A dare un tocco di reggianità in più alla reggianissima Green Project Bardiani Csf Faizanè provvederà dal prossimo anno Federico Biagini, talento ventenne nato in città e di casa in centro storico. Arriva alla corte della famiglia Reverberi dopo un bel percorso giovanile, fatto di vittorie e piazzamenti, ma anche di una crescita costante: farà parte del gruppo under 23 che il team del Ghiardo sta allevando con ottimi risultati da un paio di stagioni, con la prospettiva di entrare nelle squadre impegnate nelle corse professionistiche.
«È una grande emozione poter far parte di questa squadra dal 2024. Sono cresciuto con l’aspirazione di vestire questa maglia fin da piccolo, quando andavo a vedere le presentazioni del team (nel 2016 si fece fotografare con un gruppo di corridori al Fuori Orario, ndr): per me è un onore. Non vedo l’ora di poter cominciare questa nuova avventura’» le parole di Biagini, che ha firmato l’accordo quadriennale con i Reverberi sotto gli occhi di papà Nicola e mamma Monica, oltre che del suo procuratore ed ex pro Luca Mazzanti.
Vent'anni compiuti lo scorso 20 giugno, diploma da geometra, un fratello (Gregorio) e una sorella (Letizia) che hanno lasciato la bici per dedicarsi ad altre discipline, Biagini inizia a pedalare a sei anni col Team Barba, spinto dal nonno materno Leo Bedeschi, amatore e agonista anche da ottuagenario. Dopo il rodaggio con la correggese Nial di Primo Borghi e la piacentina Armofer tra gli juniores, con cui chiude al terzo posto il campionato italiano meritandosi la convocazione azzurra, inizia il cammino tra gli under 23 con la bresciana Carnovali e quest’anno passa alla corazzata Zalf, con cui vince tre corse, tutte il mese scorso: la Fiorano-Fiorano, dopo una fuga a due con Manenti, il Giro del Montalbano, dove arriva da solo, e la prima tappa del Giro del Veneto, una cronosquadre che gli permette anche di vestire la maglia provvisoria di leader. Dodicesimo alla prova tricolore di categoria, è un corridore completo: con dati fisici importanti (è alto 183 centimetri, pesa 58 chili), ha nella salita il punto forte e nelle volate ristrette uno spunto che si fa rispettare.
«Mi piace attaccare e provare a sorprendere il gruppo, se poi c’è da fare lo sprint non mi tiro indietro», diceva di se stesso negli anni scorsi al nostr sito, confidando di essere un ammiratore di Alaphilippe per il modo garibaldino di interpretar la corsa, ma pure di Nibali per la tenacia e la classe mostrate in montagna. Seguendo questi ottimi esempi Biagini, ragazzo socievole e simpatico come lo racconta chi lo ha avuto in squadra, è lievitato nel tempo: una crescita tenuta d’occhio da Bruno e Roberto Reverberi che adesso lo inseriranno nel loro college, insieme ai già noti Pellizzari, Pinarello, Scalco e Martinelli in quello che, al momento, resta il miglior progetto sui giovani del ciclismo italiano.
Da Il Resto del Carlino - Reggio Emilia