Oltre alla vittoria di Quintana e di chi ha primeggiato nelle singole tappe di questa Tirreno-Adriatico, c’è un’altra faccia della medaglia che è quella rappresentata da chi è semplicemente felice per i tanti chilometri macinati in fuga.
«Con la crono di oggi si chiude per me una Tirreno-Adriatico che non dimenticherò... Eh già, credo proprio che non dimenticherò i 530 km di fuga in 5 giorni, la lotta per la maglia degli scalatori (scalatori???) contro il giovane Davide Ballerini (classe '94 contro classe '84), aver messo dietro Quintana nella classifica dei Gpm (!!!), le facce del mio compagno Nakane Hideto a fine tappa, il calore del pubblico sui muri fermani, il giudice che ci ferma a 300 metri dal Gpm perché il gruppo ha preso il passaggio a livello, la mia ragazza Lisa in ammiraglia dietro alla fuga di ieri che mi dà una borraccia e mi incita alla radio, la grinta di Mirco Maestri per strappare, a suon di fughe, quella maledetta maglia rossa a un certo Peter Sagan. Tutto questo e altro unito a una grandissima voglia di spostare i miei limiti più in là, cosa che in 9 anni da prof forse mi era mancata. Grazie di tutto cara "Tirreno-Adriatico 2017". Grazie Nippo Vini Fantini» commenta su Instagram Alan Marangoni, che con Mirko Maestri torna a casa a bocca asciutta ma ripromettendosi una cena dopo tanti chilometri al vento insieme.
E proprio il giovane della Bardiani CSF a cui è sfuggita la classifica a punti, tira le somme della sua corsa e mostra il regalo che gli è stato fatto dal campione del mondo Peter Sagan: «Finita anche la mia prima Tirreno-Adriatico!! Beh, che dire in un modo o nell'altro la maglia rossa l'ho portata a casa. Thanks @petosagan! #tirrenoadriatico #bardianicsf #greenteam #paperino». Sulla maglia si legge la dedica dell'iridato: "A Mirco, forza alla prossima sarà tua".