Ci hanno provato con coraggio, sfidando le fortissime britanniche e correndo al loro livello per oltre tre chilometri: Elisa Balsamo, Marta Cavalli, Letizia Paternoster e Silvia Valsecchi hanno tentato il colpaccio nella finale dell'inseguimento e solo nel finale sono state costrette ad arrendersi finando comunque per mettersi al collo una splendida medaglia d'argento.
Nella sessione pomeridiana, si è disputata la finale dello scratch donne che vedeva al via, per gli azzurri, Rachele Barbieri, oro mondiale nella specialità nel 2017 e vincitrice della classifica di specialità in Coppa del Mondo. La sua è stata una corsa tatticamente perfetta: si è preservata per metà gara e, a pochi giri dalla fine, si è messa a ruota della plurititolata Kirsten Wild (Paesi Bassi), che, si sapeva, avrebbe potuto fare la differenza, come alla fine è stato. Rachele ha mantenuto la posizione fino a due giri dalla fine poi è stata sorpresa dalla belga e dalla britannica perdendo così il contatto con la ruota della Wild, cogliendo un quarto posto un po’ amaro. Non fa mai piacere restare ai piedi del podio, ma il piazzamento conferma che questa specialità è nelle corde dell’azzurra, sempre protagonista quando la gara conta.
Si è concluso il torneo della velocità olimpica donne e uomini. Tra le donne, la giovane coppia Elena Bissolati e Miriam Vece ha affrontato, nelle qualificazioni, la Lituania, coprendo la distanza in 34”653, non sufficiente purtroppo per accedere al turno successivo. Stessa sorte tra gli uomini. Davide, Luca e Francesco Ceci, sono scesi sull’anello di Glasgow per misurarsi in qualifica contro la Bielorussia. Il tempo di 46”228 non è stato sufficiente per passare il turno. I titoli vanno alla Russia (davanti a Ucraina e Germania), per quanto riguarda le donne, all'Olanda (davanti a Francia e Germania) tra gli uomini.
Neanche il tempo, per il campione olimpico e fresco campione europeo Elia Viviani di scendere dalla bici, che gli è toccato di risalirci per provare il colpo anche nello scratch. Lui, dall’altro delle sue 14 vittorie in strada e del fresco successo nell’inseguimento, si è trovato al centro di un controllo spietato da parte della concorrenza, com’era logico e giusto attendersi. Non è riuscito a tenere compatto il gruppo, per poi imporre il suo sprint. A metà gara sono evasi l’ucraino Roman Gladysh e il francese (campione uscente) Adrien Garel. Sembrava una fuga senza futuro, invece i due sono stati in grado di resistere e di far esplodere, alle loro spalle, il gruppo. Elia ha provato a controllare, a recuperare ed anche a raggiungere i due. Forse troppo controllato, o solo stanco… non ha potuto fare altro che sprintare il quarto posto.