Ricordate quando due anni e mezzo fa vi documentammo il lancio del progetto della nuova (o meglio, innovata) sede Bianchi in località Battaglie a Treviglio [BG]? Ieri abbiamo assistito all'inaugurazione ufficiale di tale sede, frutto del progetto dello studio Domus, della costruzione da parte di Baraclit e del materiale elettrico e meccanico di Antonelli Impianti.
Nel frattempo è cambiato l'amministratore delegato, con Marco Gentili (italiano di Svezia come patron Salvatore Grimaldi) a sostituire a fine 2023 Fabrizio Scalzotto, ma a rimanere intatta è la proiezione nel futuro di uno dei brand di biciclette più storici al mondo.
A fare gli onori di casa è stato il Cavalier Grimaldi, di anni 79, che dopo aver ringraziato idealmente dal primo all'ultimo tutti i lavoratori dell'azienda e i numerosi partner, ha ricordato quel 1997 in cui acquisì la Bianchi: «Un grande marchio italiano finisce in mano straniera, dicevano, poi hanno capito che ero un vero italiano nonostante la mia vita svedese e hanno iniziato a parlare di una Bianchi salvata da me».
Dopodiché Grimaldi ha investito formalmente Gentili del nuovo ruolo di CEO (nel quale è già operativo da inizio anno) e a tal proposito Gentili ha dichiarato: «Ringrazio il Cavaliere per la fiducia e per avermi onorato di questo ingresso nella famiglia Bianchi, stiamo svelando al pubblico uno dei primi siti industriali 5.0 in Italia, insieme a splendidi colleghi competeremo ai più alti livelli di mercato grazie a qualità ed efficienza dei processi. Con uno stabilimento così innovativo possiamo raggiungere i nostri ambiziosi obiettivi».
Consolidare il presente, analizzando le priorità del presente e le sfide di domani, per una Bianchi sempre un passo avanti. Princìpi di cui ci ha già parlato di recente il direttore marketing Claudio Masnata quando abbiamo potuto "maneggiare" l'ologramma della loro bici da corsa col visore Apple Vision Pro. Princìpi che tocchiamo con mano nella visita alla fabbrica, frutto di un'importante ristrutturazione e ampliamento di preesistenti edifici.
Tutto nello stesso territorio, nella stessa casa, per quanto il reshoring completo (ossia il riportare la produzione interamente in loco) sia molto complicato nel contesto attuale e Bianchi sia giustamente presente in ogni continente.
A mostrarci quindi il luogo in cui prendono definitivamente corpo Specialissima (la muscolare da corsa) Lif-E (l'elettrica) e le altre bici della gamma celeste, è il responsabile della produzione Fabian Gatti. Sui 30mila metri quadrati di superficie totale dello stabilimento, quasi 18mila sono destinati alla produzione. Da qui, passando di reparto in reparto attraverso due chilometri di rotaia, in una linea produttiva totalmente digitalizzata, escono ogni giorno lavorativo dalle 200 alle 500 bici. Un impianto fotovoltaico da 500 kW consente di essere indipendenti a livello energetico nella metà luminosa dell'anno.
Ma cosa vuol dire 5.0? Quest'ultima generazione di fabbriche mette l'ergonomia al primo posto, la fabbrica viene costruita "intorno agli operai" permettendo peraltro di lavorare a una temperatura di 23 gradi tutto l'anno, grazie soprattutto agli 80 km di tubi sotto il pavimento. Cento sono gli operai e altrettanti gli impiegati.
Non solo: qui accanto è sorta un'Academy Bianchi per formare gli aspiranti lavoratori. Come una squadra col suo devo team. E i visitatori possono ammirare autentici pezzi di epopea ciclistica (ammiraglia Bianchi Campagnolo compresa!) nel nuovo showroom.
Può ben guardare lontano oltre l'orizzonte Salvatore Grimaldi nell'intonare O Sole Mio prima di tagliare il nastro della sua creatura 5.0. Il tutto alla presenza, tra gli altri, dell'ambassador Nico Roche, del presidente federale Cordiano Dagnoni e dell'amministratore delegato RCS Sport Paolo Bellino.
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