Lo avrete notato: tutti gli organizzatori, a partire da Christian Prudhomme e dal Tour de France in giù, parlando delle loro corsa usano i verbi al condizionale e una parolina magica e al tempo stesso terrorizzante, «se».
Il perché di tanta prudenza lo spiega bene quando sta avvenendo in Portogallo, dove la Volta a Portugal, in programma dal 29 luglio al 9 agosto, è stata ufficialmente rinviata al momento sine die.
Il motivo? Nonostante l'epidemia di coronavirus sembri sotto controllo nel Paese, i sindaci di molte città sono preoccupati per il passaggio della corsa e per l’afflusso di pubblico al seguito di una prova molto amata nel Paese.
Nonostante il piano presentato dalla federazione portoghese nei giorni scorsi, piano disegnato sulle indicazioni fornite dal protocollo Uci, le preoccupazioni dei sindaci hanno portato allo stop anche se fonti vicine all’organizzazione parlano della possibilità di correre la Volta più avanti.
Intanto resta fissato per il 5 luglio il ritorno alle corse nel Paese con la disputa della Coppa del Portogallo, mentre dal 18 al 20 luglio è in calendario il Trofeo Joaquim Agostinho, prova internazionale di categoria, corse queste che al momento non sono state rinviate.
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