Dopo la giornata di riposo nella bella ambientazione del golfo di Napoli, la corsa riprende proponendo la partenza da un autentico e iconico luogo come Pompei, città che rientra, con le vicine Ercolano e Oponte, nell’elenco del Patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO dal 1997, ricoperte dalla lava dell’eruzione del soprastante Vesuvio del 79^ d.C. per la ricchezza di reperti che ha conservato e rivelandone, in continuazione, di nuovi, richiamando un impressionante flusso – in crescita - di visitatori da tutto il mondo.
§ Rientrando nel nostro ambito ciclistico la città, con collegata forte vocazione turistica, ha ospitato l’arrivo della 2a tappa della corsa rosa 1974, con il via da Formia, vinta dal grande Patrick Sercu e altre partenze di tappa del Giro e anche della Tirreno-Adriatico.
§ È disegnata per intero all’interno della Campania questa frazione con un profilo, assai segmentato, dopo la prima parte anche se le quote che si superano non sono certamente proibitive.
§ Dopo l’avvio il percorso, con vari tratti stradali lastricati composti da vasolato vesuviano, assai scivolosi, presenta diverse variazioni soprattutto planimetriche del complesso reticolo stradale della zona vesuviana, toccando Poggiomarino, Palma Campania, San Paolo Belsito, Nola, importante centro agricolo dove, nel Giro d’Italia 1990, l’attuale direttore di corsa della manifestazione, il milanese Stefano Allocchio, si impose allo sprint nella semitappa del mattino.
§ Dopo Cicciano avviene il passaggio in provincia di Caserta per Cancello Ccalo, San Felice al Cancello e passare subito in provincia di Benevento, percorrendo la Ss 7, la storica Via Appia, per Arpaia e, da qui, la pianura cede il passo a, tutto sommato, agevoli salite toccando Montesarchio, Cautano, Vitulano, Camposauro con discesa fino a Solopaca, centro fra i più attivi del Sannio con buona produzione vinicola. Il paesaggio diventa sempre più verde, passando da Guardia Sanframondi, arrivo di tappa del Giro 2021 con vittoria del francese Victor Lafay. Si scende a Cerreto Sannita per iniziare la lunga salita finale, circa km. 18, con media al 5,6% per giungere a Cusano Mutri, tipico borgo e proseguire, in costante ascesa, per il traguardo nella sua frazione di Bocca della Selva, a quota m. 1392, stazione sciistica.
§ Potrebbe essere una tappa adatta alla fuga da lontano ma bisogna fare i conti con i voleri del “Pogacar pensiero” e della sua squadra, poco propensi a tattiche conservative, di piccolo cabotaggio.
§ Originaria di Cusano Mutri era la famiglia di Mario Prece (1923-2011), elegante e apprezzato commissario internazionale, funzionario al ministero della Pubblica Istruzione, assai quotato nei vertici della categoria UCI, poi anche condirettore di gara in varie manifestazioni ciclistiche RCS Sport, che ha agognato a lungo almeno un passaggio del Giro dalla località d’origine della sua famiglia. Ed oggi ecco l’arrivo, addirittura.
§ La Campania ha dato vari impulsi al ciclismo di varie epoche. Abbiamo già ricordato Carmine Castellano, patron della corsa e ora anche Gino Palumbo che, da direttore della Gazzetta dello Sport, diede grande slancio editoriale al Giro d’Italia in una fase di stanca e, prima, a Napoli, aiutò Fausto Coppi dopo suo rientro dalla prigionia, al Giro della Campania, classica di prima importanza allora, che si concludeva sulla lunga pista in terra battuta dello Stadio militare Albricci, conosciuta come l’Arenaccia con “don” Vincenzo Milano, factotum d’esperienza e riferimento.
§ Napoletano del quartiere Barra è Angelo Damiano, nato nel 1938, forte pistard, vincitore in coppia con il veneto Sergio Bianchetto della medaglia d’oro nel tandem alle Olimpiadi di Tokyo 1964 e titolare di una buona carriera pure fra i professionisti. Anche Gigi Mele, nativo di Calvi Risorta (Caserta) ha gareggiato nella categoria maggiore. In tempi più recenti, fra vari altri professionisti campani, si possono ricordare Salvatore “Totò” Commesso nato a Torre del Greco nel 1975 e Raffaele “Lello” Ferrara, napoletano verace del 1976, entrambi con buoni risultati in carriera con Ferrara sulla cresta dell’onda nei suoi “exploit” sui social.
§ Fra i presidii di passione ciclistica, purtroppo rivolta soprattutto al passato, della Campania sono da ricordare Gian Paolo Porreca, medico, docente universitario e giornalista-scrittore, con cuore napoletano ma con “Soffi al cuore” con opere dedicati sovente a protagonisti del ciclismo e all’ambiente fiammingo, Olanda e Belgio; Amedeo Marzaioli, di Maddaloni, dove ha sede la Città dei Ragazzi; Franco Mealli per la Tirreno-Adriatico e poi Torriani e Castellano per il Giro e pure, in seguito, per la “corsa dei due mari”. Marzaioli è l’animatore di molteplici iniziative ciclistiche volte a ricordare anche il fratello Alberto, classe 1938, professionista dal 1961 al 1965. Nel beneventano, a San Giorgio del Sannio, il ricordo va alla Coppa papà Espedito organizzata in memoria del padre da Paolo Serino. A Serino, in provincia di Avellino, è da ricordare una classica del passato organizzata da don Ciccio Arminante, in memoria di un figlio scomparso in gara, a Montoro Inferiore, nell’avellinese.
La parità di genere, al femminile, è assicurata dalla Coppa Caivano nella corsa a tappe Giro del Mediterraneo in Rosa.
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