ASSEMBLEE ELETTIVE. ANDREA TAFI IN CORSA PER LA REGIONE TOSCANA

POLITICA | 06/12/2020 | 07:40

L’ex corridore professionista Andrea Tafi, 54 anni, pistoiese di Lamporecchio, si candida alla presidenza del Comitato Regionale Toscano della Federazione Ciclistica Italiana per il quadriennio 2021-24. Le elezioni per il Comitato Toscano sono previste domenica 10 gennaio.


“Sono stato corridore professionista dal 1989 al 2005 – afferma Andrea, vincitore in carriera di 30 competizioni, molte delle quali di grande risonanza internazionale – e ricordo tutto di quegli anni. Custodisco, gelosamente, ogni emozione vissuta in quel periodo della mia vita, cercando di condividerla con i miei figli per ricordarmi e ricordare loro quanto è importante credere in quello che si fa. Per me è stato così. Ci ho sempre creduto e sono stato fortunato poiché ho fatto della mia passione il mio lavoro. Sono fermamente convinto di non essere mai sceso dalla bici e sento di poter dare ancora molto a questo sport. Ho deciso di candidarmi alla presidenza del Comitato Toscano per mettere a disposizione delle nuove generazioni di sportivi il mio sapere, la mia esperienza, le mie emozioni”.


Viviamo in un periodo difficile: “E’ un motivo in più per essere uniti e tutelare il ciclismo che amiamo partendo dalle basi, ovvero dalle categorie giovanili”. Tafi ha legato il periodo più bello della carriera alla maglia della Mapei, la squadra di patron Giorgio Squinzi, per la quale ha gareggiato 12 stagioni prima di passare in altri teams: “Ho smesso di correre da 15 anni – prosegue Andrea - e oggi mi sento in dovere di seguire un consiglio che il dottor Squinzi dava a me e ai miei compagni, ovvero “mai smettere di pedalare”. Quindi pedaliamo per il ciclismo, dobbiamo farlo tutti. Solo così possiamo creare qualcosa di unico per i nostri ragazzi”.

In genere un presidente vorrebbe attorno a sé persone di fiducia, a cominciare da chi, se verrà eletto, avrà la carica da vice-presidente del Comitato Regionale. “Ho molta fiducia di Alessandro Dolfi e Luciana Gradassi, due espertissimi dirigenti che già hanno ricoperto cariche in seno alla Federazione Ciclistica Italiana. Se mi eleggeranno presidente cercherò di raggiungere l’unità d’intenti con tutte le strutture operanti nel Comitato Regionale della Toscana”.

Tafi garantisce il massimo impegno ai dirigenti di società che lo voteranno il 10 gennaio, tuttavia attende altre fasi per comunicare il proprio programma. “Di certo lavorerò per dare massima importanza al ciclismo maschile e femminile, alla pari. E cercherò di dare pari dignità a tutte le specialità del ciclismo su strada, pista e fuoristrada. Mi candido consapevole che il ruolo di presidente richiede notevole impegno però questo non mi
spaventa perché è il cuore che me lo chiede”.

LA CARRIERA DEL “GLADIATORE” – Andrea Tafi è nato a Fucecchio (Firenze) il 7 maggio 1966. Tra i 30 successi ottenuti dal forte passista scalatore ci sono tra l’altro 5 prove di Coppa del Mondo e altre classiche. Andrea ha debuttato tra i professionisti nella Eurocar nel 1989, vincendo subito una tappa alla Vuelta a Murcia e una al Giro del Lussemburgo. Nel ’90, in maglia Selle Italia, si è aggiudicato due tappe al Giro della Florida e una a quello d’Inghilterra. Nel ’91, sempre nel team Selle Italia, ha gioito per la vittoria al Giro del Lazio. Dopo due annate alla Carrera-Tassoni è approdato alla Mapei nel 1994. Nella prima stagione alla corte di Squinzi ha vinto Gran Premio di Rio Saliceto e Grand Prix Fourmies (Francia). Nel 1996 ha regalato alla Mapei le vittorie al Trofeo Melinda, alla Parigi-Bruxelles, Giro del Lazio, Coppa Placci e al Giro di Lombardia valido per la Coppa del Mondo. Tafi, specialista nelle vittorie per distacco, l’anno successivo si è imposto in due tappe al Tour de Langkawi (Malesia), alla Rochester Classic di Coppa del Mondo, poi ancora al “GP” Fourmies e nella “Sabatini” a Peccioli. E proprio alla Sabatini 1997 è nato il soprannome di “Gladiatore”, a sottolineare la sua strategia caratterizzata da attacchi a sfinimento. Tafi ha iniziato il ‘98 col successo in una tappa a cronometro del Tour de Langkawi. Il 5 luglio ’98 a Bergamo, applaudito da oltre 100 000 spettatori sul circuito, Andrea si è laureato Campione d’Italia degli stradisti, naturalmente per distacco. E ha impreziosito il suo palmares e quello della Mapei anche con le vittorie al Gran Premio di Camaiore, alla Coppa Agostoni e nel Criterium di Bavikhove. E’ pure del ’98 la sua vittoria-tris al Giro del Lazio. Anno ’99, il Gladiatore firma i successi nell’infernale Parigi-Roubaix di Coppa del Mondo, al Giro del Piemonte nel Circuito di Fucecchio. Nel 2000 ha regalato al dottor Squinzi la vittoria nella Parigi-Tours, una delle poche classiche di Coppa del Mondo che ancora mancavano al palmares della corazzata Mapei. Nell’anno a seguire si è imposto nella tappa di Aranda de Duero (Vuelta a Burgos). Il 2002 è stato l’ultimo anno per la Mapei da sponsor di un team professionistico: il Gladiatore ha onorato la maglia a cubetti vincendo per distacco il Giro delle Fiandre di Coppa del Mondo. Andrea ha poi gareggiato per i teams CSC (2003), Alessio-Bianchi (2004), Saunier Duval (2005).

comunicato stampa

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COMMENTI
IL NUOVO CHE AVANZA
6 dicembre 2020 09:01 pasquino
Per fare il Presidente ci vogliono idee e programmi non il curricula da " Corridore". Ma non basta ci vuole la squadra....... è proporre come due Vicepresidenti due personaggi che in questi anni anni sono stati , ha vario titolo, sono stati nella regia di comando del CR Toscano….. è un biglietto da visita. Fare il Presidente non vuol dire esser presenti a tutte le cene delle società…. O abbassare del via alla bandierina di partenza alle gare …… ripeto ci vogliono idee , programmi e squadra……. ed il biglietto da visita non mi sembra dei migliori……. Domanda perfida….. ma dietro a tutta questa operazione non è che c’è dietro qualcuno che in sella da oltre 15 anni in comitato e vuol fare il grande burattinaio…… lo spostamento dell’assemblea dal 19 dicembre al 10 gennaio……. Mmmmmm “ Parlar male è peccato…..però tante volte ci si azzecca”

Tafi?
6 dicembre 2020 10:41 9colli
Poera Toscana...........siam messi male di nulla!!!

PER PASQUINO E 9COLLI .....CAMBIARE TUTTO PER NON CAMBIARE NULLA
6 dicembre 2020 11:26 paciacca
Avete ragione tutti e due: siam messi davvero bene!!! In Toscana ci si lamenta ci si lamenta e poi vedo che chi (almeno a parole) vuol cambiare le cose presenta chi da anni è nell’orbita del Comitato Regionale. Brave ed oneste persone, certo ,niente da dire, ma se ci si lamentava prima del lavoro del CR cosa si dirà ora??? Aspetto fiducioso il resto della squadra. La partenza però non mi pare si stata fatta con il piede giusto.

Per Pasquino e 9colli
6 dicembre 2020 15:57 Melampo
Voi di ciclismo non ci capite proprio niente. Lasciate il campo a chi, con la sua frequenza quotidiana, prima come grande campione e poi come appassionato, si impegna per ciò.
Poi, tra questo e dire di Di Rocco (vero redazione ...?), è tutto dire ...

Andrea Tafi ma che fai
6 dicembre 2020 15:58 maxspeed2
non posso discutere la candidatura di Andrea alla presidenza in Toscana ma portare con lui Luciana Gradassi e Alessandro Dolfi (dolfi e 100 anni che e' in quella struttura) e poi pensare che vorremmo ringiovanire mi sembra questo il peggior passaggio

PER MELAMPO
6 dicembre 2020 19:04 TRILUSSA
Oh Melampo, dai! Si serio! Ma cosa dici??? Certo ha il pedigre del campione ma da quando ha smesso cosa ha fatto per il ciuclismo soprattutto giovanile??? Spiegacelo??? Una volta quando c’era il nipote si vedeva poi saranno si e no 7/8 anni che è sparito. No, scusa si è rivisto al Città di Empoli dove il “ buon” Bacci, che l’altro gli ha chiesto di candidarsi e lo spalleggia gli ha ceduto quella tanto ambita bandierina per dare il via. Un passaggio di consegne pubblico. Non sarà mica un caso che la Gradassi e il Dolfi sono i suoi vice. La Gradassi, attuale consigliera regionale e Dolfi da anni in quella struttura tecnica che spese volte per fare le rappresentativa usa la politica dello scontentare nessuno e non della meritocrazia. Fare il Presidente non vuol dire avere il pedigree del campione, non vuol dire presenziare a tutte le cene di presentazione dei club o delle gare, oppure dare il via alle gare. Fare il Presidente, con la giusta squadra, è conoscere i problemi attuali del ciclismo e cercare di risolverli, uno alla volta. Come fa lui a risolverli se ha in squadra personaggi che da anni sono lì a vivacchiare. Lui potrà risolvere i problemi degli amatori, non della Federciclismo, ma della “UISPI “ , come si dice in Toscana, visto che fino a “ieri” ha corso in queste categorie. Melampo può essere vero che io non capisca nulla di ciclismo però ho gli occhi per vedere. Lo sai che ti dico almeno il tanto “ criticato” Cipollini in questo 2020 si è impegnato per l’attività giovanile : ha messo in piedi due manifestazioni per giovanissimi, è stato presente ad Abano e alla Pista di Firenze con i giovani atleti. Ma Lui?? Un programma ce l’ha o va a naso come nell’ultimo quadriennio????
“ L’ambizione non è che una semplice vanità passata di grado” ( Jerome Klapka Jerome)

Inconsapevole!
6 dicembre 2020 21:03 pasticca
Penso che sotto questo punto di vista sia ancora un Ragazzo!

Per TRILUSSA
7 dicembre 2020 10:25 Melampo
Meno male che ci troviamo d’accordo che il pedigree del campione ce l’ha: Lombardia, Roubaix, Fiandre (unico italiano Roubaix – Fiandre).

Da quando ha smesso di correre cosa ha fatto per il ciclismo: è stato in squadre come Mastromarco, U.C. Monsummanese, Pol. Monsummanese, ha seguito diversi corridori, tra i quali anche suo nipote Umberto Orsini, non direi che sono 7/8 anni che è sparito.

Ha avuto l’idea poi di impegnarsi a livello “politico”, diciamo così.

Alessandro Dolfi e Luciana Gradassi i suoi “vice”: su Dolfi non commento, forse era il momento che lasciasse, ma sono decisioni personali. Per quanto riguarda la Signora (con la S maiuscola) Luciana, è stata nel Comitato gli ultimi quattro anni, e quante volte mi ha parlato della difficoltà di portare avanti l’attività, per carenza di forze umane. Spero non ci sia niente da ridire sul curriculum della Signora Gradassi, altrimenti il resto è inutile. Per questo, ben venga chi ha voglia di impegnarsi.

Per fare il Presidente non serve avere il pedigree: “per fare il fantino non occorre essere stati un cavallo”, ma se lo sei stato, capisci molto meglio il cavallo. Peraltro, non credo che Andrea non conosca i problemi attuali del ciclismo, dai giovanissimi ai dilettanti: è un osservatore attento e scrupoloso. Per il “vivacchiare”, non credo che questo termine sia rivolto alla Signora Luciana, che senz’altro conosci.

A riguardo di Mario Cipollini: altro grande campione, bene ci starebbe nella squadra di Andrea.

Aspettiamo il programma e le candidature definitive, che credo spazieranno in tutte le discipline a pedali, e poi riparliamone.

Di contro, quali sarebbero le alternative?

“È più facile spezzare un atomo che un pregiudizio”, (Albert Einstein).
Come vedi, gli occhi per vedere li ho anch’io ...

Concordo in pieno Melampo
7 dicembre 2020 19:31 Monti1970
Altre volte sono stato contrario alle sue idee ma questo volta condivido tutto quello che ha scritto


Per Monti1970
8 dicembre 2020 00:07 Melampo
Se il tuo vecchio Maestro Oristano Salvestrini fosse ancora con noi, ti spiegherebbe ancora diverse cose sui miei pensieri ...

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