Francesca Barale è stata sicuramente una delle più atlete combattive del campionato italiano, ha vent’anni e da due corre nel Team Dsm dove sta crescendo insieme ai suoi sogni. Da junior è stata campionessa italiana e una volta arrivata tra le elite si sta dando il tempo giusto e necessario per migliorare e prendere bene le misure. Al traguardo di Comano terme è arrivata sesta dopo aver battagliato con tutte le favorite, un risultato che le è valso il secondo posto nella categoria under 23 dietro a Gaia Realini.
«Sono davvero contenta e anche molto emozionata - dice Francesca a tuttobiciweb - la condizione è buona e mi rendo conto che la preparazione che ho fatto nelle scorse settimane sta dando i suoi frutti. Sinceramente non mi aspettavo di poter tenere in questo modo, nel penultimo giro ero quasi in cima con tutte le migliori e mi sono proprio staccata all’ultimo. In gruppo ho cercato di salire con il mio ritmo, volevo evitare di fare un tremendo fuori giri, così quando ho visto che stavo perdendo alcuni metri mi sono detta che dovevo rimanere concentrata. Poco alla volta ho trovato il mio passo, quando ho ripreso Soraya Paladin ho capito che dovevo chiudere la gara a testa alta senza arrendermi. Per me fino al traguardo è stata una lunga cronometro»
Fondamentale per Francesca è stato il Tour de Suisse corso nella scorsa settimana. Nella gara a tappe elvetica si è confrontata con grandi atlete del panorama internazionale reggendo bene in salita, ma soprattutto la prova del caldo. «Ho corso il Tour de Suisse in preparazione del Giro e subito mi sono accorta che la gamba girava bene e potevo avere un buon livello, ero reduce da tre settimane in altura con Juliette Labous, non avevo mai fatto una preparazione così intensa, ma mi ha aiutato tantissimo. Le ultime due tappe in Svizzera invece sono state particolarmente dure anche per il caldo, ma correre in quelle condizioni è stato fondamentale per il campionato italiano dove di fatto non ho sofferto per le alte temperature» spiega Francesca che è pronta ad affrontare il suo primo Giro d’Italia con tanta emozione e voglia da imparare. «Sono emozionatissima all'idea di affrontare il Giro, correrò in supporto proprio di Juliette Labous che punterò alla generale. Spero di poterle dare una grossa mano ma anche di cogliere qualche buona fuga per provare a giocarmi qualche vittoria di tappa».
Francesca cresce senza più paura di sognare, lei che viene dal Verbano Cusio Ossola come Elisa Longo Borghini sognava di poter diventare come la sua campionessa, domenica ha provato a combattere con lei la battaglia per il tricolore. «Sono contenta che Elisa abbia ripreso il tricolore, per me è sempre stata un mito e correre al suo fianco mi sembra surreale. Il mio sogno fin da quando ero più piccola era diventare come lei, so che la strada è molto lunga, ma spero di crescere ancora. L’anno scorso ho faticato tanto, ero appena passata elite e ho pagato il periodo delle classiche, poi però passato anche lo stress dell’esame di maturità ho iniziato a raccogliere dei preziosi risultati. Nel Team Dsm mi trovo davvero bene, la squadra crede molto nelle giovani affidandoci anche delle responsabilità che altrove non avrebbero, spero di poterli ripagare presto». La portacolori del team Dsm è giovane, ma impara in fretta, corre con la testa e con il cuore, ma soprattutto è più determinata che mai a raggiungere i suoi obiettivi.
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