Era la tappa che tutti aspettavano, quella più temuta, la più difficile da affrontare con il terribile Stelvio nella neve. E la frazione regina ha regalato un vero e proprio spettacolo. Già sui tornati della cima Coppi la corsa è letteralmente scoppiata e a fine tappa è stata ridefinita una classifica generale che nulla a che fare con la precedente. Dopo il crollo di Joao Almeida, arrivato ad quasi 5 minuti di ritardo, la maglia rosa è passata sulle spalle di Wilko Kelderman. È un bel ritorno per il corridore olandese che fino a qualche anno fa era considerato la promessa del ciclismo orange, prima di entrare in un tunnel pieno di problemi dal quale in pochi pensavano potesse uscire.
«Questa maglia rosa per me significa davvero tutto, la conferma di essere ritornato agli alti livelli, è un sogno, per molto tempo non lo avevo più ritenuto possibile - spiega Kelderman visibilmente emozionato -. Nelle scorse stagioni sono passato attraverso tantissimi problemi, poche persone sanno veramente cosa sia successo, addirittura da fuori poteva sembrare che non andassi proprio più, in realtà è stata una battaglia veramente dura, ma alla fine ci sono riuscito, sono proprio orgoglioso di me stesso di quello che ho fatto, ho sacrificato un intero anno per raggiungere questo obiettivo».
Oggi è stata una vittoria doppia per il team Sunweb che ha unito il successo di tappa di Hindley alla conquista della maglia rosa, ma se da una parte c’è il giubilo per l’importante traguardo raggiunto, dall’altra c’è il rischio che l’idilliaca situazione possa ritorcersi contro e trasformarsi in un incubo terribile. Sullo Stelvio infatti Jai Hindley è andato immediatamente a chiudere l’attacco della Ineos lasciando però in balia della salita proprio Kelderman, il capitano designato che poco alla volta ha accumulato un ritardo di oltre 2 minuti.
Tattica di squadra o scelta inconsapevole? La maglia rosa ha cercato di spiegare come è andata.
«Ieri, dopo la tappa di Madonna di Campiglio abbiamo parlato a lungo, sapevamo che sarebbe stata una frazione chiave e non potevamo sbagliare nulla. L’obiettivo era staccare a tutti i costi Almeida e più corridori possibili, lo Stelvio era il nostro terreno d’attacco e così abbiamo giocato bene le nostre carte. La Ineos Grenadiers è andata veramente forte, mi è dispiaciuto non essere riuscito a tenere le loro ruote. Certo, dal mio punto di vista sarebbe stato meglio se Jai mi avesse aspettato, ma dall’altra parte è riuscito a vincere quindi sono veramente felice per lui. Quello che è successo oggi per me non è certo stato l’ideale, ma per la squadra è andata assolutamente meglio così».
Domani per Kelderman sarà una tappa senza particolati insidie, una frazione molto lunga, ma pianeggiante. Una giornata per prendere fiato prima della del tappone, stravolto, con arrivo a Sestriere e poi la crono finale.
«I prossimi giorni saranno molto difficili, sono consapevole che dovrò combattere, ma almeno domani voglio godermi questa maglia: sono felice che l'ultima tappa di montagna sia stata accorciata, ma le insidie non sono certo diminuite. È difficile dire chi sia il favorito per la vittoria finale, per il momento direi che siamo assolutamente in tre separati da pochissimi secondi. Farò attenzione a Tao che sta andando veramente molto forte e a cronometro sarà un avversario molto duro. Ce la giochiamo noi tre, ma io penso di avere dalla mia la prova contro il tempo finale».