Non ha nascosto l’emozione in conferenza stampa Juanpe Lopez, arrivato a conquistare il suo primo successo da professionista al termine di una giornata molto complicata caratterizzata da pioggia e freddo, condizioni che, normalmente, il corridore della Lidl-Trek non è solito affrontare ma che, nella terza tappa del Tour of the Alps 2024, non gli hanno impedito di arrivare ad alzare le braccia al cielo.
«È stata una delle giornate più dure della mia vita a causa del freddo e della pioggia, perché non è che cerano 3-4 gradi e basta ma c’erano 3-4 gradi con la pioggia per cui si sente il doppio freddo. Quello che abbiamo pensato stamattina è stato “mettiamo la maglietta lunga per non prendere freddo, la crema riscaldante su tutto il corpo, andiamo via e vediamo come va”. Questo è ciò che si pensa in una giornata così. Ho iniziato la tappa con le mani e le gambe bloccate poi però, dopo che i compagni di squadra mi avevano guidato ottimamente fino alla prima salita, ho sentito che avevo una buona gamba e allora ho provato a attaccare da lontano. Quando sono arrivato ero emozionato perché ho lavorato tanto per arrivare a un giorno come quello di oggi».
Lopez però non ha solo lavorato ma ha dovuto soffrire tanto, e in particolar modo l’anno scorso, per arrivare ad esultare oggi e ottenere una soddisfazione che riporta il suo nome in auge dopo il magico Giro 2022.
«Al Giro 2022 ho avuto l’opportunità di vincere qualche tappa, non ce l’ho fatta ma ho vissuto dieci giorni in magli rosa e poi ho anche vinto la maglia bianca. L’anno scorso il team mi ha dato tante chance ma non sono stato fortunato perché mi sono ammalato dopo esser caduto a gennaio, sono stato 5-6 mesi con la paura di andare in bici. Con la squadra e lo psicologo sono riuscito a superare quel momento ma per me e la mia famiglia è stato difficile».
Difficile è stato anche, nella giornata odierna, tollerare condizioni a cui lui non è affatto abituato.
«Non penso che il mio rapporto col freddo cambierà. Non mi alleno mai con la pioggia perché abito in una zona dove piove due volte all’anno. Ci sono tante persone che si lamentano quando aprono la finestra alle 7 del mattino e vedono un tempo come quello della giornata di oggi che è fatta più per stare in casa che per la bici. Io ho solo pensato ad andare avanti. C’è stato un momento in cui se stavo in gruppo senza pedalare prendevo troppo freddo, quindi anche se dovevo rimanere all’aria ho cercato sempre di pedalare, in discesa stavo indietro apposta per farlo...quando è iniziata la salita così non avevo caldo ma un filo meglio effettivamente stavo».
In questo modo Lopez è risultato lucido quando serviva, leggendo bene il momento della corsa e la pericolosità degli attacchi avversari.
«Quando Bardet ha attaccato è riuscito ad aprire dieci metri ma poi è rimasto li. Pellizzari non l’ho seguito subito, ho atteso e guardato se qualcuno voleva andargli dietro e quindi sono partito io. Abbiamo lavorato bene assieme, poi l’ultima salita ho fatto il mio e lui il suo. Domani vediamo cosa accadrà, sarà una tappa dura, proveremo a restare davanti e a fare una bella classifica» ha concluso lo spagnolo.
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