Dopo la crono di ieri sulle dolci sponde del Lago di Garda, sempre dal lago si parte ma per andare ad affrontare una tappa di ben altra specie: la Manerba del Garda - Livigno Mottolino è un autentico tappone alpino, frazione più lunga del Giro con i suoi 222 km, la più dura con addirittura 5.400 metri di dislivello e anche l'unica che propone un arrivo oltre quotra 2.000 metri slm.
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In totale si superano 5 salite con il solo intervallo della Val Camonica la cui risalita rappresenta l’unico momento di “respiro”. Si scalano la salita di Lodrino seguita dall’inedito Colle San Zeno (13,9 km al 6,6%) la cui discesa è molto lunga e impegnativa. Si risale la Val Camonica da Pisogne fino a Edolo per scalare il Mortirolo dal versante di Monno (12,6 km al 7,6%) e scendere in Valtellina. Lunga risalita fino alle porte di Bormio con la breve scalata delle Motte e dopo Isolaccia Valdidentro salita al Passo di Foscagno (14,6 km al 6,5% di pendenza media). Segue una breve discesa, e la salita finale composta dal Passo di Eira in cima al quale si segue una strada (asfaltata) che risale la pista del Mottolino.
Qui la pendenza cambia drasticamente a 2 km dall’arrivo dopo il Passo di Eira, dove la pendenza media resta superiore al 10% benché la strada presenti rampe ripide intervallate da brevi tratti meno pendenti. Nell’ultimo km la rampa finale presenta pendenze fino al 19% seguite da un breve allentamento della pendenza e da un ulteriore “scalino” che porta alla retta finale di 50 m su asfalto.
L'ITALIA DEL GIRO
Protetta alle spalle dalle colline moreniche della Valtenesi, Manerba sul Garda è un luogo di relax assoluto, grazie alla posizione leggermente defilata rispetto alle più note località costiere. E’ in luoghi come questo che si può cogliere al meglio l’anima autentica del più grande lago d’Italia, ed è ancora qui che si possono gustare i suoi sapori accompagnati dei vini DOC dell’immediato entroterra o dal pregiatissimo olio gardesano. Irrinunciabile punto panoramico è la Rocca di Manerba che domina l’abitato da un alto sperone roccioso a strapiombo sul lago. Qui sono conservate testimonianze di insediamenti risalenti all’Età del Bronzo e le rovine di un castello medioevale.
Per lunghi chilometri la tappa risalirà la Val Trompia, cuore del distretto della produzione e lavorazione dei metalli. Un’attività antichissima da queste parti e ben raccontata dai musei e dagli esempi di archeologia industriali che caratterizzano la Via del Ferro e delle Miniere, un itinerario che attraversa l’evoluzione delle attività estrattive e siderurgiche del luogo e le testimonianze che il passato produttivo ha lasciato fra i monti, lungo i corsi d’acqua, negli abitati del territorio.
Sfiorato il lago d’Iseo, i corridori si inoltreranno nella Bassa Val Camonica. Converrà anticiparli perché la visita al Parco Nazionale delle Incisioni rupestri, nei pressi di Capo di Ponte è di quelle da non mancare per nessun motivo. Dichiarato Patrimonio dell’umanità, consente di osservare ben 104 rocce incise tra il Neolitico (V-IV millennio a.C.) e l’età del Ferro (I millennio a.C.), corredate da pannelli informativi e suddivise in 5 percorsi di visita facilmente percorribili.
Quindi sarà la volta del Mortirolo, porta d’accesso della Valtellina. Prima di affrontare la salita del Foscagno si sosta a Bormio, ricca di edifici storici che testimoniano un passato importante, ma anche con tre stabilimenti termali molto frequentati e ideali per una pausar rigenerante.
L’inconfondibile altopiano di Livigno sarà teatro del finale di tappa, ma è preceduto appena dopo aver scollinato il Passo del Foscagno dal paese di Trepalle che con i suoi 2069 metri di quota è il paese abitato in permanenza più alto dì Europa.
Livigno ospiterà la carovana rosa per tre giorni, c’è dunque tutto il tempo per conoscerne il territorio, meglio se in mountain bike percorrendo le centinaia di chilometri di itinerari ben mappati tra cui scegliere. I meno sportivi potranno comunque approfittare del ricco programma di eventi allestito per l’occasione e disponibile sul sito della località. Da notare lo show dei The Kolors la sera del 20 maggio, mentre si farà un tuffo nella storia delle due ruote la mattina del 21 maggio con la consegna del Trofeo ai nipoti di Luigi Ganna vincitore del primo Giro d’Itala nel 1909.
Per tutti tappa obbligata anche al MUS! Museo di Livigno e Trepalle: situato in un’antica abitazione livignasca, si pone l’obiettivo di promuovere la cultura e la tradizione, documentando la storia locale e organizzando laboratori didattici ed eventi. Perché Livigno non è nata ieri.
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