobilista è scappato senza prestare soccorso. Il quesito che inseriremo nella querela è: il conducente voleva farlo finire a terra? Non siamo dei forcaioli, ma vogliamo il massimo della pena perché la violenza contro i ciclisti è inammissibile».