Tra le maglie più amate del Tour de France, c’è sicuramente quella a pois dedicata al miglior scalatore, maglia che quest’anno potrebbe finire nuovamente sulle spalle di uno degli uomini di classifica.
Ad esempio, se Tadej Pogacar dovesse vincere le tappe di montagna come ha fatto al Giro d’Italia, allora molto probabilmente insieme alla maglia gialla conquisterebbe anche quella di miglior scalatore. Anche perché se guardiamo le due edizioni in cui lo sloveno ha vinto il Tour, ricordiamo che insieme ha portato a casa anche la maglia a pois. Naturalmente questo discorso non vale solo per lui, ma anche per gli altri uomini di classifica: anche Vingegaard, Roglic ed Evenepoel possono sperare di tornare a casa con due maglie.
Guardando il percorso, con quattro arrivi in salita e una tappa in cui il Galibier è a 19 km dall'arrivo, bisognerà tenere conto sia degli scalatori puri che degli uomini che corrono per la maglia gialla. Tra l’altro c'è l'incognita Evenepoel: al Tour si presenta per la prima volta con l'obiettivo di lottare per la classifica generale, ma in caso di difficoltà in classifica potrebbe fare come all’ultima Vuelta, dove ha conquistato il titolo di re delle montagne quando è uscito dalla lotta per la maglia rossa.
Per la conquista di questa maglia così amata dagli appassionati di ciclismo bisogna menzionare uomini come Bardet, Ciccone, Barguil o Van Gils, che non essendo sufficientemente forti per vincere il Tour, possono però tornare a casa con la maglia a pois.
L’abruzzese è stato costretto a saltare il Giro d’Italia e non ha ancora molti giorni di gara nelle gambe, ma al Delfinato ha subito dimostrato di essere in crescendo di condizione, ottenendo quattro piazzamenti nei primi cinque, un terzo posto nella classifica a punti e un settimo posto nella classifica del miglior scalatore. Resta solo da vedere se Ciccone punterà come lo scorso anno alla maglia a pois, se dovesse andare fuori classifica. Romain Bardet, come Pogacar, ha già il Giro nelle gambe ma vuol lasciare un segno nel suo ultimo Tour de France, cisto che l prossimo anno si ritirerà. Bardet è un ottimo scalatore e correndo nel suo Paese cercherà di lasciare un buon ricordo.
C’è poi Warren Barguil, compagno di squadra di Bardet, che spesso ottiene ottimi risultati nelle classifiche della montagna. Nel 2017 fu lui ad arrivare a Parigi con la maglia di miglior scalatore e anche l’anno dopo andò vicino al successo. Nell'ultimo Delfinato è arrivato ottavo nella classifica della montagna, ma forse ha riservato tutte le sue energie per questa Grande Boucle, che sarà esplosiva fin dalla prima giornata.
Per la Francia ci sarà anche Mathis Le Berre, il ventitreenne dell’Arkea che al Delfinato è arrivato quinto tra gli scalatori. C’è poi anche Ben Healy della EF Education Easypost che lo scorso anno è arrivato terzo nella classifica degli scalatori al Giro d’Italia e quest’anno quarto alla Tirreno-Adriatico, per tanto potrebbe essere un ottimo rivale per Ciccone e Bardet e andrà sicuramente tenuto sotto controllo.
Il Belgio punterà tutto su Remco Evenepoel, ma non bisogna sottovalutare le qualità straordinarie di Maxim Van Gils: l'anno scorso ha mostrato tutte le sue capacità di scalatore al Tour, finendo secondo nella tappa del Grand Colombier, è stato protagonista durante la primavera di questa stagione, arrivando terzo a Strade Bianche e alla Freccia Vallone e poi quarto alla Liegi-Bastogne-Liegi. Il giovane belga probabilmente punterà a qualche vittoria di tappa anche quest'anno e ha ottime possibilità di riuscirci, ma non è del tutto escluso che possa raccogliere punti validi per la maglia a pois nelle tappe di montagna.
Terzo nella classifica generale e quarto in quella dedicata agli scalatori, Derek Gee è stato la rivelazione del Delfinato. Il corridore della Israel-Premier Tech,potrebbe sorprendere al Tour de France e potrebbe farlo proprio nella classifica per la maglia a pois. Il canadese ha dimostrato di non essere inferiore a tanti atleti di alto livello in salita, anche se resta da vedere se riuscirà a mantenere una buona condizione per tre settimane.
Lo abbiamo lasciato per ultimo, perché la sua speranza è quella di lottare per una buona posizione nella classifica generale: si tratta di Egan Bernal: il colombiano che il Tour lo ha già vinto, ma che dopo l’incidente in Colombia ha dovuto aspettare tanti mesi prima di poter tornare a correre per le prime posizioni. A due anni e mezzo di distanza da quel terribile incidente in allenamento, probabilmente non vincerà il Tour, ma la maglia a pois, potrebbe essere un buon obiettivo dal quale ripartire e potrebbe essere per lui, una buona alternativa alla classifica generale. Le salite non mancheranno e lo spettacolo sarà garantito, ma considerando i grandi nomi presenti in questa edizione della corsa gialla, con ottime probabilità il vincitore finale a Parigi, sarà anche il più forte in montagna.
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