OSCAR TUTTOBICI. L'ELITE SERGIO MERIS PRONTO AL GRANDE SALTO TRA I PRO' NEL RICORDO DI ROGANTI

INTERVISTA | 22/11/2024 | 08:25
di Giulia De Maio

Sergio Meris ha vinto un'appassionante corsa all'ultimo punto e meritato la vittoria nell'Oscar tuttoBICI Gran Premio Jayco AlUla riservato agli Élite. Il 23enne bergamasco della MBH Bank Colpack Ballan CSB ha preceduto Nicolò Garibbo della Technipes InEmiliaRomagna, vincitore lo scorso anno, e Simone Buda della Solme Olmo. Entriamo nel mondo di questo promettente passista scalatore e studente universitario che dopo un anno da Oscar tra gli Elite è pronto a spiccare il volo tra i professionisti con la formazione Professional olandese TDT-Unibet.


Sei già in Olanda Sergio?


«Sì, abbiamo svolto il primo raduno con la nuova squadra per conoscerci e iniziare a programmare il 2025 (anno in cui la squadra si chiamerà Unibet Tietema Rockets e correrà con licenza francese, ndr). Di base però continuo a vivere a Gorle, in provincia di Bergamo, e a studiare online Scienze dell'alimentazione all'Università San Raffaele di Roma. Mi mancano gli ultimi 5 esami, che vorrei dare entro l'anno prossimo, sarebbe un altro bel traguardo. Finora non mi sono fatto pressioni, ma ho cercato di portare avanti di pari passo l'obiettivo bici e studio, anche perché stare sui libri mi aiuta ad alleggerire la mente dagli obiettivi agonistici».

A che età hai iniziato a pedalare?

«A 6 anni con il Ciclo Team di Nembro, seguendo le orme dei miei fratelli più grandi. Mario, che è il maggiore, ha corso due anni in Colpack per poi seguire la strada dello studio, oggi vive a Dublino e lavora nel mondo dell'economia; Francesco è ingegnere biomedico e si è fermato dopo il primo anno nei dilettanti. I nostri genitori ci hanno sempre seguito, mai forzando le cose. Mamma Marianna e papà Livio oggi sono entrambi in pensione quindi riescono a seguirmi dal vivo a molte gare. I miei fratelli sono arrivati ad un passo dal professionismo, ora che io sono riuscito a realizzare il sogno di fare del ciclismo un lavoro è una soddisfazione per l'intera famiglia».

Prima di affrontare il grande salto c'è un Oscar da festeggiare.

«Sì e ne sono felicissimo perché è il premio più ambito d'Italia. Ho iniziato l'anno non al massimo per colpa di un problema alle ginocchia, alla Settimana Coppi&Bartali dopo aver colto risultati incoraggianti sono caduto, ma poi mi sono rimboccato le maniche, a Livigno ho preparato come si deve la seconda parte di stagione in cui ho ritrovato il giusto colpo di pedale. Ho ottenuto 4 vittorie e sono riuscito ad essere presente nelle gare nazionali e internazionali. Dedico l'Oscar alla mia famiglia, ogni componente è fondamentale, e a mio zio materno Gino, che fin da quando ero piccolo ha macinato anche lui tanti chilometri per venirmi a vedere alle corse. Ho cominciato a gareggiare da G1, e anche se sono passati 16 anni ho ben in mente la foto che mi immortala con la prima divisa da ciclista».

Se ti ritrovassi davanti quel bambino oggi cosa gli diresti?

«Che ne è davvero valsa la pena. Per arrivare fin qui c'è voluto tanto impegno ma rifarei tutto. Il ciclismo è una scuola di vita, è uno sport difficile e duro, ma insegna tanto e chiunque lo ama non riesce a farne a meno. Io sono un tipo tranquillo, a cui non pesa “fare la vita” da ciclista. Mi piace allenarmi, riposare e godermi le piccole cose. Stiamo tanto lontano dalle persone care, quindi quando posso mi dedico a loro. Nel tempo libero ascolto musica, guardo film e cucino, anche per il percorso di studi che ho intrapreso mi piace provare piatti nuovi. Noi ciclisti abbiamo orari strani e la dieta non aiuta a fare chissà quali esperimenti, ma cambiare i gusti giova a mente e corpo».

Dove ti proietta questo Oscar?

«Verso una nuova avventura che è la ciliegina sulla torta di una carriera giovanile della quale non posso che essere felice. Nella categoria Elite tutti abbiamo come obiettivo di trovare un contratto, c'è tanta tensione, si ricerca il risultato ad ogni gara, ma ottenerlo non è mai semplice. Una volta firmato mi sono sentito realizzato. Per il 2025 mi sono posto l'obiettivo di stringere buoni legami in squadra, andare d'accordo con tutti e lavorare per i compagni più esperti. Al primo anno credo che questo sia il massimo a cui si può ambire, lavorare da squadra fa la differenza e quando dovrò svolgere il “lavoro sporco” del gregario ne sarò ben felice, convinto che mi aiuterà a crescere. Ovviamente vorrei cogliere bei risultati in prima persona, ma soprattutto all'inizio non mi scoraggerò se gli altri saranno più forti».

Alla TDT Unibet sarebbe dovuto passare anche Simone Roganti, colto da un malore improvviso lo scorso agosto.

«L'ho scoperto solo quando è mancato, quando ho visto la foto pubblicata dal team, mi sono immedesimato tanto in lui perché abbiamo fatto la stessa fatica. Mi sono immaginato il suo percorso che sarà stato molto simile al mio: era riuscito a fare tutto bene, si era impegnato al 110%, pensando solo alla bici e quando ormai era arrivato a realizzare il suo sogno tutto è finito in modo straziante e inspiegabile. Non ho mai avuto il piacere di parlarci di persona, ma tutti lo descrivono come uno splendido ragazzo. Resta uno di noi. Mi piange il cuore a pensare che non è più qui fisicamente e che, purtroppo, non potremo vivere insieme questa avventura».

Come sarà debuttare con i grandi?

«Al solo pensiero di partecipare a certe corse e al fianco dei fuoriclasse che ci sono oggi in gruppo mi viene la pelle d'oca. Due anni fa alla Coppi&Bartali ho pedalato con Mathieu Van der Poel e sono rimasto impressionato dall'energia che emana, ha un'aura particolare, figuriamoci Pogacar, Evepoel, van Aert... Guardando più in là sogno di partecipare ai tre grandi giri per eccellenza e di ottenere una vittoria di peso. Mi affascina la Strade Bianche e tutte le classiche dure come Liegi e Fiandre».

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ALBO D'ORO OSCAR TUTTOBICI ELITE

1996    Maurizio Vandelli
1997    Vladimir Duma
1998    Gianluca Tonetti
1999    Marco Zanotti
2000    Antonio Salomone
2001    Denis Bondarenco
2002    Luca Solari
2003    Manuele Mori
2004    Giairo Ermeti
2005    Alexander Efimkin
2006    Marco Cattaneo
2007    Francesco De Bonis
2008    Emanuele Vona
2009    Paolo Ciavatta
2010    Federico Rocchetti
2011    Matteo Busato
2012    Patrick Facchini
2013    Gianfranco Zilioli
2014    Davide Pacchiardo
2015    Gianluca Milani
2016    Davide Orrico
2017    Andrea Toniatti
2018    Umberto Marengo
2019    Simone Ravanelli
2020    Stefano Gandin
2021    Cristian Rocchetta
2022    Francesco Di Felice
2023    Nicolò Garibbo
2024    Sergio MERIS


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