
Se sono poco meno di 160 i chilometri che, in Danimarca, separano le cittadine Aabenraa e Tilst (luoghi di nascita dei protagonisti di questa storia), sono ben 9000, in linea d’aria, quelli che dividono i due comuni danesi dall’isola di Hainan. È qui, decisamente lontano dagli scenari europei, che Alexander Salby e Daniel Guld hanno inaugurato, con l’omonima corsa a tappe, il proprio calendario di corse in Cina, terra questa in cui entrambi hanno trovato contratto e ospitalità per questa stagione.
Il primo, 27 anni il prossimo 4 giugno, dopo aver militato nelle due ultime stagioni in una formazione ProTeam (la Bingoal WB) per continuare a correre è sceso di categoria sposando il progetto della Li Ning Star, una tra le compagini Continental cinesi meglio attrezzate e più conosciute del Paese. Il secondo invece, vissute le annate 2023 e 2024 in Giappone, ha scelto di rimanere in Asia e vivere la sua prima esperienza cinese con la maglia del Wuzhishan SCOM MVMT Cycling Team, una compagine (anch’essa Continental) che, a dispetto della sede orientale, vede diverse nazionalità (europee e non) rappresentate al suo interno.
I due, divisi da poco più di due anni e mezzo d’età (Salby è nato nel giugno del 1998, mentre Guld compirà 25 anni il prossimo 9 dicembre), hanno incrociato per la prima volta le rispettive strade in questo 2025 al Tour of Hainan, gara in cui da sei edizioni non si vedevano al via portacolori danesi. Guld e Salby (assieme a Wang dell’XDS-Astana) hanno interrotto questa striscia testando, entrambi per la prima volta in carriera, il caldo tropicale, i su e giù e le insidie di quest’angolo insulare della Cina dove, incuriositi dalle loro parabole, noi li abbiamo intercettati per capire meglio le ragioni della loro scelta, quale accoglienza gli sia stata riservata e come stia andando, in generale, questa loro stimolante avventura.
Come è nata l’opportunità di correre per due squadre cinesi?
Guld: “Prima gareggiavo in Giappone e a un certo punto ho pensato: “Voglio provare qualcosa di nuovo”. La Cina mi sembrava davvero un bel posto, così ho contattato i miei amici, cinesi spagnoli, che già facevano parte di questa squadra, i quali mi hanno permesso di entrarvi. Le cose sono differenti da quelle a cui ero abituato ma mi piace davvero molto stare qui”.
Salby: “Abbiamo parlato per la prima volta al Qinghai Lake, e da allora siamo rimasti in contatto. Fino a questo punto posso dire che è stata una bella esperienza correre qui. Ci trattano bene, la squadra ha una buona programmazione e la preparazione lo è altrettanto. Per il momento non posso parlarne che bene”.
Che tipo di ambiente avete trovato? Materiali e professionalità come sono?
G: “I ragazzi in squadra sono amichevoli, sorridenti e molto estroversi. Mi piace come ambiente, è divertente. Abbiamo raggiunto Hainan due settimane fa e, usando come base una casa che avevamo a disposizione, abbiamo fatto un bel training: è stato fantastico passare del tempo qui e allenarsi sulle strade del posto. I materiali e la preparazione? Stiamo usando bici Prado, mezzi molto veloci e davvero leggeri e anche le ruote che abbiamo in dotazione mi piacciono molto”.
S: “C'è davvero una bella atmosfera. Ci divertiamo, ma siamo anche molto professionali quando poi dobbiamo competere. Penso che abbiamo raggiunto un buon livello di competitività in gara: siamo bravi a cogliere le occasioni che ci capitano e a dividerci le responsabilità tra di noi in base ai percorsi e a quelle che sono le nostre caratteristiche. In termini di materiali, quello che abbiamo penso sia uno dei migliori setup con cui ho corso. In squadra, da questo punto di vista, cercano sempre di soddisfare le nostre esigenze”.
Cosa vi ha stupito di più delle gare in Cina e di questa terra in generale?
G: “In generale il cibo. Alcuni sono davvero piccanti e questo al mio stomaco non piace quindi devo fare attenzione a cosa mangio per evitare di avere dei problemi. Le gare? Non ho mai preso parte a grandi corse in Europa, ma quelle in cui ho gareggiato sono sempre state molto caotiche mentre ad esempio qui al Tour of Hainan il ritmo, forse anche perché sono presenti formazioni professionistiche, è più controllato”.
S: “Probabilmente l’organizzazione logistica delle corse: begli hotel, bei pullman, grandi macchine per le squadre, le tende alla partenza, strade in ottime condizioni per tutto il paese (di certo migliori di quelle del Belgio)… in questo senso, la messa a punto di alcune corse a cui ho partecipato qui è la migliori che abbia mai visto in vita mia”.
Quanti giorni prevedete di trascorrere in Cina in questa stagione?
G: “Il più possibile. Non ho in mano il visto, quindi posso stare qua solo 30 giorni e poi devo ripartire. Dovrei comunque partecipare a tutte le gare della China Pro League e, naturalmente, anche ad alcune gare UCI quindi credo che passerò molto tempo da queste parti”.
S: “Bella domanda. Anch’io per ora non ho il visto e al momento posso stare qui al massimo 30 giorni per volta. Verosimilmente però dovrò richiederlo e ottenerlo perché ho bisogno di poter rimanere qui più a lungo. Mi manca la Danimarca? Sicuramente, come mi manca anche la mia ragazza, ma non è poi così diverso da quando ero alla Bingoal perché anche in quel caso ho passato molti giorni in viaggio e lontano da casa. L'unica differenza rispetto agli anni scorsi è che questa volta c'è un bel fuso orario con l’Europa e quindi è un po' difficile trovare i momenti per sentirsi con i propri cari a casa”.
Qual è il vostro obiettivo quest'anno? Sperate di trovare un nuovo contratto in Europa attraverso questa esperienza?
G: “Lo spero davvero. Mi auguro di poter dimostrare il mio valore, le mie capacità e di fare dei buoni risultati, qualche podio. Come squadra, il nostro obiettivo principale è fare bene nella China Pro League ottenendo il miglior piazzamento possibile nella classifica per team”.
S: “Il mio primo e principale obiettivo era quello di ritrovare la gioia di correre e credo di averlo già raggiunto perché qui sta andando molto bene e quando è così correre è molto divertente. L'altro obiettivo era quello di conquistare la prima vittoria UCI in Asia e anche questo l’ho raggiunto. Il prossimo, dunque, è conseguire un successo anche in Cina, perché è qualcosa di molto importante per la squadra. Un nuovo contratto in Europa? Questo, venendo qua, era sicuramente un altro obiettivo ma, in generale, adesso spero solo di ottenere il maggior numero possibile di vittorie e punti UCI. Poi, se si presenterà una buona opzione (e dipende anche da che squadra la presenterà), sicuramente la valuteremo ma se non arriverà non vedo perché non rimanere qui dove mi sento ben accolto, sono trattato bene e l'ambiente è bello”.
Credit: Tour of Hainan
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