L’affiliazione c’è, i corridori sono tredici, lo staff ha perso qualche pezzo da novanta (Riccardo Magrini oltre al peso era l’uomo sul quale il progetto poggiava ma da diversi giorni ha dato le dimissioni, anche se continua ad essere considerato consigliere, perché Simone Cantù - l’uomo dei regolamenti - considera le dimissioni della voce di Eurosport solo da team-manager. Siamo alla farsa…). Però si va avanti, con Mario Scirea e Stefano Zanatta al suo fianco. Poi però bisognerà fare la conta, dopo il 10 febbraio, giorno in cui lo stesso Tony Monti ha dichiarato a tuttobiciweb di dover e voler pagare i primi stipendi (lavorano dai primi di luglio e a detta dei diretti interessati, più d’uno avanza anche molti rimborsi spese).
Il 10 è una data importante, quella dei pagamenti, perché le parole stanno a zero. È vero che del domani non c’è certezza quanto è bella giovinezza, ma qui è il gioco del domani, del domani che diventa dopodomani, poi giorni, settimane e mesi. È un continuo spostare in là il traguardo, che è poi un traguardo volante, da superare di slancio, verso nuovi traguardi.
La Tony Monti diventerà TSI Capital Limited, una delle tante società di Tony Monti. La Fedeciclismo avrebbe preteso il nome di uno sponsor. Capitale sociale… beh, lasciamo perdere. Di quello ne parleremo domani, dopodomani, forse tra una settimana o un mese, o forse mai.