L'ORA DEL PASTO. LEGGENDARIE EMOZIONI

LIBRI | 03/08/2020 | 07:55
di Marco Pastonesi

 


E’ un popolo, o almeno una comunità. Ha la sua grammatica e la sua geografia. Ha anche un repertorio di piccole manie, ossessioni e rituali, solitamente innocui. Ha più spiccato il senso del piacere che quello del dovere. Sa che cosa significano accoglienza e ospitalità, e sa stringere i denti non solo a tavola ma anche su salite e discese, quelle delle corse e, forse, anche quelle della vita.


Sono stati battezzati ciclostorici. Requisiti, la bicicletta, tre: i manettini del cambio sul tubo obliquo; le gabbiette ai pedali; e i fili dei freni e del cambio esterni. Insomma: deve essere anteriore al 1987. Quanto al resto, dai garretti alla maglia, dal cuore alle braghe, si può essere quello che si è: uomo o donna, giovane o vecchio, datato e/o suonato, scheletrico o monumentale, tapascione o campione, dotato o negato, c’è posto – anche l’ultimo, che certo non è un disonore – per tutti.

Flavio Maria Tarolli, manager trentino, è un ciclostorico. E in “Leggendarie emozioni” (Reverdito, 336 pagine, 18 euro) racconta tutta la sua vita a pedali, tutta la sua esistenza a due ruote e tutta la sua resistenza a insidie e asperità, al buon senso e al senso comune, all’avanguardia e al futuro. Uno di quelli che ha scelto di tornare indietro nel tempo (le strade sterrate, le maglie infeltrite, la fatica antica) e andare avanti nello spazio (sfide personali, traguardi chilometrici, corse non competitive). Dall’Ardita alla 33Trentini, dall’Eroica alla Polverosa, dalla Moserissima alla Scaligera, dalla Lacustre all’Olimpica. Incontrando le sirene della Francescana o imbattendosi nel patron della Valsugana. Fotografandosi con Mario Cipollini o celebrandosi con Gibì Baronchelli, immortalandosi con Felice Gimondi o specchiandosi con Gibo Simoni. E ritraendosi – ah, i selfie – felice e contento, sorridente e sudato, abbracciato o abbarbicato, distrutto o distratto, presente in un apparente passato.

“Leggendarie emozioni” è un libro-confessione, un libro-cronaca, un libro-racconto, un ciclolibro, un pedalibro, un bicilibro, un libro leggero nonostante il peso, un libro che aiuta a capire come non ci sia nulla da capire ma solo da provare, da spingere e tirare, da sputare e addirittura sprintare, fosse solo per il gusto di sprintare. Anche il ciclostorico, in bicicletta, scopre se stesso, limiti e freni, bisogni e sogni, fra pacchi-gara e camion-scopa, risate e risotti, musei dei paracarri e baite di montagna, gruppi Whatsapp e gruppetti disperati.

Ma per Tarolli & comunità ne vale la pena. “Cerco e trovo il mio ritmo. Cuore, polmoni e gambe cadenzati battono, respirano e spingono all’unisono. Basta zizzagare, mi alzo sui pedali, inizio a danzare, pedalo dritto verso il cielo, quello che appare limpido oltre la cima. La sforzo è grande, per superare gli ultimi e interminabili metri sono costretto ad abbassare lo sguardo a terra che, questa volta sì, è diventata più nera della sua reale natura”.

 

 

Copyright © TBW
COMMENTI
Mi piacerebbe dire che
3 agosto 2020 13:38 canepari
Il mondo dei cosidetti CICLOSTORICI è un mondo variegato dove le scuole di pensiero sono le più disparate possibili: c’è l’agonista ad oltranza, il neofita (che ha lasciato il giorno prima il rampichino); c’è il granfondista smaliziato, c’è il purista “comeinista”, c’è il “goliardico”, il supermeccanico; c’è lo storico, l’impiegato, il poeta, il capopopolo, l’approfittatore, il giornalista, il personaggio, il provvisorio, il barbuto, lo sportmen, la “bellezza in bicicletta”, la “culona”. Ognuno si riconosca nella propria categoria …. Chiunque può essere in grado di portare un contributo di novità, di simpatia, di musica e, perché no, di gastronomia. Però no alla moda, sì alla passione…. E sì, soprattutto, alla cultura ciclistica. Chi partecipa alle ciclo storiche deve essere un CICLOSTORICO, nel senso che dovrebbe imparare come si è evoluto negli anni il mezzo meccanico e pure l’abbigliamento. Bisogna prendere coscienza di come e perché è giusto vestirsi così; perché non si possono indossare le scarpe da ginnastica, perché le scritte pubblicitarie sulle maglie e sulle braghette devono essere complementari al mezzo meccanico… Bisogna rendersi conto del perché sono entrati nell’uso gli occhialoni, le camere d’aria a tracolla o la chiave inglese appesa al collo. Non si deve partecipare “ad Minchiam”. Non si può prescindere dalla storia se si vuole entrare a far parte di un circuito che vuol riproporre personaggi, storie, abbigliamenti e attrezzi. Sarebbe come vedere al cinema un centurione romano con l’orologio al polso, il sigaro o il fazzoletto da naso entrando a far parte di un falso storico. Poi, se uno vuole pedalare c’è anche il Trofeo Fantozzi e la Coppa Cobram, e ci sono migliaia di chilometri di strada da fare in solitario o in compagnia; e se invece va a queste pedalate solo per farsi i selfie allora siamo in “zona Papete”…

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Il Consiglio della Lega del Ciclismo Professionistico si congratula con il presidente Roberto Pella, riconfermato nella giornata di ieri a Torino, per i prossimi cinque anni, nel ruolo di vicepresidente di ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani). Durante la cerimonia, Pella,...


Si è svolta questa mattina al Centro Congressi di Riva del Garda l'Assemblea AIOCC, che riunisce gli organizzatori di gare ciclistiche da tutto il mondo. Oltre al presidente Christian Prudhomme, direttore del Tour de France, sono intervenuti anche il Presidente dell’UCI...


Novità in casa Team Biesse Carrera, florida realtà ciclistica bresciana che ha terminato da poche settimane un 2024 da protagonista tra la formazione Continental e l'intero vivaio sia maschile sia femminile. Il sodalizio ciclistico annuncia la nomina a presidente di...


La recedente modifica del codice della strada ha segnato un passaggio epico per chi pedala in Italia: il metro e mezzo per il sorpasso sicuro è finalmente legge. Si tratta di un traguardo importante perchè per la prima volta la misura...


Il fiorentino Saverio Metti, attuale presidente del Comitato Regionale Toscana di ciclismo, ha sciolto i dubbi e si presenterà quale candidato alla vice presidenza della Federazione Ciclistica Italiana, la cui assemblea elettiva delle società è fissata per domenica 19 gennaio...


Jonas Vingegaard al Giro? La porta resta aperta ma il campione danese ha ben chiaro che la poriorità per lui e per la Visma | Lease a Bike resta il Tour de France. In una intervista concessa all'emittente danese Tv2,...


Sergio Meris ha vinto un'appassionante corsa all'ultimo punto e meritato la vittoria nell'Oscar tuttoBICI Gran Premio Jayco AlUla riservato agli Élite. Il 23enne bergamasco della MBH Bank Colpack Ballan CSB ha preceduto Nicolò Garibbo della Technipes InEmiliaRomagna, vincitore lo scorso...


Il 31 dicembre 2024 è il termine ultimo per tutte le associazioni sportive che dovranno, entro tale data, nominare un Responsabile Safeguarding con il compito di vigilare e prevenire abusi, violenze e discriminazioni.La disciplina, voluta dal CONI, è finalizzata a...


La Unibet Tietema Rocket, squadra Professional francese con radici olandesi, ha ingaggiato Giovanni Carboni. Il 29enne italiano di San Costanzo (Pesaro-Urbino), rilanciato quest'anno dalla formazione giapponese JCL Team UKYO di Alberto Volpi, è stato presentato dal nuovo team come una...


I guai finanziari sembrano davvero non finire mai per Bradley Wiggins. L’ex re del Tour è alle prese con debiti che continuano a crescere. La sua società - la Wiggins Rights Limited, che gestisce i marchi "Bradley Wiggins", "Wiggins" e...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024