“Filastrocca canterina / canta il gallo ogni mattina”. Non è l’unico a cantare, il gallo: la carta canta, la messa è cantata, si canta vittoria, a volte a cantare sono i complici e le spie. Canta che ti passa: è un rimedio naturale. Canta che la vita è bella: è una bugia musicale. E poi, “pedalando svelto e gaio / canta il garzone del fornaio”. Perché “per un momento scappano via / pensieri tristi e malinconia”. Proprio vero che “una canzone non dà da mangiare / ma un po’ di coraggio te lo può dare”.
“Filastrocca canterina”, tratta dal libro “Filastrocche lunghe e corte”, è la decima e ultima delle miniopere di Gianni Rodari, di cui nel 2020 si celebra il centenario della nascita, letta da Anna Mallamaci. La Biblioteca della bicicletta Lucos Cozza l’ha proposta per “Alla fine della città”, il progetto triennale dell’associazione Ti con Zero tra narrazione, arte e viandanze, stavolta – causa Covid-19 - in versione digitale, con video e tutorial, incontri virtuali e racconti radiofonici. Grazie anche a questi podcast, la Biblioteca della bicicletta Lucos Cozza non è più solo cartacea (libri sulla bici, dai saggi alle biografie, dai romanzi ai manuali, dalle guide alle poesie), ma anche digitale.
Il primo anno c’è un verbo che coniuga le diverse iniziative di “Alla fine della città”: accendere. Accendere un gesto, un’idea, un’emozione, un territorio, una luce. Nel caso della “Filastrocca canterina” (il podcast di Gianni Rodari letto da Anna Mallamaci), accendere una registrazione.
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