| 19/09/2008 | 11:09 «Zidane, una vita segreta», il libro che esce in Francia fra una settimana, era molto atteso da quando il manoscritto fu misteriosamente oggetto di due furti: uno in casa del direttore della pubblicazione, l'altro a casa di un'amica dell'autrice - la giornalista Besma Lahouri - che stava apportando alcune correzioni.
Tra gli estratti pubblicati dal settimanale L'Express, emerge l'immagine di un uomo ermetico, riservato, che cambia numero di cellulare ogni sei mesi, e non risponde mai prima di aver identificato il suo interlocutore.
Perfino i suoi nemici, come l'ex milanista Vikash Dhorasoo, si sono rifiutati di collaborare con la giornalista: ''Non me ne fotte nulla del tuo libro, io non parlo''.
Perche' questa reticenza? ''Perche' Zidane e' un semidio. Non concepisce che la sua biografia sia scritta da qualcuno che non sia un suo fan. Ha 'formalmente proibito' ad alcuni suoi cari di parlare di lui'' spiega l'autrice del libro.
Cosa c’entra il calciatore francese con il ciclismo, direte? In realtà nulla. Ma con l’antidoping c’entra. Eccome.
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