Dopo tre partenze consecutive dall'estero, il Tour de France torna a casa e nell'edizione 2025 non affronterà nemmeno un millimetro in terra straniera. Di contro, proporrà tante emozioni in salita, una cronoscalata a Peyragudes più una lunga crono pianeggiante a Caen, il ritorno a Luchon Superbagneres dopo 36 anni, il Mont Ventoux, il tappone alpino con l'arrivo su un versante inedito del Col de la Loze (dopo Glandon e Madeleine), la durissima tappa di La Plagne con sei salite in 130 km e poi alla vigilia della conclusione un'inedita tappa per attaccanti e infine il ritorno nella culla di Parigi, dopo un anno di esilio... olimpico.
Il numero uno del Tour de France, Christian Prudhomme, come di consueto ha presentato il percorso della Grande Boucle del prossimo anno, dove lo spettacolo e la battaglia per conquistare la maglia gialla saranno ancora più avvincenti.
Il prossimo anno Le Grand Départ sarà in Francia il 5 luglio con la prima tappa che avrà partenza e arrivo a Lille, passerà lungo il confine belga, ma senza attraversarlo completamente. Si correrà vicino le strade della Parigi-Roubaix, ma non sarà una frazione sul pavè, piuttosto sarà simile a una Gent-Wevelgem di soli 185 chilometri, con la prima maglia gialla che quasi certamente finirà sulle spalle di un velocista. Naturalmente ci sarà spazio anche per una fuga, ma sarà il gruppo a decidere le sorti della corsa.
La seconda tappa partirà da Lauwin-Planque, vicino a Douai, e arriverà a Boulogne-sur-Mer dopo 212 chilometri e sarà la più lunga del Tour. Nel finale ci saranno tre brevi rampe, perfette per gli uomini da classica. Anche il traguardo sarà alla fine di una salita di un chilometro. Quasi certamente nella seconda tappa potremmo avere già un cambio al vertice della classifica generale, perché i velocisti su questo tracciato avranno vita difficile.
La terza tappa da Valenciennes viaggerà di nuovo verso il Belgio, ma non varcherà il confine. Il finale ancora una volta sarà per i velocisti dopo una frazione di 178 chilometri con il traguardo a Dunkerque.
La quarta tappa partirà da Amiens Metropole e arriverà a Rouen - casa di Jacques Anquetil - dopo 173 chilometri pianeggianti e una probabile nuova occasione per i velocisti.
La quinta tappa sarà il primo grande giorno per i cronomen e il campione del mondo e olimpico Remco Evenepoel potrà finalmente mettersi in mostra. Ci sarà una cronometro di 33 chilometri con partenza e arrivo a Caen su un tracciato completamente pianeggiante. La sesta frazione sarà di 201 chilometri, da Bayeux a Vire: sulla carta potrà apparire come una frazione semplicemente piatta, ma in realtà ci saranno 3.500 m di dislivello sulle strade della Normandia, nella terra di Vauquelin, vincitore di tappa quest'anno al Tour. Nel finale ci sarà la la Côte de Vaudry (1,2 km al 7,2%) e poi il muro finale su Vire (700 m al 10,2%, con punte al 14%).
La frazione numero 7 da Saint-Malo al Mûr-de-Bretagne con i suoi 194 km sarà un omaggio a Hinault, per i 40 anni dalla sua ultima vittoria al Tour. Arrivo in salita per corridori potenti, traguardo sul quale Mathieu Van der Poel conquistò nel 2021 la sua prima vittoria al Tour e la maglia gialla con dedica a nonno Raymond Poulidor. Doppia salita sul Mûr-de-Bretagne (2 km al 6,9%, e punte al 15%), proprio come nel 2021.
L’ottava tappa sarà da Saint-Méen le-Grand a Laval dopo 174 km, dove la vittoria si potrebbe decidere con uno sprint.
Si arriva quindi al 13 luglio con la nona tappa da Chinon a Châteauroux su un percorso di 170 km, altra frazione che potrebbe sorridere alle ruote veloci. Si ricordano qui vittorie di velocisti importanti come Mario Cipollini nel 1998, e Mark Cavendish nel 2008, 2011 e 2021.
La decima frazione sarà aspra e difficile, nel Parco Naturale dei Vulcani dell'Alvernia con partenza da Ennezat e arrivo dopo 163 km a Le Mont-Dore. Sarà una giornata dura con il susseguirsi di diverse salite e discese, nel finale il gruppo scalerà il Col de la Croix Saint-Robert (5,1 km al 6,3%) per raggiungere Mont-Dore, prima della salita finale verso l'omonima stazione (3,3 km all'8%), ai piedi del Puy de Sancy dove ci sarà l’arrivo.
Con un lungo trasferimento il gruppo volerà verso i Pirenei portandosi a Toulouse per il primo giorno di riposo.
La dodicesima tappa sarà lunga 181 chilometri con partenza da Auch e arrivo a Hautacam. Primi 100 chilometri pianeggianti, poi nel finale si affronteranno due miti del Tour de France, il Col du Soulor (11,9 km al 7,3%), poi, dopo una lunga discesa verso Argelès-Gazost, si arriverà alle pendici di Hautacam (13,6 km al 7,8%). Qui il danese Jonas Vingegaard si assicurò il suo primo trionfo al Tour de France nel 2022, grazie ad un formidabile Van Aert, che neutralizzò Tadej Pogacar.
La tredicesima tappa sarà una cronoscalata di 11 chilometri da Loudenvielle a Peyragudes. Sarà una tappa che farà male a tanti corridori e darà uno scossone importante alla classifica generale. E’ dal 2016 che il Tour non inseriva nel suo percorso una frazione di questo genere. L’ultima volta è stato a Sallanches con arrivo a Megève, quando a vincere fu Froome. La salita del Peyragudes da Loudenvielle, con i suoi 8 km al 7,9%, si preannuncia come un vero e proprio inferno: chi vincerà in questa giornata, potrebbe avere ottime possibilità di arrivare a Parigi in maglia gialla.
La quattordicesima giornata di corsa, sarà da Pau a Luchon-Superbagnères con un tracciato lungo 183 km. Sarà una delle tappe chiave di questa edizione della corsa gialla con salite iconiche, dove gli uomini di classifica saranno chiamati a combattere fino all’ultimo colpo di pedale. Il gruppo affronterà quattro giganti: il Col du Tourmalet (19 km al 7,4%), il Col d'Aspin (5 km al 7,6%) , il Col de Peyresourde (7,1 km al 7,8%) e poi Luchon-Superbagnères (12,4 km al 7,5%) dove il Tour torna dopo 36 anni.
La quindicesima tappa avrà come partenza Muret e si arriverà, dopo 169 chilometri e 2.400 metri di dislivello a Carcassonne, città che negli anni ha ospitato diversi arrivi e partenze del Tour de France. Sarà con questa tappa che la carovana lascerà i Pirenei e arriverà prima del secondo giorno di riposo, dove i velocisti, ancora una volta cercheranno di dettare legge. Ma bisognerà fare attenzione al vento che il gruppo potrebbe incontrare sul percorso.
Dopo il secondo giorno di riposo, la corsa riparte con una delle tappe più attese, quella con arrivo sul Mont Ventoux. I corridori dovranno affrontare una frazione lunga 172 chilometri con partenza da Montpellier: il Mont Ventoux è uno dei luoghi magici del Tour de France e subito tornano alla mente le immagini del 2021 con la vittoria di Van Aert. Il Géant de Provence sarà l'unica difficoltà di giornata, con i suoi 15,7 km all'8,8% sarà una salita difficile, dove molti corridori potrebbero cedere alle fatiche della seconda settimana di corsa.
La diciassettesima frazione da Bollène a Valence sarà lunga 161 km: tappa per velocisti, ma ancora una volta il vento potrebbe mettere in difficoltà il gruppo e rovinare così, i piani dei velocisti.
La frazione numero 18, con i suoi 171 km da Vif a Courchevel col de la Loze, sarà la prima delle due grandi tappe alpine. A Vif il gruppo, partirà per un lungo tratto di salita su Col du Glandon (21,7 km al 5,1%) e la Madeleine (19,2 km al 7,9%) - che tornano alla Grande Boucle dopo rispettivamente otto e cinque anni di assenza. Nel finale, per chi avrà ancora gambe, bisognerà affrontare il Col de la Loze, che potrebbe decidere anche le sorti della corsa, se la classifica generale non dovesse essere ancora chiara.
La penultima tappa, ovvero la diciannovesima, sarà di 130 chilometri con partenza da Albertville e arrivo a La Plagne. Si correrà in Savoia, su un tracciato dove non esisterà un solo metro di pianura. Appena usciti da Albertville, i corridori scaleranno il Héry-sur-Ugine (11,3 km al 5,1%) prima di affrontare il Col des Saisies (13,7 km al 6,4%), il Col du Pré (12,6 km al 7,7%), il Cormet de Roselend (5,9 km al 6,3% ), poi la lunga e molto faticosa salita alla stazione di La Plagne (19,1 km al 7,2%). Questo è un luogo importante nella storia della Grande Boucle e negli anni Ottanta, Laurent Fignon vinse due volte su questo traguardo.
La ventesima frazione sarà di 185 km da Nantua a Pontarlier e sarà l’ultima occasione per gli uomini di classifica per dire qualcosa, prima dello sprint finale sugli Champs-Élysées. Questa è una frazione dal profilo difficile che farà male alle gambe con il Col de la Croix de la Serra e il Thésy. Se il primo posto nella classifica generale sarà ben definito, su queste salite si potrebbe definire chi salirà sul secondo e sul terzo gradino del podio. Un anno dopo l’arrivo a Nizza, reso necessario perché Parigi era impegnata per le Olimpiadi, la venunesima tappa tornerà sugli Champs-Élysées. A vincere senza dubbio sarà un velocista, che nel tramonto parigino, si aggiudicherà l’ultima frazione del Tour de France 2025. Al termine della corsa, come di consueto ci saranno le premiazioni dei primi tre classificati e delle maglie.
LE TAPPE
sab 5 - 1a tappa - Lille Métropole - Lille Métropole 185 km
dom 6 - 2a tappa - Lauwin-Planque - Boulogne-sur-Mer 212 km
lun 7 - 3a tappa - Valenciennes - Dunkerque 178 km
mar 8 - 4a tappa - Amiens Métropole - Rouen 173 km
mer 9 - 5a tappa - Caen - Caen crono 33 km
gio 10 - 6a tappa - Bayeux - Vire Normandie 201 km
vem 11 - 7a tappa - Saint-Malo - Mûr-de-Bretagne 194 km
sab 12 - 8a tappa - Saint-Méen-le-Grand - Laval 174 km
dom 13 - 9a tappa - Chinon - Châteauroux 170 lm
lun 14 - 10a tappa - Ennezat - Le Mont-Dore 163 km
mar 11 - riposo
mer 16 - 11a tappa - Toulouse - Toulouse 154 km
gio 17 - 12a tappa - Auch Hautacam 181 km
ven 18 - 13a tappa - Loudenvielle - Peyragudes CLM 11 km
sab 19 - 14a tappa - Pau - Luchon Superbagnères 183 km
dom 20 - 15a tappa - Muret - Carcassonne 169 km
lun 21 - riposo
mar 22 - 16a tappa - Montpellier - Mont-Ventoux 172 km
mer 23 - 17a tappa - Bollène - Valence 161 km
gio 24 - 18a tappa - Vif - Courchevel - Cole de la Loze 171 km
ven 25 - 19a tappa - Albertville - La Plagne 130 km
sab 26 - 20a tappa - Nantua - Pontarlier 185 km
dom 27 - 21a tappa - Mantes-la-Ville - Paris Champs-Elysées 120 km