TECNICA | 12/03/2018 | 09:23
Se dovessimo stilare un'eventuale
classifica delle cose più importanti da fare per pedalare correttamente,
probabilmente la prima voce avrebbe come argomento il posizionamento delle
tacchette. L’interfaccia scarpa-pedale diventa fondamentale per eseguire un
gesto che non alteri i corretti equilibri andando a sovraccaricare la struttura
del piede e l’articolazione femoro-rotulea anche dal punto di vista tendineo.
Siamo costretti a parlare di
posizionamento della tacchetta per merito dei pedali a sgancio rapido,
strumenti che hanno rivoluzionato totalmente la pedalata consentendo una
pressoché totale trasmissione della potenza. La regolazione di una tacchetta
prevede diverse voci: arretramento, posizione laterale, rotazione, altezza (in
caso di asimmetrie degli arti inferiori) e piano di appoggio (cunei pronatori o
supinatori). Come vedete, le variabili sono così tante che improvvisarsi
esperti utilizzando qualche tabella trovata online può diventare rischioso.
Grazie all’esperienza di Andrea Morelli, Responsabile Laboratorio Analisi del
Movimento e Settore Ciclismo del Centro Mapei Sport, potremo sottolineare
alcuni aspetti fondamentali riguardo al posizionamento corretto delle tacchette.
«Dopo questa introduzione, possiamo
passare direttamente ad analizzare i cinque parametri fondamentali, ovvero
arretramento, posizione laterale, rotazione, altezza e piano d’appoggio. Personalmente per identificare la
corretta regolazione della posizione longitudinale della tacchetta
prediligo valutare la posizione del primo metatarso all’interno della calzatura
e poi posizionare l’asse della tacchetta di conseguenza. Per quanto riguarda
la rotazione, il discorso si fa più complicato in quanto identifica
l’eventuale rotazione della calzatura rispetto al perno rappresentato
dall’insieme tacchetta-pedale. La rotazione permette di rispettare l’angolo di
intra o extrarotazione del piede naturale e quindi ridurre le tensioni ai
legamenti ed ai tendini del ginocchio, caviglia ed anca, differentemente si
incappa nei principali problemi da sovraccarico riportati dai ciclisti a carico
dei tendini del bicipite femorale o dei muscoli adduttori oppure a carico
dell’articolazione femoro-rotulea». «Quindi il mio consiglio è quello di valutare
in primis la postura statica
del soggetto in stazione eretta, successivamente studiare la progressione della
camminata per comprendere come il soggetto naturalmente “apre” o “chiude” il piede (intra-ruota oppure extra-ruota). Fatto
questo, sarebbe prezioso l’aiuto di un podologo e di un ortopedico per
comprendere a fondo se ci sono vizi di appoggio come pronazione, supinazione o
evidenti asimmetrie degli arti». «A questo punto è possibile impostare una
posizione di partenza in rotazione della tacchetta. In bicicletta poi è
possibile utilizzare un dispositivo dinamico (un pedale particolare) che
permette di studiare la rotazione mentre il soggetto pedala e capire quale sia
l’angolo naturale che il soggetto assume, modificando di conseguenza la
rotazione fino ad avere un allineamento ottimale degli indicatori posti sul
pedale. La regolazione laterale rappresenta la posizione medio-laterale
della tacchetta sulla suola della calzatura. Non tutte le tacchette permettono
questa regolazione che però per determinati soggetti è utile per adattarsi alle
caratteristiche antropometriche (bacino molto largo, angolo di valgo/varo molto
marcato)». «Lo spessore od altezza è
utile per bilanciare eventuali asimmetrie a carico degli arti inferiori o del
bacino e quindi migliorare l’equilibrio riducendo tensioni muscolari o problemi
di sovraccarico alle articolazioni (nella maggior parte dei casi a livello
delle ginocchia). È essenziale identificare le differenze di lunghezza degli
arti tramite un esame radiologico in stazione eretta (in carico) per
comprendere se si tratti di differenze funzionali (dovute alla postura o
all’azione muscolare) oppure ossee. Sappiate solo una cosa, l’entità della correzione non corrisponde mai
a quella evidenziata ma bensì ad 1/3 circa della differenza misurata! Per
esempio per una differenza di 10mm si correggono 2-3mm al massimo». «L’ultima
regolazione coincide con il piano di appoggio con la possibilità di utilizzare dei cunei (spessori che presentano un piano inclinato con maggior spessore da un lato
rispetto ad un altro). Questi permettono una correzione nei soggetti pronatori
o supinatori, dando inizio a modifiche di ampia gamma». «Alcune calzature in
commercio offrono già nella
suola questa correzione di alcuni gradi, ma è importante porre attenzione a
questo tipo di regolazione perché può
modificare le traiettorie articolari e l’attivazione di alcuni muscoli a
livello del ginocchio e portare più problemi che vantaggi. L’inserimento di
questo tipo di correttivi dovrebbe essere valutato insieme al medico dello
sport ma meglio con un ortopedico o fisiatra».
Concordo al 100% con il dottor
Morelli quando si sofferma sull’importanza di trovare la calzatura giusta,
dando la priorità al rispetto che questa offre alla morfologia del nostro
piede. Insomma, va bene che sia leggera, ma dovete starci comodi dentro! Molte
case oggi hanno in listino modelli con pianta larga o stretta, con suola in
carbonio a diversa rigidità ma soprattutto ottimi plantari che possono essere
sostituiti eventualmente con altri correttivi. Recandovi in un centro altamente
specializzato come Mapei Sport di Olgiate Olona, tra gli altri servizi, potrete
ottenere una valutazione in 3D della pedalata con telecamere a raggi infrarossi
e raccogliere tutti i dati necessari ad una più accurata e precisa analisi. In
questo modo sarà possibile ricostruire le traiettorie delle ginocchia per
capire se sono presenti asimmetrie o movimenti scorretti. Da qui in poi, la
scelta della giusta calzatura e l’inserimento di spessori o cunei saranno
passaggi nettamente più semplici. Non importa che voi siate professionisti o
amatori, la posizione della tacchetta agisce in maniera diretta sulla posizione
in sella, quindi, vi raccomandiamo di fare tutto nel migliore dei modi per non
innescare una serie di spiacevoli e dolorose complicazioni articolari.
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