L'associazione Io Rispetto il Ciclista non smette di pedalare. Fondata dal campione del mondo di Renaix 1988 Maurizio Fondriest, dalla ultracyclist dei record Paola Gianotti e da Marco Cavorso, papà di Tommaso e delegato alla sicurezza dell'Associazione Corridori Ciclisti Professionisti Italiani, ieri presso il “Mugello Circuit” di Scarperia ha svelato il proprio futuro.
Dopo l’approvazione nel dicembre scorso della norma nel codice della strada della misura minima di un metro e mezzo da osservare quando si sorpassa un ciclista, il focus sarà concentrato sulla promozione delle bike lane, vale a dire le corsie ciclabili, come quella immortalata in Slovenia durante un allenamento dal ciclista professionista friulano Alessandro De Marchi (vedi foto sotto, ndr).
«A 10 anni di distanza dal lancio della campagna, il risultato conseguito traccia un cambiamento importante per chi pedala nelle strade italiane, con effetti duraturi e significativi soprattutto per le prossime generazioni che percorreranno le nostre strade con questo precetto normativo. Ora mettiamo nel mirino un nuovo traguardo per la sicurezza di chi usa la bici come mezzo di trasporto, diletto o sport. Ci rivolgeremo a tutti gli 8.000 comuni italiani, iniziando con quelli che hanno già aderito alla campagna per l'installazione dei nostri cartelli salvaciclisti, per spronarli ad adottare le bike lane (corsia ciclabile), come naturale completamento e integrazione del metro e mezzo» spiega Cavorso, sostenuto dai ciclisti e le cicliste della massima categoria, favorevoli a questo importante strumento urbanistico e sociale, come dimostrano i messaggi dei campioni d'Italia Alberto Bettiol ed Elisa Longo Borghini, ma anche gli interventi di grandi ex come il due volte campione del mondo Gianni Bugno, Davide Cassani, Daniele Bennati e Giovanni Visconti.
«Tutto quello che faremo ancora insieme sarà sempre nel rispetto e in onore della memoria di Tommy Cavorso e di tutte le ragazze e i ragazzi che hanno perso la vita pedalando lungo le strade d'Italia in questi anni, tra cui i nostri amici e colleghi Michele Scarponi e Davide Rebellin - commenta il presidente di ACCPI Cristian Salvato, tra i sostenitori della prima ora di Io Rispetto il Ciclista. - Ogni utente della strada deve poter tornare a casa sano e salvo, dall'atleta che ha diritto a un luogo di lavoro sicuro al bambino che gioca o va a scuola in sella alla sua biciclettina».