Romagnolo di Faenza, come il cittì della Nazionale Davide Cassani, Manuele Tarozzi è salito alla ribalta nel 2019 con tre successi di valore tra gli under 23: Giro delle Valli Aretine, Piccolo Giro dell'Emilia e la nona tappa del Giro della Nuova Caledonia. Davvero un corridore interessante Tarozzi, classe 1998: dopo aver praticato il nuoto, l'atletica e il triathlon, si è dedicato anima e corpo al ciclismo, grazie anche alla passione del papà e dello zio, entrambi con un passato da corridori tra i dilettanti.
Di lui si è accorta anche la Nazionale Italiana, ed stato proprio Cassani ha volerlo in maglia azzurra sia al Tour of the Alps (74simo nella generale) che al Memorial Pantani dove si è ritirato. Sempre a testa bassa, Manuel esprime la sua forza soprattutto in salita (pesa 60 chili, ndr); ostinato e determinato ha sfiorato il bersaglio (secondo) nella Piccola Sanremo di Sovizzo, poi è stato quarto nella Bologna-San Luca, quinto alla Coppa Fiera di Mercatale.
Tarozzi vive con mamma Orietta, operatrice Oss presso l'Ospedale di Faenza, papà Claudio, che si occupa di motori per tapparelle elettriche, e la sorella minore Ilaria, 21 anni, che ha corso tra le esordienti e ora frequenta l'Università. Manuele si è diplomato invece in Elettronica ed Elettrotecnica presso l'Istituto d'Istruzione Superiore Tecnica Industriale e Professionale "Luigi Bucci" di Faenza. Il 2020 sarà la sua ultima stagione con gli Under 23, sempre per la squadra In Emiliaromagna diretta dall'ex professionista calabrese Michele Coppolillo.
Cosa ne pensi del momento del ciclismo italiano?
«Non c'è che dire, è in buona salute».
A quale età hai cominciato a correre?
«Da G1 con la Società Faentina. Prima bici una Pinarello di colore blu e nera».
Il più forte corridore di tutti i tempi?
«Marco Pantani, in salita non aveva rivali».
Segui altri sport con la stessa passione del ciclismo?
«No, ogni tanto il calcio».
I tuoi peggiori difetti?
«Sono molto testardo».
Il tuo modello di corridore?
«Julian Alaphilippe».
Cosa leggi preferibilmente?
«Non sono un gran lettore, però mi piaciono i testi di fantascienza».
Cosa apprezzi di più in una donna?
«La simpatia».
Sei social?
«Non molto«.
Cosa cambieresti nel ciclismo di oggi?
«Farei più propaganda tra i giovani. La carenza di squadre e corridori, sopratuttto dalle mie parti, è un argomento da non sottovalutare».
Piatto preferito?
«Pizza».
Hobby?
«Giocare al computer».
La gara che vorresti vincere?
«Giro di Romagna dilettanti».
Televisione, cinema o teatro?
«Cinema, film d'azione, commedia e fantascienza».
I ragazzi di oggi con quelli di ieri: le differenze?
«Oggi socializzano di meno, molto meglio una volta».
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