È uno dei corridori che fanno della fuga il loro stile di corsa e questa volta ha avuto la gioia di coronare la sua azione con la vittoria, la quarta nella sua carriera.
Così racconta Nico Denz la sua avventura e la sua gioia: «È la prima fuga in cui arrivo al traguardo con le braccia ail cielo, è bellissimo. Ci ho provato un numero infinito di volte, stavolta sono stato il più forte. E pensare che è stata una fuga caotica, pochi volevano tirare, tanti volevano fare i passeggeri, in particolare quelli delle squadre più importanti. Poi ha iniziato a piovere, le cose si sono complicate e all’improvviso ci siamo accorti che c’era un buco e ci abbiamo dato dentro alla grande. Abbiamo subito conquistato un bel vantaggio e ho cercato di resistere in salita per arrivare a giocarmela sul traguardo. Una dedica? Questa vittoria è per la mia famiglia, i miei genitori e mia moglie che sono qui a vedermi: senza di loro non sarei mai riuscito ad arrivare qui».
La vittoria alla corsa rosa il tedesco della Bohra-Hansgrohe l’aveva sfiorata nel 2018, quando era arrivato secondo nella decima frazione con arrivo a Gualdo Tdino, dove il successo andò a Matej Mohoric.
La vittoria di Denz ha un segreto e lo svela Enrico Gasparotto, direttore sportivo della Bora Hansgrohe: «Domenica Denz voleva fare la crono a tutta per cercare un buon risultato personale, ma io gli ho detto di no. L'ho convinto a gestire le forze e a risparmiare energie per giocarsi un successo di tappa nei giorni successivi e oggi è andata bene. Sono molto contento per lui perché si meritava una soddisfazione come questa. il nostro Giro? Ovviamente è cambiata ogni prospettiva, ma noi crediamo ancora in un bel risultato. Sognare non costa niente, quindi...»