Cristian Salvato, presidente dell'ACCPI e delegato del CPA al Giro d'Italia, ha spiegato le ragioni dei corridori al microfono del Processo alla Tappa: «Col senno di poi dobbiamo registrare che il brutto tempo non c’è stato. Le app aggiornatissime dei gruppi sportivi davano brutto tempo e su quelle ci siamo basate. Oggi dobbiamo chiedere scusa ai tifosi e all’organizzazione. Sappiamo tutti che il tempo in montagna può cambiare in maniera repentina, stavolta è migliorato in meglio e la tappa si è svolta in condizioni ideali».
Ma come sono andate le cose ieri sera?
«I corridori ieri hanno votato la richiesta di fare la tappa e di eliminare la Croix de Coeur, anche perché la prima parte della discesa era impegnativa. Poi c’è stata una riunione questa mattina, i gruppi sportivi hanno proposto di saltare il Gran San Bernardo e disputare il finale di tappa. Alla fine c’è stata una mediazione che ha portato alla tappa che avete visto».
Ma il protocollo meteo sulle condizioni estreme...
«Il protocollo meteo, voluto in primis da noi italiani, è un primo passo, ma ne serve uno ulteriore e l'Uci deve metterci la faccia: non c'è alcuna certezza sui limiti, tutto è lasciato alla libera interpretazione, e anche per noi non è sempre facile discutere con i corridori».