PROFESSIONISTI | 16/03/2017 | 09:16 Il sole porta a Milano aria di primavera e con essa, inevitabilmente, il profumo della Sanremo. Dopo la Tirreno e le ultime ricognizioni su Cipressa e Poggio, stanno arrivando in Lombardia i corridori che sabato saranno protagonisti della Classicissima. Ci sono squadre che hanno un capitano unico e correranno compatte al suo fianco, ed altre che preferiscono avere almeno un paio di alternative per una corsa sempre uguale ma sempre terribilmente difficile da interpretare.
Proviamo a scoprire squadra per squadra le possibili strategie per la Sanremo. Nessun dubbio sulla FDJ: tutti compatti per Arnaud Demare, vincitore dell'ultima edizione, con i nostri Cimolai e Guarnieri che avranno il compito di pilotarlo verso via Roma. Senza capitani designati, la AG2R avrà nell'eclettico Bakelants il corridore che cercherà di entrare in qualche azione importante nel finale, mentre la Androni Sidermec preserverà Gavazzi e Cattaneo come carte per il finale puntando ad infilare un uomo nella fuga che sicuramente si svilupperà nei primi chilometri.
La Astana giocherà la carta Breschel (Minali è giovane ed è all'esordio) a Sanremo affidando agli attaccanti Moser, Gatto, Lutsenko e Sanchez il compito di stanare gli avversari. Colbrelli è il capitano della Bahrain Merida con l'enigmatico Bonifazio chiamato a dare un colpo sulle strade di casa, mentre la Bardiani CSF parte con un solo obiettivo: la grande fuga.
Bmc senza velocista puro ma con uno dei migliori cacciatori di classiche, vale a dire Greg Van Avermaet e un Caruso che sta davvero molto bene, Bora schierata compatta attorno al campione del mondo Peter Sagan, uno degli uomini da 5 stelle per questa Sanremo.
La Cannondale Drapac ha tanti attaccanti di lusso, a cominciare da Uran e Clarke, mentre la Cofidis sceglie il capitano unico, vale a dire Nacer Bouhanni, sfortunato protagonista della volata dello scorso anno. La Gazprom Rusvelo vuole onorare l'invito centrando la fuga da lontano mentre Wellens, Benoot e Gallopin proveranno a far la corsa in casa Lotto Soudal con Debusschere pronto per la volata. In casa Movistar, attenti a Carlos Barbero, che è alla sua prima Sanremo ma può essere una sorpresa, ben pilotato da Daniele Bennati.
La Nippo Fantini De Rosa cercherà di mettere un uomo tra i protagonisti della fuga di giornata, tenendo le carte Grosu e Canola per il finale. Di contro la Orica Scott può giocare su un tavolo molto ampio: Ewan e Cort Nielsen per la volata, Albasini e Gerrans per soluzioni a sorpresa, Keukeleire per una prova di forza.
La corazzata Quick Step Floores può contare su Fernando Gaviria, apparso in condizioni strepitose, e giocare tatticamente con campioni del calibro di Alaphilippe, Boonen, Gilbert e Trentin. Quella guidata da Davide Bramati sarà certamente una delle formazioni faro della corsa.
Se Cavendish è l'uomo-volata per la Dimension Data, Boasson Hagen e Cummings non vanno persi di vista dalla Cipressa in poi così come Spilak della Katusha Alpecin, che potrebbe spianare la strada a Kristoff. In casa Lotto NL Jumbo tanti attaccanti e la voglia di sparigliare le carte mentre in casa Novo Nordisk Andrea Peron sarà sicuramente uno dei primi a cercare la fuga che gli è riuscita nelle ultime stagioni.
Il Team Sky ha Viviani per la volata ma Kwiatkowski, Moscon, Rowe, Stannard e Van Poppel possono essere protagonisti in qualsiasi frangente della corsa così come Dumoulin in casa Sunweb, con Matthews capitano per gli ultimi chilometri. Un altro corridore che la Sanremo l'ha già vinta è John Degenkolb che punterà al bis con una Trek Segafredo che avrà comunque anche le carte Felline e Stuyven da giocare in azioni importanti.
In casa UAE Fly Emirates c'è Ben Swift che a Sanremo è già stato una volta secondo e una volta terzo, c'è Ulissi per un finale concitato, c'è Modolo per il colpaccio che vale una carriera ed infine nella Wilier Selle Italia c'è Pozzato, che nel 2006 è stato l'ultimo italiano a vincere a Sanremo, e che farà da chioccia a baby Mareczko.
Tanti nomi (e non è detto che manchi quello giusto...) tante soluzioni, tante corse da immaginare. Con un'unica certezza: comunque vada, la Sanremo ci sorprenderà.
Come tutti gli anni fuga bidone fino ai Capi poi, finalmente, la corsa.
Via la Cipressa! Dentro la Pompeiana più dura e con meno km sull'Aurelia prima del Poggio per dare una possibilità anche a chi non ha sprint.
Il Fiandre ha tolto Le Muur; la Roubaix ha tolto Aremberg in molte edizioni; la Liegi e il Lombardia hanno tolto importanza a Redoute e Ghisallo, possibile che alla Sanremo la Cipressa sia inamovibile quando c'è una soluzione più interessante almeno da sperimentare?
medesanctis
16 marzo 2017 15:06tempesta
Lo fanno per aiutare noi Italiani altrimenti non vediamo piu il traguardo.Comunque hai raggione.
16 marzo 2017 17:58Tarango
Sono d'accordo.
x Tarango
16 marzo 2017 18:36mdesanctis
Non ho capito se sei d'accordo sul fatto che non mettono la Pompeiana altrimenti gli italiani non vedono più il traguardo o se sei d'accordo sul fatto di togliere la Cipressa e mettere la Pompeiana.
;-)
tempesta
16 marzo 2017 19:32tempesta
Caro Tarango vedi i risultati degli ultimi 10 anni e hai la risposta. Voglio vedere vincere un italiano mi sono rotto di ammirare solo gli stranieri.
un italiano sul podio sarebbe già un successo
17 marzo 2017 06:22mdesanctis
... e magari vedere Ulissi che non si spegne negli ultimi 30 km.
Ma Di Rocco dice che il ciclismo italiano gode di ottima salute, bisogna credergli...
Sono quasi stufo
17 marzo 2017 06:38canepari
di scrivere e discutere di Milano Sanremo anche perché è difficile proporre le proprie tesi a chi non sta neppure a sentire o ha altri motivi per non capire... E’ appurato che quando la Milano Sanremo prende il via ci sono almeno 30-40 corridori che possono vincere e qualcuno in più che in cuor suo spera di fare il colpaccio. Piace allora l’incertezza? Non si vuole che vinca il più forte? Un certo modello di corridore, votato alla fatica e alla corsa di attacco, non partecipa ormai da tempi immemorabili. Poi, con il percorso rimasto agli anni “80, chi può dire che non sia una lotteria gestita da episodi o cadute. Ho sempre sostenuto che la Milano Sanremo si conferma, INVOLVENDOSI, una “ gran fondo con finale agonistico”. Prova ne sia che l’anno scorso sui 199 partenti, sono arrivati al traguardo in 180. I DICIANNOVE non arrivati sono forse stati decimati dalla eccessiva lunghezza del percorso? dalla elevatissima media di corsa? dal fatto che a metà marzo nessuno è ancora in “condizione”?…. La Milano Sanremo ha una storia epica che va salvata. Non si può farne una corsa esclusivamente per velocisti meritevoli ma anche un po' “parvenus”, e potrei citare una mezza dozzina di nomi. Torriani l’aveva capito già più di 50 anni fa’
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